Salve, sono proprietario con mia sorella e mio zio di un vasto terreno agricolo classificato come vigneto, tale terreno l'abbiamo ereditato; da innumerevoli anni, all'incirca dai primi del 1900, questo terreno è stato dato in gestione a dei contadini i quali l'hanno coltivato, l'hanno utilizzato per allevare bestiame ecc. passando la gestione dello stesso tra le varie generazioni.
Recentemente uno dei contadini che conduceva una quota di tali terreni è purtroppo venuto a mancare e la famiglia non può più occuparsene, a seguito di ciò abbiamo deciso di mettere in vendita l'intera proprietà.
La decisione è maturata in quanto la somma che annualmente ci versavano i conduttori non è nemmeno sufficiente a coprire le tasse che paghiamo sul fondo stesso.
Non essendo mai stato stipulato un contratto di fitto come dovremmo comportarci con i contadini che gestiscono il fondo? Possono esercitare un diritto di prelazione anche se non esiste nessun contratto? Potrebbero richiedere una buonuscita?

gentile utente del forum,
conformemente alle regole del forum, Le chiarifico che in questa sezione, non è possibile ottenere risposte a specifici e concreti quesiti.
In ragione di quanto sopra, proprio in quanto esperto agrarista, Le chiarifico, in linea generale, che la legislazione vigente, fra cui la legge 203/1982, prevede che un contratto di mezzadria o similare si possa tramutare in contratto d'affitto solo se formalmente richiesta. Il rapporto che lega Ella con i concessionari, quindi, dovrebbe essere di fatto e non tutelato ovviamente parlo dei concessionari. Dovrebbe.
Per evitare problemi, tuttavia, La invito a rivolgersi ad un consulente di fiducia