Buongiorno,
leggendo questo post
aspetti-legali-in-agricoltura-f47/usucapione-terreno-t113176.html" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank"
ho poi visto che la spiegazione sull'atto interruttivo dell'usucapione era tratta da Altalex, sito che ho letto causa questo problema che mi riguarda, in quanto un vicino vuole usucapire un pezzettino di terra che ho cointestato con mia cugina.
Egli ci ha aveva inviato a novembre scorso comparizione alla mediazione obbligatoria, a cui non siamo andate per problemi salute.
A distanza di 7 mesi non ci è arrivata nessuna notifica di causa legale, tuttavia credo egli abbia tutto il tempo per promuovere una causa.
Sono mesi che sto studiando e raccogliendo prove ma chiedo a voi:
e se noi cugine interrompiamo ora subito a ns volta i termini utili del ns vicino ovvero iniziamo a ns volta una mediazione (la quale dovrebbe già di per se stessa avere efficacia interruttiva senza arrivare all'atto di citazione)? O arriviamo troppo tardi ? certo dovremo poi iniziare una causa legale per chiedere indietro il terreno, ma credo che sarà una causa più semplice. grazie della risposta
Leggo infatti:
http://www.freshplaza.it/article/91314/ ... ntascienza" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank
Innanzitutto è necessario chiarire che qualsiasi atto che possa "interrompere" l'usucapione deve intervenire prima dello spirare del termine previsto per legge, in quanto una volta che si è verificata l'usucapione, qualsiasi interruzione non ha più alcuna efficacia.
e ancora:
"che la domanda giudiziale, per essere idonea ad interrompere il possesso ad usucapionem, deve essere, oltre che diretta al recupero del possesso,
validamente proposta sotto il profilo della tempestività, della legittimazione, della rappresentanza e di ogni altro elemento necessario per una efficace "imploratio iudicis officii", ma anche, riguardo ad atti interruttivi riguardanti beni di proprietà comune “pro indiviso”, che gli atti interruttivi del possesso "ad usucapionem" posti in essere da uno dei comproprietari pro indiviso estendono i loro effetti anche agli altri, non essendo ammissibile un possesso ad usucapionem esercitato in modo diverso su quote ideali indivise dello stesso bene.
