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Assumere un lavoratore per attività agricole occasionali 
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Iscritto il: 29/09/2012, 10:28
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Salve a tutti,
sono un professore in pensione e possiedo un piccolo terreno in collina (circa un ettaro) che comprai anni fa per coltivarlo nel tempo libero. L'età e la salute ormai non mi consentono più di curare il fondo, che di fatto risulta da molti mesi incolto. La prospettiva a questo punto è di venderlo o affittarlo.

Nell'attesa, però, bisogna provvedere ad alcuni minimi adempimenti (pulizia annuale dai rovi e dalle erbacce, manutenzione dei canali che consentono il deflusso ordinato delle acque piovane, ecc.) per i quali devo necessariamente affidarmi a terzi. Complice l'attuale crisi economica, molte persone, per lo più giovani disoccupati che abitano vicino al mio fondo, si sono offerti per il lavoro. Quasi tutti godono attualmente del sussidio di disoccupazione.

Si tratta, come potete capire, di una decina di giornate lavorative all'anno, una cosa del tutto occasionale. Il lavoratore utilizzerebbe per lo più piccole macchine di sua proprietà come un decespugliatore e forse un trattorino. In ogni caso, per maggiore tranquillità, vorrei impostare il rapporto con una persona di fiducia, rispettando tutte le regole previdenziali ed infortunistiche.

Ho intenzione di rivolgermi ad un consulente del lavoro, ma prima vorrei avere qualche consiglio pratico da chi si occupa quotidianamente di agricoltura. Come mi consigliate di procedere? Quali sono gli adempimenti necessari per ottenere una copertura previdenziale e soprattutto infortunistica? Posso utilizzare i voucher INPS pur non essendo un'azienda?

Grazie


P.S. Vista la tipologia di interventi da realizzare, è chiaro che al lavoratore spetterà complessivamente un compenso di entità trascurabile. Di conseguenza, è importante che la soluzione adottata sia compatibile con il sussidio di disoccupazione percepito dal lavoratore e non incrementi il suo reddito ai fini IRPEF o ISEE.


29/09/2012, 15:24
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Le consiglio se possibile di instaurare il rapporto con dei vocher o in conto terzi con rilascio di fattura

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29/09/2012, 18:29
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Salve,

innanzitutto grazie per la cortese risposta.

Esaminando con attenzione le opzioni da lei prospettate, emerge subito che purtroppo i giovani disoccupati che si sono offerti per il lavoro non hanno partita IVA e quindi non rilasciano fattura.

Resta l'ipotesi dei buoni lavoro (voucher) che sembrerebbe perfetta per il mio caso. Tuttavia temo che i buoni lavoro INPS nel settore agricolo possano essere utilizzati solo da datori di lavoro che si occupano professionalmente di agricoltura (aziende agricole, coltivatori diretti, ecc.) e non da un semplice privato che si ritrova a possedere un terreno; a meno di voler considerare i lavori da svolgere come "lavori di giardinaggio".

Più precisamente sul sito dell'INPS è scritto che:

Nel settore agricolo il lavoro occasionale accessorio è ammesso per:

    aziende con volume d’affari superiore a 7.000 euro esclusivamente tramite l’utilizzo di specifiche figure di prestatori (pensionati e giovani con meno di venticinque anni di età, se regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, compatibilmente con gli impegni scolastici, ovvero in qualunque periodo dell’anno se regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso l’università) per lo svolgimento di attività agricole di carattere stagionale;

    aziende con volume d’affari inferiore a 7.000 euro che possono utilizzare qualsiasi soggetto in qualunque tipologia di lavoro agricolo, anche se non stagionale.



Secondo lei, con un piccola forzatura, potrei rientrare nella seconda categoria? Personalmente ho dei seri dubbi, anche se è strano che la legge non tenga conto anche di quelli che si trovano nella mia situazione e che non credo siano una rarità: proprietari di terreni che non sono agricoltori professionali, ma che ogni tanto hanno bisogno di un aiuto per la manutenzione del fondo.

Vedremo cosa diranno l'INPS e il consulente del lavoro, ma temo che sarò costretto a deludere questi giovani bisognosi e a rivolgendomi a una ditta con partita IVA che possa svolgere il lavoro in autonomia.

:cry:


30/09/2012, 16:12
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Le aziende con meno di 7000 euro non hanno obbligo di partita iva. Penso che dia possibile la seconda tipologia, altrimdnti puo' ricorrere all collaborazione occasionale. Ne patli con il suo cdl.

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30/09/2012, 18:34
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Allora, vi tengo aggiornati...

Il mio cdl mi ha assicurato che posso senz'altro usare il sistema dei buoni lavoro INPS (voucher) pur essendo un privato non imprenditore. La cosa mi è stata confermata dal call center INPS.

Si tratta di uno strumento molto semplice da utilizzare: una volta comprati i buoni, prima che inizi la prestazione bisogna comunicare all'INPS il nominativo del lavoratore, il tipo di lavoro, il luogo e il periodo (da... a...).

Nel mio caso abbiamo deciso un compenso a forfait per l'intera prestazione (10 voucher); il periodo di lavoro comunicato all'INPS abbraccia 5 giorni; il prestatore potrà, a sua scelta, fare tutto in un'unica giornata o lavorare, ad esempio, due ore al giorno per 5 giorni. Finita la prestazione potrà riscuotere i buoni dal tabaccaio.

Avete qualche consiglio circa l'utilizzo dei voucher INPS?


01/10/2012, 21:32
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Ottima scelta. Siete tutelati entrambi e senza sorprese d ispezioni o altro

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02/10/2012, 10:30
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Quindi, al di sotto dei 7.000 euro i voucher possono essere utilizzati per chiunque? Io credevo fossero utilizzabili solo per pensionati e studenti con meno di 25 anni


02/10/2012, 12:32
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@Apprendo:
Con la riforma Fornero (2012) i limiti di cui parli riguardano solo le aziende agricole con volume d’affari superiore a 7.000 euro. Queste aziende possono utilizzare solo specifiche figure di prestatori e solo per lo svolgimento di attività di carattere stagionale. Per maggiori info segui il link al sito INPS che ho postato sopra.


02/10/2012, 13:37
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Novità introdotte dalla legge 92/2012 (riforma Fornero):
Per le imprese agricole con volume di affari superiore a 7.000 euro annui:
- i soggetti utilizzabili sono solo studenti e pensionati (non è più possibile utilizzare prestazioni rese da casalinghe);
- i compensi massimi del prestatore non possono superare complessivamente (e non più con riferimento a ciscun committente) i 5.000 euro annui;
- il valore del buono (10 euro) diviene orario.

I produttori agricoli con volume di affari non superiore a 7.000 euro annui possono avvalersi di prestazioni ocasionali accessorie rese da qualunque soggetto (purché non iscritto l'anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.

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26/02/2013, 18:20
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http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/3 ... Circ_4.pdf

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avv. Ivano Cimatti


26/02/2013, 23:09
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