19/12/2011, 20:26
asineria ha scritto:ciao
Carrettone hai ragione la passione è il motore che spinge ad intraprendere un'attività zootecnica amatoriale o professionale che sia (in ambedue i casi i costi ed il lavoro minimo inidspensabile sono identici). Sulla questione del reddito invece posso dirti che l'asino può dare delle belle soddisfazioni se lo si sfrutta nel modo giusto e se si dispone delle strutture (stalle, pascolo sufficiente, locali per la mungitura e per la conservazione del latte; e se in azienda si svolge un'attività agrituristica meglio) e le autorizzazioni (stazione di monta, autorizzazioni per la mungitura e per lo svolgimento di terapie con animali). Purtroppo intorno a questo animale da un po di tempo stanno ruotando 4 modelli di situazioni di cui solo una positiva:
1 - allevatori che seriamente e coscenziosamente allevano asini producendo latte di buona qualità senza stressare gli animali e lo vendono a prezzi accessibili ed etici ma che ancora non svolgono le altre due attività (terapia e turismo) che potrebbero far crescere le possibilità reddito;
2 - allevatori che sfruttano le asine fino all'osso producendo latte di cattiva qualità e che lo vendono a prezzi impossibili facendo leva sullo stato di necessità dei consumatori o che svolgono attivtà terapeutica o turistica senza autorizzazioni e senza riconoscimenti di reale competenza;
3 - speculatori che hanno intravisto un business interessante nella produzione del latte di asina e che sgomitano per cercare di ricavarsi una nicchia per fare soldi facili;
4 - gente sinceramente appassionata ma priva della ben che minima esperienza e delle più elementari strutture per poter svolgere un'attività zootecnica del tipo del punto 1 ma che vorrebbe comunque intraprendere questa attività spesso anche sprovvisti della necessaria dotazione finanzairia e così cercano contributi pubblici.
Ovviamente l'unica delle tre situazioni che reputo giusta è quella del punto 1 che se accomapgnata da un impiego più completo dell'asino potrebbe essere veramente molto interessante. Le siatuazioni decritte ai punti 2 e 3 sono assolutamente negative e dannose per l'intero settore. Mentre la situazione al punto 4 suscita sicuramente molta simpatia per la passione ed il sincero desiderio di riscoprire un mondo bello ed affascinante come quello rurale ma che rischiano di subire fortissime perdite e grandi delusioni ed ai quali consiglio sempre di fare un po di esperienza magari con uno o due capi per verificare se quella dell'allevamento è una vita che fa per loro e per saggiare anche le necessità che questi animali hanno perchè la passione spesso non basta o meglio copre solo il 50% delle energie necessarie che è tanto ma non è tutto. In conclusione secondo me servono: passione, terreno e strutture sufficienti, un minimo di capitale, una certa conoscenza del settore ed uno spirito imprenditoriale tale che si possa organizzare bene laproduzione e la vendita senza aspettare aiuti pubblici che se arrivano è bene altrimenti si continua ugualmente anzi meglio.
a rileggerci
ciao
19/12/2011, 21:12
19/12/2011, 21:48
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