asineria ha scritto:
ciao
Carrettone hai ragione la passione è il motore che spinge ad intraprendere un'attività zootecnica amatoriale o professionale che sia (in ambedue i casi i costi ed il lavoro minimo inidspensabile sono identici). Sulla questione del reddito invece posso dirti che l'asino può dare delle belle soddisfazioni se lo si sfrutta nel modo giusto e se si dispone delle strutture (stalle, pascolo sufficiente, locali per la mungitura e per la conservazione del latte; e se in azienda si svolge un'attività agrituristica meglio) e le autorizzazioni (stazione di monta, autorizzazioni per la mungitura e per lo svolgimento di terapie con animali). Purtroppo intorno a questo animale da un po di tempo stanno ruotando 4 modelli di situazioni di cui solo una positiva:
1 - allevatori che seriamente e coscenziosamente allevano asini producendo latte di buona qualità senza stressare gli animali e lo vendono a prezzi accessibili ed etici ma che ancora non svolgono le altre due attività (terapia e turismo) che potrebbero far crescere le possibilità reddito;
2 - allevatori che sfruttano le asine fino all'osso producendo latte di cattiva qualità e che lo vendono a prezzi impossibili facendo leva sullo stato di necessità dei consumatori o che svolgono attivtà terapeutica o turistica senza autorizzazioni e senza riconoscimenti di reale competenza;
3 - speculatori che hanno intravisto un business interessante nella produzione del latte di asina e che sgomitano per cercare di ricavarsi una nicchia per fare soldi facili;
4 - gente sinceramente appassionata ma priva della ben che minima esperienza e delle più elementari strutture per poter svolgere un'attività zootecnica del tipo del punto 1 ma che vorrebbe comunque intraprendere questa attività spesso anche sprovvisti della necessaria dotazione finanzairia e così cercano contributi pubblici.
Ovviamente l'unica delle tre situazioni che reputo giusta è quella del punto 1 che se accomapgnata da un impiego più completo dell'asino potrebbe essere veramente molto interessante. Le siatuazioni decritte ai punti 2 e 3 sono assolutamente negative e dannose per l'intero settore. Mentre la situazione al punto 4 suscita sicuramente molta simpatia per la passione ed il sincero desiderio di riscoprire un mondo bello ed affascinante come quello rurale ma che rischiano di subire fortissime perdite e grandi delusioni ed ai quali consiglio sempre di fare un po di esperienza magari con uno o due capi per verificare se quella dell'allevamento è una vita che fa per loro e per saggiare anche le necessità che questi animali hanno perchè la passione spesso non basta o meglio copre solo il 50% delle energie necessarie che è tanto ma non è tutto. In conclusione secondo me servono: passione, terreno e strutture sufficienti, un minimo di capitale, una certa conoscenza del settore ed uno spirito imprenditoriale tale che si possa organizzare bene laproduzione e la vendita senza aspettare aiuti pubblici che se arrivano è bene altrimenti si continua ugualmente anzi meglio.
a rileggerci
ciao
Caro asineria,
in questa tua interessante analisi parli di 4 punti di vista, vedendo come principale fonte di reddito il latte.
Mi permetto (con affetto e stima) di dissentire da questa impostazione SOLO perchè si valuta come unica vera soluzione al reddito la mungitura di questi animali.
Vorrei valutare l'allevamento degli asini anche da un altro punto di vista.
L'asino ha moltissime possibilità d'impiego, e di seguito ne elenco solo alcune (le macroscopiche):
- la sella: è un animale che può garantirci spostamenti anche per lunghissimi tratti (ad un'andatura certamente relativa), oltre che per gradevoli passeggiate, trekking e simili.
- il carico: è un animale che può essere caricato a dovere e fornirci un'aiuto PULITO (non certo inquinante) per il trasporto di legna, balle di cereali o castagne, presse di fieno...se non addirittura uva, olive (nelle ceste), frutta...o carichi ingombranti come pali e colonne, attrezzi da lavoro ed altri.
- il tiro: si puo domare per il tiro del carretto, del calesse, del barroccio...e farlo divenire un interessantissimo mezzo di trasporto (aziendale e non) per persone e cose. Oltretutto può tirare piccoli aratri, erpici, barre falcianti e ranghini al pari di molti cavalli.
...naturalmente la stazza e la doma dell'asino ne fanno la giusta misura per queste opzioni...
- il letame: concime pulito, tanto ed ottimo per orti e non solo. Può essere mescolato con altri letami e divenire la nigliore alternativa ai concimi chimici.
- la pulizia dei campi: l'asino (come la capra) mangia moltissime cose, arbusti impervi, e riesce a mantenere pulite le ulivete, i frutteti, i sieponali, le vigne, i bordi dei campi e dei fossi e perfino il sottobosco...e tutto questo senza inquinare, e magari concimando pure i medesimi terreni.
...oltre a quanto ho appena detto possiamo annoverare (come giustamente hai fatto tu asineria) le terapie di recupero, la mungitura e la semplice compagnia.
In tutto questo io vedo un reddito, magari spesso implicito, ma lo vedo sacrosantissimo: questo animale ricco di personalità riesce ad offrire molteplici risorse, che se ben sfruttate potranno portare altrettanti redditi.
Pensate per esempio a quante delle operazioni sopra descritte vi vedrebbero legati all'uso di trattori e macchinari, con relativi dispendi economici ed energetici...e considerando quanto inquinamento andreste a produrre.
L'asino, dal giardino al taglio del bosco... dall'amatore alla grande azienda agricola, potrà addirittura prevaricare moltissimi passaggi ed azioni che fate quotidianamente con l'ausilio del motore, e lo potrebbe fare addirittura con il piacere di vivere in compagnia dell'uomo.
Vale naturalmente la regola del buon vivere e della cura del vostro animale...quello a prescindere.
Quindi (e concludo questo lungo intervento), a quanti cerchino ancora SOLDI..SOLDI E MALEDETTI SOLDI per allevare pure un ciuco (detto alla maremmana), vi prego di considerare quanti SOLDI potreste risparmiare o addirittura guadagnare affiancandovi un animale del genere.
Date loro amore, cure e attenzioni, e saprà ripagarvi con grandissime soddisfazioni.
..e lasciate perdere i contributi, ce sono il male della nostra agricoltura (e non la salvezza come ci hanno insegnato a credere).
Parola di contadino.