In assenza di una chiara legislazione ,credo che sia abbastanza ovvio ,che ciascuno poi si organizza come può. Non è nelle mie intenzioni naturalmente fare sterili polemiche, ma in una situazione non proprio eccelsa (da un punto di vista economico) è ovvio che si creino situazioni di ambiguità e di pseudo irregolarità. Sono d'accordissimo sulla questione "morale" ma è anche vero che se ci fosse una vera e forte coesione tra le varie realtà italiane (produttrici di latte) si potrebbe avere più forza politica e magari poter chiedere anche più chiarezza che , oggettivamente agevolerebbe i produttori e i consumatori. A presto

ciao
non è che ci siano "pseudo irregolarità" ma solo irregolarità se non si rispetta la norma vigente!
sopratutto perchè non ci sono valori di riferimento non dico accettati dal ministero ma almeno dalla comunità scientifica. So di allevatori che hanno collaborato a studi universitari sul latte di asina che hanno imparato dai ricercatori a congelarlo e quindi lo fanno consci di quello che fanno e sulla base di pareri scientifici. Gli altri metodi di conservazione su quali basi e rispettando quali parametri vengono applicati? ripeto fino a quando tutto fila liscio va bene ma nel momento in cui dovesse sentirsi male qualcuno l'allevatore o il confezionatore con quali strumenti potrà difendersi?
a rileggerci
ciao

salve, purtroppo la vigente norma non credo che dia chiare linee guida, infatti credo che si possa parlare più di vuoto legislativo. Naturalmente come si suol dire " o ti mangi stà minestra o ti butti dalla finestra". Non mi sento di condannare comunque tutti quei produttori che ONESTAMENTE cercano di competere sul mercato, anche con modalità che la "normativa" non contempla. Inoltre come è stato verificato la liofilizzazione non altera assolutamente le caratteristiche molecolari del latte ( cosa che avviene con altri trattamenti). Credo che ad avvalorare la mia personalissima tesi sia anche il fatto delle tantissime discussioni, e infiniti dubbi, che si trovano in questo ottimo forum , e anche in altri contesti. A presto

ciao
Io non condanno nessuno, anzi, stò semplicemente invitando a riflettere sul fatto che intraprendere azioni non espressamente normate espone a rischi che forse non valgono l'impresa. Anche perchè vedo che anche con la vendita del latte secondo la normativa vigente permette a molte aziende comunque di avere una buona attivtà di vendita. Anche io ho sentito parlare della leofilizzazione come un buon metodo.... speriamo, potrebbe essere una buona strada. Ma così si aprono nuovi scenari che porterebbero ai conusmatori a pagare gli stessi prezzi attuali mentre agli allevatori secondo me arriverebbero anche per questo prodotto le briciole che l'industria distribuisce a chi passa 24 ore al girono a lavorare per allevare e coltivare. Con questo non voglio assolutamente dire che stiamo meglio così anzi auspico che la normativa venga resa attuale ed efficiente e che commercializzare latte di asina diventi sepre meno difficile!!!!!
a rileggerci
ciao

Auspico anche io che la legislazione italiana si metta a passo con i tempi ,e con le esigenze di allevatori e mercato. Sinceramente non credo che ciò avverrà nel medio-breve periodo, visto la situazione non proprio idilliaca del nostro paese. Come si suol dire chi di speranza vive ,disperato muore .... ma è anche vero che se ci fosse una vera "spinta" politica o da parte di associazioni del nostro allevatoriale ,forse le procedure potrebbero attuarsi e velocizzarsi. Non voglio di certo fare il reazionario...ma se si aspetta che le cose piovano dal cielo per opera divina......

Salve, vorrei chiedere un chiarimento: visto che in materia c è un vuoto legislativo, fatta eccezione per il vecchio decreto regio, in cui vi è scritto che è assolutamente vietata qualsiasi forma di manipolazione del latte d asina compresa la liofilazione, mi chiedo aziende agricole che vendono il latte liofilizzato, in compresse e addirittura con la denominazione biologica, come hanno fatto? Come funziona? Anzi per chi funziona in un certo modo?
Vi ringrazio

ciao
il problema è sempre lo stesso: in questo settore non essendoci una normativa ogn'uno fa come gli viene in mente. Alcuni allevatori (l'ho appreso alcuni giorni fa) stanno aggirando il decreto regio applicando le normative comunitare. Tali normative spesso sono state recepite dal nostro ordinamento ma non espressamente per il latte di asina. Il metodo potrebbe anche essere corretto però il problema secondo me rimane lo stesso cioè difronte ad una controversia legale secondo voi chi aggira il decreto regio come potrà difendersi efficacemente? purtroppo oggi c'è gente che ti fa causa solo perchè la sera precedente ha mangiato male ed ha fatto una brutta nottata.
a rileggerci
ciao