Ciao Giuseppe!
Il mio asino copre le cavalle regolarmente e senza mostrare alcuna avversione né diffidenza nei loro confronti, anche se, a volte, come ben sai, gli asini ti fanno "perdere la pazienza". Dalle mie parti si dice: " il cavallo per camminare, il mulo per tirare e l'asino per bestemmiare..."; d'altro canto la bellezza di questi animali è proprio quella di avere un carattere del tutto, o quasi, indipendente dal padrone. Per rispondere meglio alla tua domanda devo necessariamente premettere che, sopratutto quando si intende allevare un asino per produrre muli, che non abbia perciò alcun problema nel montare le cavalle, è determinante per la sua futura carriera abituarlo da puledro a frequentare le cavalle, preferibilmente facendolo crescere nel loro branco, ovviamente evitando la presenza di altri maschi, sia cavalli che asini. Così facendo, piano piano si abitua a comportarsi come capobranco e anche le cavalle lo accettano come tale; una volta raggiunto questo traguardo si può dire, con un discreto margine di sicurezza, che l'asino quasi certamente avrà una sicura carriera come stallone per produrre muli
. Ebbene il mio asino è stato allevato in questo modo dal suo allevatore d'origine, dopodiché è stato da me acquistato affinché funzionasse nel mio allevamento e devo dire, valutate le performance, di aver speso bene i miei soldi!
A proposito di muli, se mi mandi una mail con il tuo indirizzo o comunque un recapito postale, avrei piacere di regalarti il calendario 2012 dell'Associazione "Mule del Carro di Sant'Oronzo" di Turi (BA): sfogliandolo potrai apprezzare delle stupende immagini di Mule Martinesi e, se me lo concedi, vorrei farti conoscere e farti avvicinare, atteso che tu non ne sia già a conoscenza, a questa bellissima realtà! Forse non tutti i frequentatori di questo forum, infatti, sanno che la città di Turi (BA), oltre ad essere famosa per le celeberrime ciliege "Ferrovia" e per le percoche, è importante per l'attività di questa Associazione costituita da proprietari ed appassionati di Mule Martinesi che, con molte difficoltà, continuano a portare avanti queste tradizioni...
A presto!
Eugenio NETTI.