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Avrà un futuro il mulo? 
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Non dispongo di dati precisi, ma il taglio del bosco è una grossa attività, molti rumeni e altri hanno trovato lavoro in questo settore, il trasporto animale è reso obbligatorio da severe norme e frequenti controlli, infatti i guasti dovuti alle strade improvvisate si sono ridotti, molte volte sono le stesse comunità montane che diciamo "organizzano e sostengono" i contratti con chi trasporta la legna con il ricorso al mulo. Siccome i mulattieri sono pochi ecco che chi lavora bene è molto ricercato. saluti, Mario


10/11/2009, 10:04
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Da me la realtà è diversa, prima della crisi i margini economici più alti erano nei lotti di pini che erano venduti alle segherie locali per la produzione di bancali poi con la cassa integrazione di molte aziende del nord italia i prezzi dei tronchi locali sono calati facendo aumentare le importazioni da paesi stranieri con costi minori.
Per la legna invece essendoci una domanda diffusa da parte degli abitanti e prezzi molto bassi, derivati dalla vendita di lotti annuali di proprietà comunale il lavoro si riduce spesso al trasporto.
Premetto che qui esistono molte strade forestali fatte dalla provincia autonoma e quindi l'uso del mulo non è economicamente valido,inoltre se si acquistando grandi quantitativi di legna da ardere da paesi stranieri i prezzi sono bassi.
Quindi probabilmente il discorso della redittività dell' uso del mulo nel trasporto della legna è strettamente legato a dove esso viene svolto, anche se sono scettico sul fatto che tale attività possa essere fonte di grandi guadagni.
Comunque per tagliare la testa al toro sarebbe sufficente avere a disposizione i dati chiave scritti da me nel post sopra, questo permetterebbe di capire l'effettiva reddittività del lavoro con il mulo e la possibile riproponibilità di questo mobello in altre zone del paese.
Fino a quando non ci saranno tali dati ognuno dirà la sua opinione e non ci sarà altro che discordanza tra le idee di chi scrive...........
Ad esempio io credo che ci siamo dimenticati di considerare un dato fondamentale: i quintali di legna trasportati dal mulo devono essere prima caricati dall'uomo e facendo dei conti grossolani mettendo fino a 200 kg di legna su ciascuno dei 21 muli si caricherebbero a mano circa 40 quintali complessivi per ogni viaggio, un lavoro duro anche per la migliore e più motivata squadra di boscaioli dell'Appennino.


11/11/2009, 10:56
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Mi associo sulla quantità che può essere caricata a capo, circa 200 kg per percorsi medio lunghi; in questi giorni riesce a fare 4 viaggi al giorno, il suo lavoro consiste nel prendere la legna e portarla sulle strade camionabili dove viene sistemata da altri, si limita a caricarla in un fondo valle, con due aiutanti e scaricarla sulla strada, il tragitto è breve e spesso carica anche di più fino a 300 kg; le giornate corte e il fango non gli permettono di fare meglio, nelle settimane scorse, in Puglia ha comprato/trattato altri due animali, ma non so altro. Per il resto, siccome mi sono sempre occupato di lavoro animale, essendo anche un amante del cavallo, dell'asino e fino a poco tempo fa anche della sella, negli anni scorsi scrissi alcuni articoli per l'allora Edagricole proprio su questo argomento; anche in quegli anni, l'unico animale che garantiva un guadagno con il lavoro era il mulo, gli articoli uscirono sull'Informatore Zootecnico: "Il ritorno dei cavalli al lavoro" n 16 1996; "Al lavoro come un tempo" n 18 1996; "Forte come un mulo solido come una roccia" n 2 1997, dove tra l'altro intervisto gente che lavorava con gli animali e tutti confermavano che al di là del sacrificio il lavoro risultava redditizio, non dimentichiamo che la legna non in tutti i posti costa poco, al momento non aggiungo altro perché non saprei cosa dire, saluti, Mario


11/11/2009, 14:01
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Dimenticavo, il consumo medio/capo di fieno annuo è di 10/12 quintali, meno se il pascolo abbonda, mentre per il concentrato, quando sono a riposo quasi niente o niente, circa 5 kg di avene e favette al giorno quando lavorano, saluti, Mario


11/11/2009, 14:06
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ciao
Mario concordo con quanto dici e mi piacerebbe conoscere il tuo ex alunno per fargli alcune domande.
A rileggerci
ciao

_________________
Giuseppe Acella


11/11/2009, 14:27
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E' un tipo un po' originale, pensa che quando studiava suonava il flauto e non aveva mai visto un animale da vicini essendo nato nel centro di Firenze, quando mi espose la sua idea rimasi decisamente perplesso, la valutai come una cosa da ragazzi e mentre frequentava la scuola tra la quarta e la quinta, lo mandai, per tre mesi, a lavorare in una malga di un un mio vecchio amico d'armi, in Val d'Aosta, pensando che sarebbe tornato morto, li incontrò un vecchio mulo pugliese riformato dagli alpini, che aveva più di 25 anni e ritorno entusiasta di questo animale. Dopo il diploma, preso con il massimo dei voti, Alessandro mi chiese se conoscevo qualcuno in Toscana per fare esperienza e dopo non si è più fermato, i genitori non mi hanno mai perdonato i soliti cittadini e liceali, una classica famiglia borghese con altri programmi per il ragazzo. Proprio oggi ho provato a chiamarlo ma per mesi si rende introvabile, poi viene a trovarmi, negli articoli che citavo prima lo rammento ed ho messo alcune delle sue foto e dei suoi muli, allora aveva solo 7 muli e due cavalli tra cui un murgese, proverò a rintracciarlo, saluti, Mario


11/11/2009, 18:36
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Dici che sia riproponibile tale modalità di lavoro in altri contesti, o che l'uso del mulo nel trasporto della legna sia limitato all'Appennino.......
Saluti Christian


12/11/2009, 9:53
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Mario se riesci a rintracciarlo fai gli auguri da parte mia, e credo che si associno altri del forum, queste sono storie bellissime che danno senso alla vita, e sono scelte di vita che affascinano, non quello del posto fisso di cui tanto si discute oggi. I nostri nonni ed i nostri padri con questi lavori, oggi tanto bistrattati, hanno costruito l'Italia e fatta diventare un potenza mondiale.
Noi con la mentalita' inculcata del consumismo la stiamo distruggendo.
Adesso basta altrimenti incomincio a tediare, comunque se riesci ad inserire alcune foto di questo amico tuo sono ben accette.
Grazie e buon lavoro.
Liborio


12/11/2009, 10:04
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Rispondo ad entrambi; in Toscana questo sistema è imposto, non ci sono altre alternative, essendo sempre in giro ho visto fare multe altissime a chiunque tenta di fare a modo proprio, in montagna le strade nascono solo dove è veramente possibile, da un lato è una costrizione, ma dal lato idrologico la situazione è migliorata e ci sono nuove opportunità di lavoro. Alessandro certamente rappresenta una persona diversa, determinata, ha saputo coniugare l'amore per la libertà, la natura ad un saggia polita imprenditoriale e vive modestamente, non perché sia un avaro, anzi con gli altri animali* e umani....anche troppo generoso, ma perché ha ridimensionato le sue esigenze, se proprio voglio lanciare una critica è che lentamente si è isolato, sempre più "selvaggio" anche nell'aspetto, ha mantenuto pochissimi amici, trovarlo è veramente difficile, si fa risentire ogni tanto, quando ritorna per qualche giorno a casa a Firenze, ma di ciò è contento, saluti, Mario

(*l'ultima volta che lavorava vicino a San Godenzo, sono andato a trovarlo, tra i tanti muli uno vecchissimo, oltre trenta anni, ebbene gli faceva fare solo un viaggio al giorno per il mantenimento, poi lo lasciva libero a pascolare, ma mi diceva che non lo avrebbe mai mandato al macello per ricompensarlo di quanto aveva fatta da giovane)


12/11/2009, 10:36
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Bella storia Mario, sarebbe bellissimo vedere le sue foto, magari facciamo un salto a trovarlo?! un pulmino del forum!!..che ne dite???Scherzo ma neanche tanto..
Mi ha sempre affascinato questo ormai raro mestiere, e sono rimasto colpito da questa persona che ha fatto questo coraggioso passo. Forse perchè è anche un mio sogno, spesso penso di mollar tutto e ritirarmi anche io sulle montagne con i muli e la legna, ma non è facile lo so.
Quando dallo sperare si passa al fare succede così, come Alessandro, lo ammiro anche se non lo conosco!!
Gusto Liborio giusto...
A rileggerci


12/11/2009, 18:50
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