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ASINI MARTINA FRANCA A RISCHIO AIUTOOOOO?????!!!!!!! 
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Sez. Polli
Sez. Polli
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Buonasera
vi preghiamo cortesemente di intervenire su una grave problematica amministrativo-burocratica a causa della quale stanno morendo di fame, sete e mancanza di cure adeguate 200 asini Martina Franca nell'Azienda Russoli.
Sono gli ultimi asini di razza....

Grazie Dr. Ugo Corrieri, Dr.ssa M.Patrizia Latini

allego qualche notizia pubblicata in questi giorni nei siti di "asinari" che stanno cercando di salvarli...

ANIMALI: PUGLIA; 200 ASINI MARTINA FRANCA RISCHIANO VITA

(ANSA) - BARI, 19 FEB - ''Se continua cosi' gli asini muoiono tutti'', secondo due lavoratori dell'azienda Russoli di Crispiano (Taranto), marito e moglie, che si occupano di circa 200 asini di Martina Franca (specie a rischio di estinzione) e che hanno fatto causa alla Regione Puglia perche' dal gennaio 2008 non ricevono lo stipendio. La vicenda e' riportata sul sito web della 'Gazzetta del mezzogiorno'. ...






<<• MARTINA FRANCA
Duecento animali in pericolo si muove anche il sindaco Palazzo

• MARTINA FRANCA. Il sindaco ha ufficializzato la richiesta al presidente della Regione e agli assessori regionali all’agricoltura e al demanio, di concrete rassicurazioni sul benessere degli animali e sulla situazione dell’azienda Russoli. Concrete rassicurazioni, con quell'aggettivo messo lì, forse, non casualmente. «Quegli asini» dice Franco Palazzo «portano fra l’altro il nome di Martina Franca nel mondo e la gestione di tale patrimonio deve essere la più rigorosa», è il richiamo.
Qual è la situazione gestionale? L’altro ieri l’as - sessore regionale all’agricoltura Enzo Russo, in risposta all’interrogazione del consigliere regionale Nino Marmo (An-Pdl) aveva dichiarato che le notizie pubblicate, da noi per primi, erano totalmente “infondate” e diffuse ad arte per via della prossimità con la vertenza di lavoro dei due custodi. Russo stesso aveva detto che gli asini stanno bene, che ci sono certificazioni comprovanti questo, e che in fin dei conti l’assessore dubita che ci sia il reale interesse alla sorte degli asinelli, in questo gran caos scatenato. Lo stesso assessore regionale all’agricoltura parla della scadenza della convenzione con il Corpo forestale dello Stato, datata 31 dicembre 2007, e che sul piano gestionale le cose vanno meglio, pure in chiave economica. Veniamo ai documenti: nel 2006 (che non è il 31 dicembre 2007: è prima) la Regione ha deciso di estromettere il Corpo forestale dello Stato dalla gestione, perché aveva intenzione di prendere altre vie gestionali. Ancora, il benessere degli animali: e ancora documenti. Il 24 agosto 2007 il veterinario Vito Ricci (come abbiamo già detto ieri) parlava di inedia, deperimento organico, rachitismo, problemi di sviluppo corporeo. Altro che benessere. E questo l’assessore Russo lo sapeva benissimo, perché lui come altri, era destinatario nell’ottobre 2007 di una preoccupata nota del Corpo forestale, contenente proprio quel certificato medico manoscritto, firmato e timbrato da Ricci. Che ha fatto l’assessore regionale all’ag ricoltura per risolvere il problema? In quanto alla cooperativa che, afferma l’assessore, si occupa oggi del governo degli asini per conto dell’istituto incremento ippico di Foggia, nel suo oggetto sociale c'è “impresa di pulizie”. Basta per esercitare il governo dei 181 asini (numero citato da Russo)? Inoltre, l’assessore regionale all’agricoltura parla di un operaio assunto a tempo indeterminato, per lo svolgimento dei lavori a Russoli. Ma quell'operaio, causa una frattura, è praticamente bloccato da due mesi, dice l’avvocato dei custodi: e se non ci fossero quei due custodi non pagati da 14 mesi, come portare avanti la masseria?>>





<< • MARTINA FRANCA I DUE DIPENDENTI DELLA RUSSOLI AVANZANO BEN 14 STIPENDI
I custodi degli asini adesso rischiano di essere «cacciati»
Ieri mattina blitz di un funzionario regionale sventato dall’arrivo dei carabinieri
AGOSTINO QUERO

• MARTINA FRANCA. Prima le minacce di morte da ignoti. Ora ecco il tentativo di c a c c i a rl i .
Giuseppe Pane, perito agrario, dell’istituto incremento ippico di Foggia, si è presentato ieri mattina intorno alle 9 all’azienda agricola Russoli, senza alcun pezzo di carta ufficiale, per dire ai custodi più o meno così: voi oggi dovete andare via da qui.
I custodi, marito e moglie, che dalla Regione attendono 14 mesi di stipendio (cosa un pò diversa dall’essere sbattuti fuori) e che per questo hanno portato la Regione in tribunale per una vertenza di lavoro discussa il 23 febbraio scorso dinanzi ai giudici tarantini, hanno chiamato i carabinieri per far valere le loro ragioni.
Due ore circa lì, tutti a Russoli, carabinieri, custodi e Pane, prima che quest’ultimo comunicasse: per ora rimanete qui in attesa di sviluppi. Ma non toccate gli asini. E, ottenuta una conseguenza che fosse una per quei custodi, se n'è andato.
Secondo intervento dell’Arma nel giro di una settimana scarsa, a Russoli, perché pochi giorni fa, per i due custodi dell’azienda agricola regionale, era stata la volta delle minacce di morte, come rivelato dalla Gazzetta: «dopo la c. . . che avete fatto fino a stasera vi dobbiamo ammazzare» aveva detto al telefono un anonimo, voce giovanile maschile, prima di riattaccare, alle tre e un quarto di sabato pomeriggio.
Al telefono cellulare del custode aveva risposto una figlia minorenne. Questa è l’aria che tira a Russoli, un’aria che fa anche registrare dei nervosismi e forse qualche reazione scomposta, e che diventa ancora più pesante, sul piano politico, dopo la presa di posizione dell’assessore all’agricoltura Enzo Russo. I due custodi, nell’alloggio dell’azienda agricola Russoli si trovano dal 1998, da quando iniziarono a lavorarci. Un rapporto che si è articolato nel corso del tempo, fra giornate lavorative e alloggio lì. Fin quando, scoppiato il caso-Russoli, ai due, marito e moglie, e alla loro famiglia con quattro figli di cui tre minori, non viene detto di andarsene, abusivi qualsiasi. Pane chiedono dopo 14 mesi senza stipendio, vertenza di lavoro contro la Regione. Pane è arrivato. Non quello sperato però. Si apre un altro fronte di una vicenda sempre più sconcertante che coinvolge ormai molte istituzioni ed è assurta alla ribalta n a z i o n a l e.>>



<<• MARTINA FRANCA SCATTA LA MOBILITAZIONE ANCHE SU FACEBOOK PER SALVARE GLI ASINI ALLEVATI ALL’AZIENDA RUSSOLI
E parte un appello al ministro Zaia

• MARTINA FRANCA. Il caso-Russoli (perché tale ormai è) finisce anche all’attenzione del ministro delle Politiche agricole. Il ministro Zaia è stato messo al corrente della questione dagli “asinari” che da tutta Italia vanno mobilitandosi, dopo avere appreso dalla Gazzetta del Mezzogiorno la vicenda dei 200 asini di Martina Franca. E ci contattano davvero da tutto il Paese.
Esempio: «Con altri appassionati possessori di asini» ci scrive da una zona del Garda un lettore via internet del nostro giornale, Chicco, «mi sto mobilitando per interessare le autorità preposte. Sembra che il ministro Zaia abbia già dato la sua disponibilità ad interessarsi della situazione, l’importante sarà verificare i tempi. La comunità degli “asinari” è infatti in grande apprensione per la situazione precaria in cui versano gli animali. Molti caldeggiano addirittura una spedizione in massa con i trailer per ottenere in affido gli animali».
Gli asini di Russoli finiscono pure su Facebook. E se ne interessano anche gli alpini, proprio attraverso il social network. Perché questo singolare collegamento? Così Marcello Greco, alpino della gloriosa Brigata Julia, sensibilizza i suoi Frà: «Cari Frà ho scovato in giro per Facebook un gruppo che si occupa della salvaguardia di una razza di asino. Nulla di particolare, direte Voi. . . In realtà ha un’importanza per noi alpini: è la razza di asini che fornivano i maschi per i nostri amati muli. La riproduzione dell’asino delle Murge - più noto come asino di Martina Franca - è gestita dalla Regione Puglia. Cerchiamo di sensibilizzare tale ente al fine di ricordarle quanto essenziale sia stato per noi tale amico animale. Il link è: http://www.facebook.com/group.php?gid=130276 Iscriviamoci, postiamo e firmiamoci “un Alpino”. . . Ricordiamo che senza questo asino, non potranno più esserci i nostri muli».
Intanto, continuano le prese di posizione politiche. Gianfranco Chiarelli, consigliere regionale Pdl, ha presentato una interrogazione urgente al presidente del consiglio regionale, Pietro Pepe, e agli assessori alle politiche agroalimentari e al demanio e al patrimonio «circa la gestione della masseria Russoli per poter salvaguardare la razza degli asini di Martina Franca».>>

_________________
Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.

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04/03/2009, 16:54
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Noi ci siamo ... cosa si può fare Alessandro ?


04/03/2009, 21:35
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ciao
gli asini atanno bene ne sono morti solo 2 e per ragioni che nulla hanno a che fare con la fame
ho visto un servizio su TELENORBA, ho po anche visionato di perosna le asine ed il veterinario che le segue è il veterinario dell'IRIIP di Foggia (dott. Alessandro Maggi) che conosco peronalmente visot che è anche il mio veterinario di fiducia. La storia della fame è stata messa in giro da lavoratori stagionali in cerca di stabilizzazione.
Gli asini come la masseria sono di prorpietà della Regione Puglia che ne segue da vicino l'allevamento e numerosi sono i progetti che la regione stà preparando per questo inestimabile tesoro di Masseria Russoli. Spero che presto sia disponibile il video su Youtube. Alla stupidità non c'è mai fine a tutti i problemi che ci sono nel nostro settore si aggiungono anche voci false che fanno solo male a tutto il movimento zootecnico.
In una regione come la Puglia dove usiamo stabilire cosa mangeremo il giorno successivo a pranzo appena ci sediamo a tavola per la cena è veramente difficile che qualche essere muoia di fame, il vero problema è che qualcuno non si stanca mai di "mangiare".
Vi terrò informati.
A rileggerci
ciao

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Giuseppe Acella


13/03/2009, 15:38
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Grazie per queste notizie rassicuranti, meglio così, ciao Mario


15/03/2009, 21:46
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