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asini in uliveto 
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Iscritto il: 09/01/2010, 19:31
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Salve a tutti, sono un ragazzo siciliano iscritto al 5 anno di medicina veterinaria appassionato di asini.non vorrei scocciarvi con le mie domande, ma negli ultimi due anni sul vostro forum ho trovato rimedio a molte mie lacune, perciò se non vi dispiace,nel tempo spero di poter continuare ad approfittare della vostra preparazione :D !! Possiedo un terreno di circa 5 ettari di cui tre occupati da vigneto e 2 da uliveto. Approfittando dei finanziamenti europei per giovani imprenditori agricoli del psr Sicilia 07/13 avevo intenzione assieme alla mia ragazza di provare a cimentarmi in un piccolo allevamento di asine e cominciare a ripristinare il rudere. E' da un paio di anni che cerco informazioni, qualcosa ho trovato,ma ho ancora molti dubbi. ad esempio,ho letto pareri contrastanti riguardo la possibilità di tenere asini al pascolo tra gli olivi, voi cosa ne pensate? avete avuto di queste esperienze? considerate che le mie piante hanno circa 70 anni e per molti mesi,da ottobre fino all'inizio del caldo torrido, a terra si sviluppa davvero abbondante vegetazione. Altra domanda, in base a quello che ho letto su varie fonti io pensavo ad una decina di asine, diciamo ragusane così preserviamo un pò di geni siculi :D . potrebbero andar bene per due ettari?

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Antico detto siciliano: "Cù lu tempu e cù la pàgghia s'ammatùranu li zorbi"


09/01/2010, 20:38
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ciao Afro
sulla questione oliveto posso fornirti la mia esperienza diretta visto che le mie asine stanno sotto l'oliveto.
Da quando le asine "abitano" nell'oliveto i miei alberi hanno la forma del fungo visto che qualunque foglia cresca a tiro di asino viene immediatamente mangiata. Proprio questa mattina ho assitito al giro di perlustrazione albero per albero fatto dalle asine che essendo di grossa taglia, come quelle che vuoi prendere tu, effettuano una potatura alta che renderà un po più difficoltosa la raccolta a mano ma che non credo danneggi l'albero. Per darti un'idea di quanto sia normale che gli asini mangino foglie e ramoscelli di ulivo ti dico che da un frantoio vengono a scaricarci le foglie che vengono scartate durante il alvaggio delle olive e le asine gradiscono molto, non è una mia scoperta visto che mio nonno mi racconta che ai suoi tempi all'asino che utilizzavano per andare in campagna spesso davano un fascio di "mascolini" (credo si chiamico così in italiano) da mangiare mentre loro lavoravano all'oliveto. La produzione di olive è aumentata tantissimo anche se però qualche albero si è ammalato per l'eccesso di acqua che fa panatano nelle zone dove gli animali passano più spesso. Il problema credo non ti tocchi visto che il mio oliveto è recintato con un muretto di cemento armato che purtroppo impedisce un corretto drenaggio.
Due ettari credo siano più che sufficienti ma ti consiglio di prevere delle separazioni. Mi speigo: lasciare che scorrazzino per tutti e due gli ettari farebbe si che tutta l'erba venga calpestata specie dai piccoli e con le prime piogge se il terreno è pianeggiante anche un minimo di fango renderebbe l'erba inutilizzabile, mentre se dividi in zone il recinto potresti far pascolare in una metà mentre dall'altra parte il pascolo si rinnova.
Attenzione agli alberi di fico gli asini sono ghiotti della loro corteccia, la rosicchiano fino a far seccare l'albero, anche la corteccia degli ulivi piace agli asini ma non la toccano se hanno altro verde da mangiare.
Il vigneto deve rimanere off limit per le asine, mi raccomando, i tralci verrebbero sgranocchiati come snacks.
A rileggerci
ciao

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Giuseppe Acella


09/01/2010, 22:37
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Ah dimanticavo: due ettari bastano ma un minimo di integrazione potrebbe rendersi necessaria, credo un po di fieno e cereali specie durante la lattazione non guasta, poi dipende tutto da quanta erba nasce spontanea, forse qualche altro amico del forum più competente di me in fatto di pascolo potrebbe consigliarti come renderlo più rigoglioso.
ciao

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Giuseppe Acella


09/01/2010, 22:40
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grazie asineria, con la tua chiara risposta mi hai tolto un enorme peso, e mia hai fornito anche spunto per un paio di belle idee come quella delle foglie del frantoio e a questo punto comincio a pensare anche che potrei sfruttare le potature dei miei vicini,dato che la mia zona è ricchissima di uliveti e ogni anno le potature vanno al rogo.per quanto riguarda la forma a fungo, pazienza, dato che addirittura aumenta la produzione,e poi a questo punto magari risparmio pure con la potatura.nel senso che per evitare grossi danni mi avevano consigliato di sollevare gli impianti,ma forse non c'è bisogno.su questo punto dovrei informarmi.tu che dici? ci penseranno loro stessi? eheheh. il drenaggio invece nel mio caso non è un problema. per proteggere la vigna pensavo di chiudere la parte degli olivi,tanto è già recintata su tre lati.e comunque nel tempo credo di espiantarla, la cantina sociale della mia zona va un pò male ultimamente,quindi gli utili sono molto ridotti.ma vedremo come andranno le cose.ascolta,ti chiedo un'altra cosa,a carattere generico, dato che capisco che ognuno alla fine deve trovare la sua strada.ma considerati 10 massimo 15 animali, secondo te, secondo voi, entrando nei circuiti dei produttori e cercando di fare pressing sui pediatri, alla fine un minimo di mercato si trova? o comincia ad esserci il rischio di non riuscire a vendere? attualmente le mie sono solo passione ed idee,ma con alcune misure del psr purtroppo il tempo stringe quindi nel giro di 6 mesi dovrò aver deciso e passare ai fatti.e prima di farlo devo avere qualche punto di repere.

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Antico detto siciliano: "Cù lu tempu e cù la pàgghia s'ammatùranu li zorbi"


10/01/2010, 13:30
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I mascolini si chiamano succhioni, solo per i più curiosi, se posso aggiungere una considerazione, ti consiglio di cercare tre quattro asine veramente tipiche e uno stallone bello e non partire con troppi animali, sarà la tua selezione che poi colmerà l'allevamento, poi partecipa alle rassegne e mostre del settore e piano piano, senza troppi rischi, diventerai padrone del tuo fare, maturando l'esperienza sul campo; in Toscana è molto tempo che si sta lavorando con l'asino per essere usato in terapie e per produrre latte, ma le difficoltà ci sono, almeno per mettere su un sistema di tipo imprenditoriale che cammini con le sue gambe; Ragusane ottima scelta, ciao Mario


10/01/2010, 18:47
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Iscritto il: 09/01/2010, 19:31
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ciao Mario, ti rispondo qui, sono della provincia di Agrigento.l'idea di cominciare con pochi animali ma di buon sangue è in effetti la migliore,dovrò valutare bene. l'unica cosa che mi fa pensare di prenderne qualcuna in più è il prezzo di questi animali, che per delle buone ragusane non è basso,quindi poter approfittare del psr mi consentirebbe di ridurre l'investimento e di mettermi a regime in meno tempo. rimane il rischio serio di infilarmi da subito in qualcosa di troppo impegnativo! e rimane anche la mia paura,che è quella di trovare un mercato già saturo dato il numero di allevamenti presenti da tempo in Sicilia.quindi valuterò con attenzione. per lo stallone invece pensavo di sfruttare gli stalloni e le stazioni di monta dell'istituto per l'incremento ippico della sicilia, che a quanto pare funzionano bene per la razza ragusana.
ah per la cronaca, li chiamiamo masculini pure qua. ciao e grazie

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Antico detto siciliano: "Cù lu tempu e cù la pàgghia s'ammatùranu li zorbi"


10/01/2010, 20:52
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Concordo cautela e osservazione, ma penso che se lavori bene i risultati verranno, saluti, Mario


11/01/2010, 1:05
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