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''antica arte del mulattiere'' 
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Iscritto il: 16/02/2010, 21:43
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Ciao ,
vengo da un paese dell' Appennino lucano dove l' arte ''mulattiera'' o ''mulaia'' ancora vive nei boschi (taglio sopra i 900 mt), i miei parenti erano mulattieri ed io ho appreso questo mestiere che mi consente qui in Abruzzo, dove studio medicina veterinaria, di arrotondare e non far pesare su mia madre (con un solo stipendio) la mia permanenza... Grazie a questo mestiere che a me viene spontaneo, riesco quindi a ricavare senza dovere imparare tanto. Anche qui a Teramo la legna si caccia (come si suol dire) con questi animali soprattutto nelle aree limitrofe ai parchi, devo dire che c' è una gran richiesta e i prezzi sono stratosferici. La mia esperienza è maturata nel lavoro di soma con il basto o ''varda'' detto anche mmast' nel mio dialetto (il trasporto viene detto ''sc'chena'' per distinguerlo dagli altri. come lo ''strascico'' ad es) il cui costo è proporzionale alla manifattura e al materiale, notavo che qui non usano le catene per attaccare assieme al cuoio (suatt') ma delle corde vere e proprie le quali sono molto facili da annodare, ''fare la fiocca'', ma altrettanto insicure e poco durevoli, inoltre lo stesso basto è ''a croce sulla parte dorsale mentre dalle mie zone è ''a mezza luna''. Ho notato che non si usano cavezzoni ornamentali come dalle mie parti ma semplici cavezze e corde, inoltre si preferisce un mulo più robusto derivato giumeta brachimorfa tipo breton, rispetto ai miei che sono murgese o avelignese x stallone di martina franca. Continua...

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17/02/2010, 17:10
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Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
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Molto interessante questa storia di uno studente in medicina veterinaria che si paga gli studi facendo il mulattiere. BRAVO!!!
Marco

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17/02/2010, 17:17
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Paolo ciao, piacere io vivo in Abruzzo, anzi sono Abruzzese, vivo in una zona dove si pratica molto l'allevamento dei muli e ci sono tanti mulattieri.

Zona Velino ci sono vari allevatori, Zona Castellafiume Capistrello molti mulattieri.
I muli sono 80% figli delle cavalle del Cicolano e di Asino Martina Franca, il restante Tpr e francesi.


17/02/2010, 18:21
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Ho capito di che zona sei! bei posti quelli, io oltre a Teramo ho lavorato a Tagliacozzo e Cappadocia nella Marsica, lì hanno molta esperienza con questi animali... Ma ho visto che in un' altra cartella hai postato il video del cpma, ho rispostoleggi e fammi sapere...grazie

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18/02/2010, 0:27
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Mi fa piacere che trovi belli i posti dove vivo, ovviamente sono di parte e condivido.
Per il conoscere bene i muli e allevamento, fino a 20 anni fa 80% della popolazione viveva di allevamento o a tempo pieno o come lavoro svolto dalle mogli. Io purtroppo sono un allevatore di famiglia e chi nasce con gli animali è segnato per la vita, non riesci a vivere senza animali.

Per il pastore Abruzzese, ho una mia idea, ed è una, il cane è abruzzese preso da altri perchè ben organizzati politicamente.....
Continuo con un pò di prodotti persi la Matriciana, la salciccia Aquilana più famosa è la cicolana.
La razza di cavalli.... ma poi si diventa campanilisti e integralisti, portare a memoria le cose da fastidio.

se hai lavorato a cappadocia hai conosciuto focarolo????


18/02/2010, 2:33
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Tutto inizia con il raglio! E la scelta del caporedine.
Tra noi ragazzi che apprendevamo dai nostri nonni l' arte del legnaiolo c'è stata sempre una sana e ironica sfida per chi nella gerarchia del lavoro manuale deve collocarsi per meriti come il promettente. Noi che invece di stare al bar o cmq a non far nulla eravamo presi da quella ''guapparia'' iniziammo a pensare di divertirci lavorando e i Nostri Muli, il fulcro di qesto discorso, erano oggetto delle più mirate attenzioni, quasi morbose che rendevano il nostro lavoro un' attrattiva al passaggio in paese.

All' apertura delle porte il raglio scarica tutta la sonnolenza, e il crepitio della brusca che rimuove quel pò di polvere sui dorsi tosati è come il campanello di inizio di una nuova giornata. Sempre noi che bardavamo quasi a festa i nostri soggetti con fiocche colorate, capezzoni di cuoio e pelliccia di tasso dorsonasali (di circa 30 anni addietro , eeditata dai vecchi e a volte pagate...) , varde rifinite, cornetti in ottone, eravamo i più adatti a quella vita che generava scariche adrenaliniche istante per istante. I nostri animali erano sempre e periodicamente controllati e visitati, e il rispetto era ed è la prima cosa.

Il vero Caporedine lo si riconosce per l' esperienza e per la volontà fra una mandria di venti, ad alcuni manca la parola.
continua...

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03/03/2010, 20:45
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Racconto interessante... é opera tua?

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Saluti, Innaig


04/03/2010, 11:25
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ciao matricola
di dove sei? io essendo nato e cresciuto nella zona sud del tavoliere delle puglie dove la puglia e la basilicata confinano ed essendo discendente di una famiglia di cavallari e trainieri leggo quello che scirvi come uno dei racconti di mio padre o di mio nonno, stessi termini stesse atmosfere. Visto che spesso capito nel teramano per venire a trovare degli amici mi piacerebbe venirti a trovare per vedere dal vivo il vostro lavoro e fare anche qualche foto.
Aggiungo una nota linguistica: nei nostri dialetti (la puglia ha un dialetto diverso ogni 3 Km) la rabbia si chiama a seconda dell'intensità "ragg" o "sust" come la susta la corda che si tira per liberare il il basto dal carico di legna che cade fragorosamente al suolo come uno scatto d'ira appunto.
Approfitto per chiedere agli amici del forum se qualcuno ha visto ieri geo&geo. Hanno messo in onda un bellissimo servizio su un mulattiere che organizza trekking someggiati con i muli per i turisti nella val nerina e sui monti sibillini, bellissimo!!!
A rileggerci
ciao

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Giuseppe Acella


04/03/2010, 22:52
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Innaig con tutto il rispetto non scriverei mai un copiato, è mio come è mio il mio mondo che mi sono e sto creando mattone su mattone, piacere di averti letto!!!!!!!!!!!!!!!!

Asineria quando vuoi io se non sono interno in Clinica Chirurgica dove seguo appassionatamente due dei più grandi Med Vet di equini d' Italia sono a tua disposizione, ho deciso di condividere la mia vita in questo forum perchè c'è onestà e perchè alcune cose si sentono e purtroppo devono sapersi dire e scrivere... altrimenti verranno perse con i nostri Nonni......
per quanto riguarda il lavoro qui è duro, l' animale è meno trattato che dalle mie parti ma molto prestante alla soma, non ci sono moltissime accortezze come quelle che ho scritto x le mie zone ma cmq c'è molto rispetto.

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05/03/2010, 0:58
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...prima di poterlo considerare come il più sapiente della redinata ce ne vogliono di giornate, di ''salme'' e come direbbe un mio amico mulaio: ''di quintali ngroppa''.
E' proprio così, il caporedine è obbligatoriamente il mulo di mestiere, magari un pò più forte, magari un pò più nevrile ma sempre di mestiere. Per intenderci cari Amici deve essere il mulo che si è semre distinto su tutti e non solo per quattro - cinque caratteristiche ma per la completezza nell' eseguire tutte le fasi. Sempre noi (ragazzi) tendevamo scegliere un mulo intero sia perchè ''tirava'' tutta la redinata con lui e con ciò voglio intendere che velocizzava la percorrenza e sia perchè noi giovani riuscivamo a condurlo... ma ci accorgemmo sempre per gli insegnamenti dei nostri Maestri che l' intero non era quel che si credeva che fosse perchè carente su alcuni aspetti, Loro (Maestri) che di ''battaglie'' in quei boschi ne avevano fatte, preferivano e preferiscono indiscutibilmente un mulo castrone raramente femmina dell' età di 8-10 anni che veramente ''lavora da solo'' (parole realmente espresse), che deve conoscere ed essere conosciuto, che deve essere fermo sotto le forcine, che deve ''salire come una capra'' , che deve volare stabilmente su quelle mulattiere in bilico e che in conclusione non deve peccare e nemmeno essere non accettato dal resto dei muli. Continua...

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11/03/2010, 0:42
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