ciao
teoricamente al di la della parte di competenza della natura
c'è anche una parte burocratica. La riproduzione degli equidi è sottoposta alla normativa stalloniera, cioè, secondo la legge per utilizzare un maschio equide per la riproduzione sia l'asino che il luogo in cui avviene l'accoppiamento (stazione di monta) devono essere autorizzati, sia che l'accoppiamento avvenga in modo assistito che libero. L'autorizzazione nella maggior parte delle regioni viene concessa dalla asl in altre dall'assessorato all'agricoltura. Il mio consiglio è che prima di tutto vada interpellata la asl di competenza. All'atto dell'accoppiamento va compilato un certificato (CUF - Certificato Identificativo di Fecondazione) da parte del titolare della stazione di monta o dell'allevamento che unitamente alla dichiarazione di nascita del puledro andranno utilizzati per la richiesta del passaporto che potrebbe (quando la normativa ed il sistema dell'anagrafe equina andranno a pieno regime) essere negato in assenza del CIF.
la cosa sembra molto complicata ma vi invito a rivolgervi agli uffuci competenti dove vi renderete conto dell'estrema semplicità e dell'utilità di tutto ciò.
a rileggerci
ciao