Buongiorno, Da una decina di anni, nel tetto di casa si trova una famiglia selvatica, che ogni anno genera 1/2/3 sciami. Ad aprile ho deciso di iniziare a fare l'apicoltore hobbystico, e ho catturato uno di questi sciami. Ho guardato la famiglia attentamente, non ho notato presenza di varroa sulle api e anche quando faccio trattamenti su questa famiglia, la caduta di varroa è molto limitata. Può essere che abbiamo sviluppato il tratto VHS molto forte?
Tutto è possibile, anche se poco probabile. Andrebbe controllata la caduta naturale durante tutto l'anno e l'infestazione a intervalli regolati per rilevare la curva della popolazione di varroa.
Potrei provare a non trattare questa famiglia e vedere come gestiscono la varroa, magari mettendo dell'olio sul cassettino e vedere quanta varroa rimane attaccata. È una buona idea? Dopo tutto da quello che ho capito, il tratto VHS è stato ottenuto proprio facendo questi esperimenti
Mettere olio o vasellina nel cassettino aiuta a fissare la varroa caduta, per poter controllare la caduta naturale. Non trattare dovrebbe essere concludente ma c'è il rischio di perdere le api. Una famiglia in natura non resiste solo grazie al VSH ma anche grazie alle sciamature ripetute e al fatto che nessun apicoltore rompe le scatole.
Si quello che voglio vedere io è la caduta naturale. Ovviamente se vedo che la famiglia è in condizioni critiche interverrò. Comunque non capisco perché negli altri stati europei si allevano regine con questo tratto e in Italia no
Andrea97TI ha scritto:Comunque non capisco perché negli altri stati europei si allevano regine con questo tratto e in Italia no
Perchè (pare...) quelle regine funzionano finchè restano nell'apiario dove son state allevate, le sposti di 500 metri e schiattano come le altre. Più che regine selezionate, forse riescono a selezionare la varroa POCO aggressiva, vuoi per tutta una serie di ragioni, microclima della zona, particolare "ricetta" della propoli che in quella zona viene prodotta, api più propense alla reciproca "spulciatura" e pulizia delle celle, campi 5g prodotti dai fuchi ( )... sta di fatto che chi riesce ad avere famiglie (e regine) varroa-resistenti, non riesce quasi mai a replicare i risultati ottenuti in una particolare zona una volta spostate. Per cui credo che siamo ancora alla fase "ADETTOMIOCUGGINO"! Ma dato che anche io adesso sto facendo "adettomiocuggino"... organizzati per fare gli opportuni trattamenti come da raccomandazioni delle varie associazioni di zona, SE e QUANDO arriveranno queste benedette regine vsh valuteremo il da farsi!
Questo non lo sapevo. Se è vero sarebbe un peccato, stavo pensando di scrivere a questi apicoltori per acquistare delle regine e tentarmela, ma se è vero non servirebbe a nulla. Ma non credo che abbiano selezionato la varroa, da quello che ho letto ci sono prove (ho visto pure i video) di api che disopercolano le celle di covata e buttano fuori la varroa Ho letto tutto il procedimento per ottenerle e mi pare abbastanza complesso e dispendioso.
Si, ho visto/letto anche io, ma meglio affidarsi al "sicuro". Del resto, se questa metodologia non viene applicata (o non ci si riesce...) dai grandi apicoltori, che spendono capitali in trattamenti, un motivo valido ci sarà...
così in rapidità, nel 2003 (quasi 20 anni fa) si parlava di VSH dagli states, la cosa è progredita fino a 7/10 anni fa, quando anche in Italia si è mossa la questione, come vola il tempo. L'unico punto saldo, correggetemi pure se sbaglio è che si tratta di un lavoro: - immane (non ci si improvvisa c'è da studiare MOLTO e almeno da un certo livello in poi, serve il passaporto per arriare al "minimo sindacabile") - costoso (non si tratta solo di comprare qualche regina, non proprio economica, con cui secondo me si va da poche parti, ma serve investire prima su noi stessi , studiando e imparando tecniche biologia etc, POI dopo aver capito "dove voler andare e come farlo", farlo.... difficilmente qualcuno ti ripagherà quel tempo) - assenza di risultati certi (il lavoro vero, quello difficile non è neanche trovare una genetica decente, è mantenerla e migliorarla senza fare danni ed è un lavoro senza fine, letteralmente)
Ricordo che così come in Italia anche all'estero, per raggiungere qualcosa su cui INIZIARE a lavorare si sono perse una quantità smodata di famiglie (di genetiche), all'epoca si parlava di 1 buona su 10 da cui partire con inseminazione strumentale, per fecondazioni naturali per quanto in areali isolati e a saturazione di fuchi, 1 su 1000 stando ottimisti, dovrei ritrovare roba vecchia per linkare la fonte.
Trovare famgile resistenti non è impossibile, anche se poco probabile, il problema sapere come farci un inizio di qualcosa di decente.