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Rudimenti di miglioramento genetico.
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Maddmax1 ha scritto: Ma di quale apicoltura apocalittica stai parlando? Di quella che secondo te stiamo praticando qua in Italia: "regine marce", "api che non sciamano", "rubare alle api", "coumaphos", "sciroppo fetecchioso/caccoloso" e cosi via, per non parlare delle tue affermazioni contraddittorie, dimostrando che sei poco informato su quanto stiamo facendo ma pronto a bacchettarci. E perché? Noi (alcuni) stiamo facendo più o meno le stesse cose che fai tu, cerchiamo una strada alternativa alla chimica, con vari metodi, ad eccezione degli incroci, più o meno rigorosi, che stai facendo, inutili tra l'altro, secondo me. Le tue idee sono condivisibili ma le tue argomentazioni lo sono molto meno. In Europa i paesi con razze pure sono proprio pochi. Oltre all'Italia, anche se ci sarebbe da discutere sulla purezza della ligustica, c'è la Slovenia e forse la Croazia, l'Ungheria e ... non so chi altri, magari l'Austri ma non ci scommetterei. Quindi, secondo la tua teoria, nel resto dell'Europa dovrebbe essere molto facile selezionare api resistenti alla varroa. Bè, a me non risulta. In Francia, per esempio, importano api anche dal polo nord ma nonostante questo Kefuss ha perso due terzi dei suoi alveari nel tentativo di selezionare un'ape resistente. Maddmax1 ha scritto: Avete TRE produttori commerciali di api regine in Italia … e ci scommetto che tutti e tre prendete il materiale genetico dal CRA di Bologna il quale non ha programmi di miglioramento genetico ma solo di mantenimentoi in PUREZZA. Ancora poco informato, questo e l'albo degli allevatori: Allevatori regine ma ci sono molti che non sono iscritti. Dove prendono il materiale genetico? Prova a chiedere direttamente a qualcuno di loro. Cosi potrai scoprire che c’è chi si fa rimandare indietro dai clienti le regine dimostratesi migliori (cosa che assomiglia in qualche modo a un programma di miglioramento ). . Maddmax1 ha scritto: uno sei tu con HobbyFarm Qui, il tuo servizio di informazione ha fatto cilecca di brutto . Non sono un allevatore di regine e non ho niente a che vedere Hobby Farm, se non il fatto che qualche tempo fa avevo una mezz’idea di comprare qualche arnia in plastica da loro.
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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03/01/2012, 1:59 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Vabbè, Obombo. Se, come dici tu, la situazione è sotto controllo e tutti stanno facendo il meglio del meglio allora io ho torto e non c'è nessuna ragione di cambiare alcunchè. Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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03/01/2012, 15:43 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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La situazione è sotto controllo? Bè, ... più o meno, per quanto possa essere sotto controllo dopo l'avvento della varroa. Tutti stanno facendo il meglio del meglio (... signore! )? No. Non l'ho mai detto e non lo penso. Te (tu ) hai ragione quando dici che bisogna cambiare ma lo dici nel modo sbagliato, mescolando paragoni improponibili (le api non si possono selezionare come le mucche) e accuse senza senso. Io non uso sciroppo fetecchioso né lo fanno gli altri, perlomeno qui sul forum dove siamo più che altro hobbisti, e alcuni, come Ninno o come Theflight, per esempio, non usano proprio niente. E cosa sarebbe poi questo sciroppo caccoloso? Voglio ricordarti che lo sciroppo per la nutrizione ottenuto dall’amido di mais attraverso un procedimento chimico ve lo siete inventato "voi". Noi usiamo lo zucchero (più o meno invertito, più o meno arricchito, cerca nel forum qualche ricetta) e non mi pare che le api ne soffrano. Lo zucchero fa male alle api? Non lo so. E visto che sei un amante delle ricerche verificate, trovane qualcuna che affermi questo, perché a me è capitato di leggere uno studio, fatto lì "da voi", il quale affermava che le api nutrite con saccarosio vivono più a lungo. Ma siamo già OT. Magari apriremo un'altra discussione su questo. Tornando in tema, da parte mia, penso che la soluzione sia quella di Kefuss, o del progetto Gotland, il Bond test, ma come te ne renderai conto, è improponibile su larga scala, come lo è d'altronde per gli hobbisti con poche arnie. Sto provando un approccio più "soft" ma non è detto che funzioni.
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03/01/2012, 21:12 |
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romeoadriatico
Iscritto il: 08/12/2011, 19:44 Messaggi: 225 Località: macerata
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sull'incrocio tra ceppi di ape diversi questa e' la situazione nella mia zona api locali , importazione di regine ligustiche dalla zona del ravennate , dalla toscana(dovrebbero derivare da un ceppo cinese) , dai nomadisti famiglie di carnica dalla zona nord est e di fastbuck dall'abruzzo(questo non l'ho potuto ancora verificare di persona) . individuare un ceppo autoctono penso sia un'illusione a chi si dedica all'allevamento in purezza della ligustica va' tutta la mia stima selezionare un carattere credo sia ancora piu' complesso solo il riconoscimento presuppone almeno due o piu' stagioni di osservazione stabilizzarlo in una linea di sangue significa avere il controllo dell'accoppiamento , avere la tecnologia e la tecnica per la fecondazione artificiale (forzata) senza questa il risultato finale e' un'inevitabile ritorno verso la media
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13/01/2012, 23:49 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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romeoadriatico ha scritto: ...selezionare un carattere credo sia ancora piu' complesso solo il riconoscimento presuppone almeno due o piu' stagioni di osservazione stabilizzarlo in una linea di sangue significa avere il controllo dell'accoppiamento , avere la tecnologia e la tecnica per la fecondazione artificiale (forzata) senza questa il risultato finale e' un'inevitabile ritorno verso la media
Verissimo. Ecco perche' con 20 euro si pagano regine in inbreeding, allevate in massa al minor costo possibile. I produttori commerciali non possono permettersi i costi relativi al miglioramento genetico e al mantenimento di una base genetica allargata. Ed ecco perche' e' importante che gli apicoltori nel loro complesso ricomincino il lavoro fatto nei secoli scorsi e che e' ormai andato in disuso a causa delle pratiche commerciali globalizzate. E come gia' detto internet e' uno strumento fantastico nella creazione di una rete di cooperazione tra piccoli apicoltori. Maddmax1
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14/01/2012, 18:47 |
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francescoar
Iscritto il: 17/01/2012, 14:35 Messaggi: 329 Località: Salceta di Sant'Agata - Palazzo del Pero - Arezzo (AR) - Toscana
Formazione: Ragioniere programmatore ---Apicoltore autodidatta - Api e Miele
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Aggiungo che a mio avviso selezionare regine immuni a varroa, peste, virus ecc., che producono più miele, che non sciamano è una nostra credenza. Qualcosa si può selezionare ma api ad hoc per apicoltori non si possono pretendere!
Il più lo fa la natura stessa (selezione naturale). Personalmente sopprimo famiglie che si ammalano (chiaro non di varroa) e faccio sciami da quelle più belle. Già questa è una buona selezione.
Francesco.
_________________ Francesco Produttore di Miele toscano
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18/01/2012, 10:29 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Più o meno all'epoca di questa discussione mi era capitato di leggere un articolo pubblicato sulla rivista L'Apis che parlava proprio di miglioramento genetico e che mi è sembrato potesse rappresentare un punto di vista equilibrato e autorevole, pertanto ho deciso di riportarlo qui. Un ringraziamento all'autore, il signor Lino De Marchi, per l'assenso alla pubblicazione del suo articolo. Per gentile concessione della redazione: Miglioramento genetico delle api - L'Apis 9/2011
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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28/02/2012, 0:44 |
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giorgio1961
Iscritto il: 07/11/2011, 11:43 Messaggi: 84 Località: Rapallo
Formazione: Ragioniere
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Interessantissimo !! Non c'ero arrivato al fatto che Regina e fuco dello stesso alveare sono come zio-nipote....una consanguineità non strettissima, utile. Mi spaventa un po' l'ovviamente indispensabile "maneggiamento" della regina..... Aspetto con ansia il seguito, io che non sono abbonato !!! Grazie.
_________________ .... la torta di riso è finita !!!
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28/02/2012, 12:55 |
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Marvel
Iscritto il: 08/07/2010, 14:44 Messaggi: 1090 Località: Taranto(lavoro), Terlizzi(abitazione)
Formazione: Ingegnere navale
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Obombo ha scritto: Più o meno all'epoca di questa discussione mi era capitato di leggere un articolo pubblicato sulla rivista L'Apis che parlava proprio di miglioramento genetico e che mi è sembrato potesse rappresentare un punto di vista equilibrato e autorevole, pertanto ho deciso di riportarlo qui. Un ringraziamento all'autore, il signor Lino De Marchi, per l'assenso alla pubblicazione del suo articolo. Per gentile concessione della redazione: Miglioramento genetico delle api - L'Apis 9/2011Praticamente è quello che fa Ninno col nipote scambiandosi le regine... Chissà se entrambi allevano un determinato carattere della famiglia...
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28/02/2012, 13:30 |
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SantiSpadaro
Iscritto il: 10/03/2011, 11:50 Messaggi: 71 Località: Reggio Calabria
Formazione: Laurea Medicina Veterinaria
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Ho seguito con attenzione la discussione.... volendo esternare la mia opinione, direi che selezionare api regine, a meno che non si faccia in maniera sistematica l'inseminazione artificiale è un lavoro molto arduo. Onestamente per quanto si possa dire, in tutta Italia, un pò qui e un pò li, ci sono ceppi di Api che non appartengono alla Ligustica. In linea di massima l'ideale sarebbe quello di selezionare, come ha ben detto francescoar, le api da quelle famiglie che hanno dimostrato nel tempo una buona produttività, una buona vitalità e ripresa; chi più ne ha più ne metta. Di linee genetiche appartenenti alla ligustica ce ne stanno milioni, potranno anche non essere bionde o gialle, però sempre ligustiche sono, io personalmente nei miei apiari noto che alcune tipologie sono più adatta rispetto ad altre e non vado notando il particolare, ma noto la storia che hanno dietro. La selezione va effettuata con cognizione, perchè selezionare significa non solo esaltare le cose buone ma anche tirar fuori quelle cattive, detto alla buona. Continuate a far sciami e traslarvi da quelle famiglie e regine che promettono bene e che negli anni hanno (carte e registri alla mano) sempre mantenuto una produttività costante ed una sanità "impeccabile".
_________________ Dott.Santi Spadaro Medico Veterinario
www.allevamentoredeye.it
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28/02/2012, 16:21 |
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