Località: Prignano sul Secchia (appennino modenese)
Formazione: laurea in scienze geologiche
Recupero arnie usate
01/11/2012, 22:55
buonasera a tutti, sono nuovo di questa sezione del forum... mi chiamo Lorenzo e sono delle colline modenesi, volendo intraprendere l'hobby dell'apicoltura ho iniziato a studiare e a documentarmi, e a reperire il necessario per l'inizio la prossima primavera. vengo al sodo: per alcune centinaia di euro ho comprato in blocco attrezzatura dismessa da una persona che ha cessato l'attività. Ci sono una ventina di arnie che a prima vista non mi sarà difficile rimettere in sesto, con una sverniciata e una riverniciata, qualche chiodo da battere e qualche vite da stringere, qualche pezzo da cambiare qua e là. Il mio cruccio sono diventati gli interni e i telaini. le arnie sono zeppe di propoli, indurita che mi ci vorrà un secolo per rimuovere con i mezzi "umani" (spatole raschiett, coltello, scalpello da falegname). Ho provato a smollentarla con la pistola termica ma è stato un disastro, si caramella tutta ed è impossibile da togliere perchè "si spalma", non parlando della fiamma. La domanda che vi faccio è, bisogna proprio rimuovere ogni atomo per rimetterle in carreggiata, oppure potrei limitarmi a sgrossare via il più e poi disinfettare con candeggina o soda caustica? Idem per i telaini? Secondariamente.... alcune arnie, e alcuni telaini, sono stati attaccati da delle tarme che hanno lasciato il loro calco. Pensavo di fare una mistura di stucco da legno con colla naturale e segatura di legno, e "riempire" i vuoti con tale materiale, ben steso con la spatola. Oppure posso considerare questi calchi un semplice inestetismo dell'arnia (peraltro invisibile da fuori)? Grazie a tutti in anticipo.. spero di riuscire a saltarci fuori, ad aprile arriveranno i miei primi cinque sciami.
Benvenuto, Lorenzo! La propoli si stacca meglio a freddo e non servono attrezzature particolari; io uso la leva. Certo, non è un lavoro veloce, specialmente se le arnie non sono mai state ripulite. Dopo aver raschiato per bene l'interno ti conviene dare una sfiammata, possibilmente senza dar fuoco alle casse, e poi una spazzolata, usando una spazzola di acciaio, dopodiché puoi lavare l'interno con una soluzione di candeggina o soda caustica, a scelta. Non ti preoccupare dei segni lasciati dalle tarme della cera, alle api non importa e le tarme faranno comunque altri scavi prima o poi. I telaini conviene comprarli nuovi, perché ci vuole troppo lavoro per ripulirli e disinfettarli. A presto, Romeo.
Località: Prignano sul Secchia (appennino modenese)
Formazione: laurea in scienze geologiche
Re: Rischi su acquisti di arnie usate
02/11/2012, 9:03
Grazie Romeo infatti avevo intuito che l'unica è la maniera a freddo. Nelle pareti comunque non ce n'è tanta, e con un raschiettata viene via tutta. Il vero problema è lo spazio tra il lamierino che deve separare i favi ed il legno, quella scanalatura di pochi millimetri che viene ad essere tutta incrostata, ed agire con la sgorbietta e il raschietto è difficile perchè si va a spiallare via il legno. Che succede se ne r3esta un po' in quella posizione?? Ma la propoli non dovrebbe essere una sostanza antisettica, quindi non dannosa se ne rimane un po... ?
Per pulire bene la zona di appoggio dei favi bisogna togliere i due distanziali che si rimetteranno dopo. Il propele è un antisettico, se ne lasci poco con la fiamma riesci a sterilizzare l' arnia altrimenti ti rimane con le spore di tutte le malattie che l' arnia aveva. Ninno
Nell'ultima uscita di L'apis c'è un articolo che parla della sterilizzazione delle arnie. L'autore racconta un suo metodo per disinfettare l'arnia tramite immersione in olio vegetale e riscaldamento fino a 130-140 gradi. Apparte il tempo necessario e la quantità di olio da utilizzare (quello di semi costa pochissimo) secondo voi non si rischia di inzuppare eccessivamente il legno e ritrovarsi con una bella bruschetta tutta unta? Della sterilizzazione in paraffina, o quella con paraffina e cera, ne avevo sentito parlare ma questa mi è nuova. C'è qualcuno che ha mai provato, cosa cuccede all'arnia? l'olio verrà assorbito e il risultato è come la verniciatura con olio di lino cotto o si crea una mega spugna inzuppa di olio? certamente non marcisce con l'umidità. vorrei sterilizzare delle arnia che mi sono rimaste vuote nel periodo invernale e non volevo perdere un monte di tempo con varichina,spazzola e fiamma. cosa mi consigliate? una osservazione: ovviamente l'autore dell'articolo riutilizzava l'olio per diverse arnie. riscaldandolo per diversi minuti a 130-140 non si rischia che l'olio si bruci, cosa potrebbe causare alle api un'arnia impregnata con olio vegetale bruciato?
Non sò rispondere alla tua domanda perchè non ho mai bollito le mie arnie, se lo fai fai attenzione all' olio che si infiamma facilmente. Ho sempre raschiato bene le mie arnie su un telo di plastica, raccolto il raschiato e bruciato. L' arnia la passo alla fiamma, in passato ho avuto qualche caso di peste americana, ho bruciato favi e api e l' arnia l' ho trattata come ho detto prima , messo una puntina rossa sul retro per verificare se le api dell' arnia si ammalavano e non ho avuto questo inconveniente. Aspettiamo l' esperienza di altri. Ninno
Dal punto di vista pratico penso che il metodo di ninno sia più che sufficiente, se volessimo invece spostarci un pò verso la teoria è necessario che tu sappia che le spore di peste americana non sono solo in superficie ma sono state trovate in profondità fino a un paio di mm nel legno. Li le raggiungi solo con i raggi gamma, non certo con la fiamma. Da li a dimostrare che quelle spore sono sufficienti a riscatenare l'infezione però ce ne passa...
Ah dimenticavo...bollire nell'olio bollente è sicuramente scenografico ma pericoloso e a mio parere efficace quanto la fiamma. Ma che bella miniera di c....orbellerie che è ultimamente l'Apis!
Beh googlando "paraffinatore" non dovrebbe essere difficile trovarlo... Cmq mi chiedo se per quei prezzi, quello sbattimento, quell'efficacia, quel rischio...ne valga la pena, io penso di no.
LorenzoBa ha scritto:secondo voi non si rischia di inzuppare eccessivamente il legno e ritrovarsi con una bella bruschetta tutta unta? ... cosa cuccede all'arnia? l'olio verrà assorbito e il risultato è come la verniciatura con olio di lino cotto o si crea una mega spugna inzuppa di olio?
Ho paura che possa succedere proprio questo, cosa facile da appurare, basta scaldare un mezzo litro di olio in un pentolino e immergere un pezzo di legno, preferibilmente con una faccia verniciata. Bisogna tener presente che l'olio di semi, a differenza di quello di lino, asciuga molto lentamente e non polimerizza in superfice come quest'ultimo. Non ci sono rischi di degradazione immediata a 130-140°C, ma è probabile che dopo un anno o più irrancidisca e a questo punto, dovendolo sostituire, diventa meno conveniente rispetto alla paraffina, che si mantiene solida e inalterata. Insomma, non vedo grandi vantaggi. Ovviamente, per essere conveniente, questo metodo andrebbe usato su qualche decina di arnie alla volta, altrimenti, visti i costi delle attrezzature, dell'olio (o paraffina che sia), del combustibile e calcolando anche il tempo perso, se si tratta di due o tre arnie, conviene comprarle nuove. Quindi, se olio debba essere, meglio quello di gomito .