Bene, non lo sapevo e nemmeno quelli della Coldiretti della mia città (il che mi pare più grave). @Obombo: in effetti il numero degli alveari non c'entra, l'importante è che il giro di affari sia sotto la cifra stabilita. Solo che anche per l'usl (e su questo potrebbero esserci differenze regionali) non fa differenza che tu abbia 50 o 1000 alveari relativamente alla smielatura semplificata, o almeno questo mi è stato riferito, sembra che sia sufficiente essere un produttore primario. Quindi il numero di alveari che posso tenere in regime di esonero è quello che mi permette di stare sotto i 7000 euro (fatte salve altre attività agricole)? Qui mi perdo....
Ma se apro la P. Iva come apicoltore potrei anche vendere olio (prodotto dal padre della mia compagna che cmq non ha etichetta ma potrei farla inserendo il frantoio credo!?!), il problema di fondo è che avendo poca quantità di prodotto il guadagno è minimo e non coprirebbe le spese nemmeno dei contributi inps..
Con la p. iva in regime di esonero puoi vendere tutti i prodotti che produci se stai sotto i 7000 annui, ma non è prevista contribuzione inps, per quella devi essere un coltivatore diretto o un imprenditore apistico.
Obombo ha scritto:Per vendere il miele sono indispensabili due condizioni: - avere la partita IVA - aver smielato e confezionato il prodotto in un laboratorio a norma di legge (smielatura semplificata, normale, conto terzi, etc. secondo le normative regionali)
La vendita in azienda non necessità di SCIA e dall'anno scorso nemmeno la vendita esercitata in occasione di sagre, fiere, manifestazioni a carattere religioso, benefico o politico o di promozione dei prodotti tipici o locali. (Art. 30-bis DL 69 "decreto del fare")
Ok chiaro. Pongo il quesito.
Sto a casa mia e viene un tizio che mi chiede 250 barattoli da 1 kg di miele. (Probabilmente un commerciante che lo vuole rivendere) Cosa faccio?
Se il tizio è un comune cittadino con una grave forma di dipendenza da carboidrati, non devi fare niente, se invece è un commerciante o qualsiasi altro soggetto in possesso di partita IVA, ti fai fare un'autofattura.
Salve a tutti, sono un apicoltore a livello amatoriale con titolo di studio in perito informatico. Attualmente studente universitario. Vorrei aprire un azienda apistica ed aumentare il numero di arnie. Non ho ben capito come funzionano le cose a livello fiscale.
Apro P.IVA in regime di esonero--> -sono coltivatore diretto? -niente INPS, perchè non supero le 104 giornate? potrei aver anche 100 casse quindi superar le 104 giornate ma non superare i 7000€ oppure aver 50 casse, non superar le 104 giornate ma sforare dai 7000€. Come viene gestita? -niente IRPEF (fino a quante arnie posso restar in regime di esonero?) -Ultimati gli studi, se decidessi di aver come unica attività l'azienda apistica, posso restare in regime di esonero?
Superati i 7000€ entro nel regime P.IVA semplificata -ora devo esser IAP oppure CD, Per IAP potrei prendere il diploma in agraria o frequentare i corsi regionali, ma ci son vantaggi nell'esser IAP e non CD? -ovviamente supererei le 104 giornate, quindi pagamento INPS -per l'IRPEF è qui che entra in gioco il fatto di possedere terreno o non possederlo per pagare in meno!?
Finanziamenti: -potrei chiedere finanziamenti per primo insediamento, cio' comporta che devo esser IAP prima di far domanda (anche per aver un punteggio maggiore), ma potrei ottenere i finanziamenti anche da non IAP prendendo il titolo nei due anni successivi. Se non lo divento cosa succede?restituzione dei soldi? Chi chiede i finanziamenti di primo insediamento, puo' aprir la P.IVA in regime di esonero, almeno all'inizio dell'attività?
Infine se non richiedo alcun finanziamento iniziale, supero la soglia dei 7000€ quindi p.iva semplificata, ecc ecc. Sono CD, ma, dopo 3 anni di attività, posso passare ad IAP senza prender nessun diploma e senza alcun corso?