non sono esperto ne di miele e ne di export, ma se ricordo bene per esportare in israele la cosa è un po delicata, potrebbero richiederti un certificato di origine non solo del miele ma di tutto anche del barattolo e del tappo, etichettatura ed alcuni analisi del prodotto, anche se lo invii ad un tuo conoscente che a lui queste analisi non interesserebbe, per migliori informazioni chiedi direttamente all'ente italiano preposto dislocato in loco http://www.ice.gov.it/paesi/asia/israele/ufficio.htm
devi sapere come lo spedisci nave o aereo che tipo di imballaggio ammesso e devi sapere che se vai in aereo subirà uno stress termico non indifferente
ciao qualora non sei imprenditore agricolo principale l'iscrizione all'inps dipende dal numero di giornate di lavoro richieste dalla tua attività, ora non mi ricordo il minimo di giornate dove scatta l'obbligo di iscrizione.
Grazie per le risposte, per quanto riguarda l'invio in Israele del prodotto si è vero devo informarmi meglio sulla documentazione e le analisi necessarie, il trasporto viene effettuato per nave, ma se mi iscrivo come apicoltore/agricoltore all'ufficio Iva in etichetta cosa dovrei mettere prodotto da apicoltore e nome oppure posso mettere prodotto da azienda agricola e nome? Per fare le analisi del miele (zuccheri contenuti, umidità, composizione floreale) mi hanno detto che dovrei mandarne un campione all'università di Catania è vero?
La partita iva in regime di esonero ti solleva da qualsiasi obbligo fiscale purchè tu resti sotto il tetto dei 2500 euro annui di entrate, se superi quella cifra non puoi rimanere in regime agevolato. Non sei obbligato ad iscriverti all'inps nè alla camera di commercio. Per aprirla non sei obbligato ad esibire titoli di possesso dei terreni, basta una autocertificazione del fatto che coltivi effettivamente un certo terreno col benestare del proprietario, la superficie è ininfluente. Ovviamente non versi i contributi, per versarli devi essere un coltivatore diretto e lì entrano in gioco le tabelle per il calcolo delle giornate in base alle singole attività. Sei obbligato a tenere le fatture di ciò che acquisti per la tua attività per 10 anni. Non puoi emettere fatture ma è il cliente che fa un'autofattura quando acquista un tuo prodotto. Puoi vendere prodotti della tua terra purchè tu non lo trasformi, miele compreso, previa denuncia alveari e contestuale DIA da produttore primario se opti per la smielatura semplificata. Per i contributi devi comunque essere un imprenditore agricolo a titolo principale, quindi la p.iva in esonero non basta.
Sto andando su e giù per il web alla ricerca di tutte le notizie che gentilmente mi fornite, ma più leggo e più mi confondo, io per smielare utilizzo un laboratorio di una fattoria didattica di proprietà di colui che mi ha fatto il corso base di apicoltore, all'asl dovrei comunicare che smielo in quel posto? le api le tengo a circa 10 km dal posto di smielatura ed i melari li trasporto in un furgone è un problema? avere il laboratorio vicino a dove tengo le api? qualcuno ha già avviato l'attività in maniera hobbistica con meno di 50 arnie ed ha qualche esempio di registro da tenere su trattamenti ed operazioni da inserire come allegato in questo forum per farmi un'idea? Iva a regime di esonero è fino a 2500 euro o 7000 euro e cmq sono il guadagno al netto delle spese oppure lordo, nel senso se io ad esempio vendo miele per 3500 euro e durante l'anno acquisto materiale apistico (arnie melari cera tute etc) per un valore di 1000 euro devo detrarlo al guadagno? e se invece acquistassi un furgone usato e userei schede carburante potrei detrarli dal guadagno lordo? Mammia mia scusate le troppe domande ma mi stoconfondendo sempre di più, mi sa che alla fine continuerò a fare come faccio adesso, per hobby e regalo il miele...
leliuccio ha scritto:Iva a regime di esonero è fino a 2500 euro o 7000 euro .
Il limite e' di 7000 euro di *ricavi* ottenuti da prodotti agricoli. Lo svantaggio del regime di esonero e' che non si detrae alcunche', anche perche' manca la contabilita'. Pero' sussiste l'obbligo di conservare le fatture di acquisto.
Il limite è 7000 euro per i comuni montani (svantaggiati) ma è 2500 euro per tutti gli altri (almeno in toscana). Essendo in regime agevolato non puoi detrarre nulla visto che non paghi tasse. Poi una cosa sono gli obblighi fiscali, un'altra gli obblighi sanitari, il limite di 50 arnie è fiscale non sanitario (almeno in toscana). Credo che tu debba in ogni caso denunciare dove smieli, comunque ti consiglio di andare alla usl della tua regione e chiedere tutte queste cose a loro.
Il limite di 7000 € è stabilito da una legge nazionale, dubito che la Regione Toscana possa deliberare diversamente. Questa legge non fa alcun riferimento al numero degli alveari, anche perché riguarda genericamente tutta l'agricoltura. A rigor di logica, in regime di esonero si possono avere anche 1000 alveari, l'unica difficoltà è quella di darla a bere al fisco .