WO! grazie Maddmax
ho trovato il paper sul web, mi piacerebbe trovarlo intero ma ho comunque letto altri stralci oltre l'abtract, certo una "dieta il più varia possibile" è anche solo ad intuizione una aiuto considerevole; documento interessantissimo, specilamente la comparazione di composizioni e relativi risultati su api sane ed api infettate da nosema; ma di per se i soli pollini presi in esame dallo studio sono di castagno, cistus, erica e rubus (ed il mix), in un paragrafo vengono anche singolarmente analizzati secondo le rispettive composizioni (lipidi, proteine etc..) che poi era quello che cercavo, ma diciamo che la rosa di pollini è un tantino ristretta, questo perchè lo studio ha un'altro scopo (ovvero quello di accertare che la nutrizione nelle api è un fattore talmente fondamentale che il solo variare dei pollini modifica anche le "reazioni" della famiglia ad eventuali patogeni gia preesistenti e che la variabilità di pollini è una buona soluzione ad evitare problemi ulteriori).
E' anche interessante come la qualità del polline, spiegano, non si limiti alla mera quantità di proteine ma anche alla loro associazione con altri nutrienti (esempio riportato tra Rubus, solo altamente proteico ed Erica, meno proteico ma che compensa con i lipidi!) mentre il polline inteso di bassa qualità lo si intende quando non solo è scarsamente proteico ma soprattutto quando l'associazione dei fattori nutrizionali non riesce a compensare la "mancanza" (esempio del Cistus).
E' troppo ingenuo confidare in qualche anima pia che ha, magari, redatto un bell'elenco delle composizioni dei principali pollini? no è che per ridurre l'interessante discussione a puerili questioni terra-terra, sono circondato da cornioli e noccioli
grazie ancora Maddmax