I rapporti con la veterinaria ASL, in breve, sperando di non aver dimenticato qualcosa, si limitano alla denuncia degli alveari, alla denuncia delle patologie di cui è prevista segnalazione, alla vidimazione dei registri obbligatori (trattamenti), al rilascio dei certificati sanitari,ai controlli e ad eventuali pareri.
Se intendi i rapporti di collaborazione il fatto è più complesso. In seguito parlo secondo me.
In primis per un fatto di collaborazione con le ASL ci dovrebbe essere massima competenza del veterinario in materia di apicoltura o, se dovesse mancare, elasticità nell'ascoltare tutti gli apicoltori (ad es. quelli puristi e quelli non) e mettere in pratica il tutto riferendosi alle normative (è a ciò che sia i veterinari ASL sia gli apicoltori devono attenersi).
Anche da parte dell'apicoltore ci dovrebbe essere massima competenza.
Se le normative non sembrano giuste ci possiamo mobilitare per poter sperare di cambiarle; altrimenti l'apicoltore dovrebbe cambiare mestiere come pure il veterinario.
Mi suona molto strano che si possa acquistare dei nuclei o catturare degli sciami, senza dover dimostrare, di aver ricevuto una ben definita preparazione all'allevamento di questa grande amica dell'uomo che è l'Ape. Come per tutto quello che tocchiamo, anche questo "animale selvatico" abbiamo dovuto farlo diventare uomo-dipendente!
Pensare ad una specie di "patentino" per allevare api mi sembra un percorso storto. Educare l'apicoltore su quel minimo che si sa delle api ha senso ma come si attua? Poi chi è che decide il disciplinare di allevamento (sempre l'uomo che sta rovinando il mondo e non sa ancora come risolvere i problemi più semplici) ?
Proporre delle sanzioni a chi detiene le api e poi le abbandona - come per gli animali domestici - forse avrebbe più senso (ma anche qui c'è da ridire perché ad esempio selezionare significa far morire le colonie di api storpie).
Io credo che l'uomo non sia in grado di fare una minima selezione anche con tutto l'impegno che ci possa mettere, anzi fa solo confusione.
Oramai siamo in un mondo inquinato e se vivi in questa società non puoi tirarti indietro.
Ad esempio qualcosa di inquinato dall'uomo lo assumerai anche se vivrai nella parte più dispersa di questo mondo mangiando tutto biologico. Forse poi morirai anche prima di chi vivrà in mezzo ad una metropoli con fast food tutti i giorni.
Puoi solo scegliere di vivere meglio facendo delle scelte, su dove vivi, cosa mangi, cosa fai.
Poi ognuno è libero di pensarla come vuole.
Gli svariati atteggiamenti derivano dal solito isolamento delle nostre campagne/vallate a cui si può porre rimedio solo coinvolgendo tutti e sottolineo tutti i possessori di Api.
A me sembra impossibile, per le generazioni passate lo è stato, per le nostre, ripeto, per quello che posso captare sembra impossibile lo stesso. L'apicoltore è una brutta razza.
Fortunatamente abbiamo libertà di pensiero...
Un saluto!