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Normativa, tecniche apistiche, avversità, prodotti dell’alveare, consigli e curiosità
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Re: la curiosità di una novellina: Un mondo in pericolo

29/01/2014, 9:46

Marvel !!! per cortesia non postiamo scritti inutili... e se si vuol rispondere ... leggiamo almeno la domanda!
Io ho fatto riferimento ad un documento ben preciso del FAI non a mie ricerche strane.
Se devi riportare un Articolo di qualsiasi normativa riporta la fonte per esteso ... ok ???
Grazie
Raffa

Re: la curiosità di una novellina: Un mondo in pericolo

29/01/2014, 10:34

Fammi capire... hai messo il link ma almeno l'hai letto?
Hai visto la legge di riferimento del link?
L'hai letta?

Perchè io ho messo un articolo della legge 313 citata nel tuo link.
Sei fuori...

Vegesaura ha scritto:Ho capito!!! ed e stato già detto ... ma quali sono le tue info (distanze) sul nomadismo? non certo quelle che hai scritto!!!
Parliamo di apiari con arnie superiori alle 50 unità.
http://www.federapi.biz/index.php?option=com_content&task=view&id=938&Itemid=107
saluti
Raffa


In quel link c'è la legge di riferimento che tu non hai letto.
E nell'articolo 7 c'è l'articolo che ti ho postato.
Se non riesci a trovare quel che trovi da ciò che tu stessa citi... stai messa male.

Detto questo. Calmati perchè non sono tuo fratello. Stai buona e tranquilla.

Re: la curiosità di una novellina: Un mondo in pericolo

29/01/2014, 11:05

Marvel ... mi sembra che ti stia "incartando"
Non mi sembra che Vegesaura ... volesse offenderti ?
Scriviamo nel forum per passione e per utilità agli altri!
Grazie
mf

Re: la curiosità di una novellina: Un mondo in pericolo

29/01/2014, 15:26

Penso che il suo modo di approcciarsi non sia proprio morbido da un bel pò.
A volte mi chiedo anche perchè rispondo...

Sto rispondendo proprio per "passione e per utilità agli altri".
Lei cerca la pappa pronta. Ma quello che cerca può trovarlo (forse) solo alla sua Asl.
Qui sul forum nessuno si sbilancia visto che la burocrazia è un rebus per tutti.

Re: Quali rapporti con l'ASL

31/01/2014, 9:12

Vorrei riuscire a capire se come comunità il Forumdiagraria.org/Sezione Api, può "potrebbe" produrre da una discussione, delle richieste o meglio ancora delle "proposte" da sottoporre all'attenzione del Servizio Veterinario Nazionale, direttamente o tramite le Associazioni Apistiche, per cooperare nel salvaguardare lo stato di salute ed il sistema immunitario dell'Ape Ligustica Italiana.
Saluti
Raffa

Re: Quali rapporti con l'ASL

31/01/2014, 10:22

Scusa ma poni una domanda di questo genere perchè sei una veterinaria dell'ASL o perchè effettivamente non conosci la situazione in Italia?

Re: Quali rapporti con l'ASL

31/01/2014, 12:20

Nessuna delle due! Pongo questa riflessione alla "comunità il Forumdiagraria.org/Sezione Api" perché sento da più parti esortare all'applicazione dei vari trattamenti a protezione della salute delle nostre Api, in giro per le campagne noto livelli gestionali degli apiari molto "diversificati" ed infine vi sono le voci dei "puristi" che proclamano la fine delle Api per mano degli stessi apicoltori.

Gli svariati atteggiamenti derivano dal solito isolamento delle nostre campagne/vallate a cui si può porre rimedio solo coinvolgendo tutti e sottolineo tutti i possessori di Api.
Mi suona molto strano che si possa acquistare dei nuclei o catturare degli sciami, senza dover dimostrare, di aver ricevuto una ben definita preparazione all'allevamento di questa grande amica dell'uomo che è l'Ape. Come per tutto quello che tocchiamo, anche questo "animale selvatico" abbiamo dovuto farlo diventare uomo-dipendente!
Una volta era valida la frase "l'Ape è una creatura capace di contrarre dei rapporti con l'uomo ... senza perdere la propria libertà"
Oggi questo non è più veritiero, ed io questo non voglio accettarlo.
Per cui ritornando al mio messaggio ... cerco idee e compagni di viaggio!
Raffa

Re: Quali rapporti con l'ASL

31/01/2014, 14:56

I rapporti con la veterinaria ASL, in breve, sperando di non aver dimenticato qualcosa, si limitano alla denuncia degli alveari, alla denuncia delle patologie di cui è prevista segnalazione, alla vidimazione dei registri obbligatori (trattamenti), al rilascio dei certificati sanitari,ai controlli e ad eventuali pareri.

Se intendi i rapporti di collaborazione il fatto è più complesso. In seguito parlo secondo me.
In primis per un fatto di collaborazione con le ASL ci dovrebbe essere massima competenza del veterinario in materia di apicoltura o, se dovesse mancare, elasticità nell'ascoltare tutti gli apicoltori (ad es. quelli puristi e quelli non) e mettere in pratica il tutto riferendosi alle normative (è a ciò che sia i veterinari ASL sia gli apicoltori devono attenersi).
Anche da parte dell'apicoltore ci dovrebbe essere massima competenza.
Se le normative non sembrano giuste ci possiamo mobilitare per poter sperare di cambiarle; altrimenti l'apicoltore dovrebbe cambiare mestiere come pure il veterinario.

Mi suona molto strano che si possa acquistare dei nuclei o catturare degli sciami, senza dover dimostrare, di aver ricevuto una ben definita preparazione all'allevamento di questa grande amica dell'uomo che è l'Ape. Come per tutto quello che tocchiamo, anche questo "animale selvatico" abbiamo dovuto farlo diventare uomo-dipendente!

Pensare ad una specie di "patentino" per allevare api mi sembra un percorso storto. Educare l'apicoltore su quel minimo che si sa delle api ha senso ma come si attua? Poi chi è che decide il disciplinare di allevamento (sempre l'uomo che sta rovinando il mondo e non sa ancora come risolvere i problemi più semplici) ?
Proporre delle sanzioni a chi detiene le api e poi le abbandona - come per gli animali domestici - forse avrebbe più senso (ma anche qui c'è da ridire perché ad esempio selezionare significa far morire le colonie di api storpie).


Io credo che l'uomo non sia in grado di fare una minima selezione anche con tutto l'impegno che ci possa mettere, anzi fa solo confusione.
Oramai siamo in un mondo inquinato e se vivi in questa società non puoi tirarti indietro.
Ad esempio qualcosa di inquinato dall'uomo lo assumerai anche se vivrai nella parte più dispersa di questo mondo mangiando tutto biologico. Forse poi morirai anche prima di chi vivrà in mezzo ad una metropoli con fast food tutti i giorni.
Puoi solo scegliere di vivere meglio facendo delle scelte, su dove vivi, cosa mangi, cosa fai.
Poi ognuno è libero di pensarla come vuole.
Gli svariati atteggiamenti derivano dal solito isolamento delle nostre campagne/vallate a cui si può porre rimedio solo coinvolgendo tutti e sottolineo tutti i possessori di Api.

A me sembra impossibile, per le generazioni passate lo è stato, per le nostre, ripeto, per quello che posso captare sembra impossibile lo stesso. L'apicoltore è una brutta razza.

Fortunatamente abbiamo libertà di pensiero... :)

Un saluto!

Re: la curiosità di una novellina: Un mondo in pericolo

31/01/2014, 16:12

Per il nomadismo la normativa parla chiaro; basta qualche lettura di articolo di legge.

Il nomadismo è un'esternalità positiva che un apicoltore offre all'ambiente.
Per questo motivo ci sono anche incentivi a praticare nomadismo.
E' chiaro che, come tutte le cose, dovrebbe essere fatto per bene.

Il nomadismo è già limitato per quanto riguarda lo spostamento di alveari infetti da pestilenze.

Per quanto riguarda la distanza minima degli apiari, anche se stanziali, sono d'accordo che andrebbe regolamentata meglio, specie dove non sussiste tale regolamentazione. Però dovrebbero essere inasprite le sanzioni per chi non denuncia gli alveari.

Re: la curiosità di una novellina: Un mondo in pericolo

03/02/2014, 11:30

Si potrebbe iniziare rendendo obbligatoria anche la comunicazione della "vendita" dei nuclei e dei pacchi d'Api con vincolo di presentazione codice Apiario.
Raffa
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