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Problema con il miele nuovo!!! 
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pupte ha scritto:
ola campagnola....perdere la produzione non se ne parla proprio....
spiega con un bel cartellone posto accanto ai tuoi vasetti che il famoso miele vergine integrale prima o poi cristallizza, se duro non lo comprano perchè vogliono quello liquido per forza andassaro a comprare la schifezza tipo ambrosoli, miele cotto che miele più non è....
:idea: se ti rimane in magazzino ti passo una ricetta fantastica di mio nonno per fare tozzetti alle mandorle e miele....un pacchettino da 576 biscotti fatti da te da associare al miele in vendita...

d'accordissimo con pupte :D bisogna spiegarlo alla gente! alla fine tutto dipende dal rapporto glucosio-fruttosio presenti nel miele, più prevale il glucosio più la cristallizzazione è veloce, il tarassaco addirittura certe volte è difficile da estrarre perchè cristallizza nei favi! :o bisogna solo preoccuparsi su cristallizzazioni irregolari e separazione liquido/cristallizzato nel barattolo perchè di solito c'è troppa umidità nel miele e c'è il rischio che fermenti...

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Se un giorno le api dovessero scomparire, all' uomo resterebbero soltanto pochi anni di vita.


17/07/2012, 18:33
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Io posso anche farmi un giro su internet ma se di tigli qua da me non ci sono cosa devo farci?????convincermi che sia tiglio se non ci sono!!!!


17/07/2012, 20:07
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Cita:
Io non ero intervenuto finora perchè mi sembra che tutti questi "sapientoni" assaggiatori di miele (ma col vino ancora peggio) prendano per i fondelli tutti i consumatori, acquirenti, ecc ecc

Porto come esempio alcune descrizione fatte per i vini,ma per il miele è pressappoco lo stesso.

"Un vino dal colore vivo e intenso, al naso si notano intense note balsamice, note di peperone, edera, di cassis e more. In bocca, more, visciole e legno balsamico con dei tannini ben presenti ma setosi. "

"Vino di colore rosso rubino; profumo vellutato, importante, etereo; sapore evoluto ed importante, con nobili ricordi di legno. Un breve passaggio in legno ne evidenzia piacevolmente il corpo."

"Il vino presenta un colore lucido e intenso; profumo vinoso, carico di sensazioni fruttate; sapore amabile, vellutato, armonico, elegante e caldo. È un vino gentile che ristora il corpo e lo spirito dell’uomo, il quale soggiace volentieri alla sua amabile malizia. In bocca il vino è dolce, morbido, con una bella vena acida che bilancia elegantemente il residuo zuccherino, lasciando la bocca pulita. Tornano coerentemente al palato le sensazioni olfattive e il finale è di grande persistenza."

Note di peperone......sì vino al peperone, che schifo!!!!
In bocca sapori di tannini setosi???
Colore etereo?? Ma sanno cosa vuol dire????
Vino vinoso???? (vorrei anche vedè )
Ristora lo spirito dell'uomo??
Soggiacere alla sua amabile malizia??
No comment.

Per il miele è pressocchè la stessa storia.
Ma come si fa a definire un miele rinfrescante, medicinale, con odore di farmacia???????'
Ma dico stiamo scherzando o ci stiamo facendo prendere per il cu......

Meditate gente, meditate.

Saluti
nicolsp ha scritto:
Ora se un assaggiatore riesce in un miele a tirar fuori tutto ciò sopra elencato, quello è Mandrake :o
Non pensi che ci vadano giù un poco pesante :?:
nicol
Io non ero intervenuto finora perchè mi sembra che tutti questi "sapientoni" assaggiatori di miele (ma col vino ancora peggio) prendano per i fondelli tutti i consumatori, acquirenti, ecc ecc

Porto come esempio alcune descrizione fatte per i vini,ma per il miele è pressappoco lo stesso.

"Un vino dal colore vivo e intenso, al naso si notano intense note balsamice, note di peperone, edera, di cassis e more. In bocca, more, visciole e legno balsamico con dei tannini ben presenti ma setosi. "

"Vino di colore rosso rubino; profumo vellutato, importante, etereo; sapore evoluto ed importante, con nobili ricordi di legno. Un breve passaggio in legno ne evidenzia piacevolmente il corpo."

"Il vino presenta un colore lucido e intenso; profumo vinoso, carico di sensazioni fruttate; sapore amabile, vellutato, armonico, elegante e caldo. È un vino gentile che ristora il corpo e lo spirito dell’uomo, il quale soggiace volentieri alla sua amabile malizia. In bocca il vino è dolce, morbido, con una bella vena acida che bilancia elegantemente il residuo zuccherino, lasciando la bocca pulita. Tornano coerentemente al palato le sensazioni olfattive e il finale è di grande persistenza."

Note di peperone......sì vino al peperone, che schifo!!!!
In bocca sapori di tannini setosi??? :shock: :shock: :shock:
Colore etereo?? Ma sanno cosa vuol dire????
Vino vinoso???? (vorrei anche vedè :!: :!: :!: ) :shock:
Ristora lo spirito dell'uomo?? :shock: :?
Soggiacere alla sua amabile malizia?? :o :o :shock: :shock:
No comment.

Per il miele è pressocchè la stessa storia.
Ma come si fa a definire un miele rinfrescante, medicinale, con odore di farmacia???????'
Ma dico stiamo scherzando o ci stiamo facendo prendere per il cu......

Meditate gente, meditate.

Saluti


Io ho passato molti anni a studiare i composti aromatici degli alimenti in particolare vino, uva, miele, birra, formaggi, nocciole, mandorle e altri.
Ti posso assicurare che per una persona addestrata tutti questi sentori da te descritti sono facilmente e immediatamente percepibili.
Ti posso inoltre dire che il tutto è anche dimostrabile e riscontrabile da analisi di laboratorio
Poi che ci possa essere qualcuno che esagera....questo non lo metto in dubbio, però in tutti i settori ci possono essere persone poco serie


17/07/2012, 20:46
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Sono abbastanza d'accordo con Gandalf, tant'è che il mio sommelier di riferimento è Chicco d'Oliva :mrgreen: . Per quanto riguarda il miele, è ancora più difficile dare una caratterizzazione oggettiva, veritiera e ripetibile, e nel caso specifico, con tutto il rispetto per gli assaggiatori, mi permetto di dissentire. Io sono un amante del miele di tiglio, che mangio praticamente da sempre; lo facevano i miei e lo faccio anch'io (quando mi riesce :lol: ). Uso anche le tisane, mia nonna mi faceva raccogliere i fiori di tiglio e io continuo a raccogliergli ancora oggi. Mi piace anche la menta, che coltivo nell’orto e uso ugualmente da sempre per le tisane, e mai mi sognerei di definire l'aroma del miele di tiglio come mentolato. E' anche vero che non saprei come definirlo, perché non è proprio vero nemmeno che sa di tiglio. L'aroma del miele non è proprio identico al profumo dei fiori o al gusto delle tisane ma è comunque inconfondibile.

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17/07/2012, 21:28
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Una volta assistetti ad un esame di passaggio di grado di sommelier di una mia amica. Quello che questi snob dell' assaggio riescono ad identificare in doppio cieco e' quanto meno sroprendente.
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17/07/2012, 22:40
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Lasensazione di fresco legata ad alcuni mieli non dipende esclusivamente dall'aroma (che come molti hanno giustamente fatto notare può essere soggettivo) ma anche da un fattore fisico-chimico oggettivo, che si chiama calore di fusione, I cristalli di miele danno una sensazione di fresco in bocca in quanto sciogliendosi sottraggono calore al palato. Ovviamente nei mieli che cristallizzano a grana grossa questo fenomeno è talmente blando da non poter essere percepito mentre nei mieli a grana fine o finissima si riscontra con facilità.
Comunque per una questione così banale abbiamo discusso anche troppo :D


18/07/2012, 10:38
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raffo ha scritto:
Comunque per una questione così banale abbiamo discusso anche troppo
Eh no, non puoi chiudere proprio adesso che te ne sei uscito con un'argomentazione cosi interessante :D .
Ci ho rimuginato un po' sopra cercando (senza molto successo :lol: ) di rispolverare le mie vecchie nozioni di termodinamica, e ti dirò cos'è che non mi convince.
E' vero che il cambio di stato di una sostanza da luogo a una reazione endotermica o esotermica a seconda della direzione del passaggio, e qui non ci sono eccezioni, non che io conosca perlomeno. Il passaggio da solido a liquido e da liquido a gas assorbe calore, ma non è questo il nostro caso. Il miele, in bocca, non si fonde ma si scioglie.
Per quanto riguarda il processo di dissoluzione, le cose si complicano un po', cambiando soluto e solvente si possono avere reazioni endotermiche o esotermiche. Un esempio classico è il sale disciolto nell'acqua (vecchio metodo di raffreddamento artificiale), un altro è l'acido solforico nell'acqua (vi ricordate le ore di laboratorio: "Mai versare l'acqua nell’acido, sempre l'acido nell'acqua, facendolo scorrere lungo una bacchetta di vetro"). Ovviamente, non sempre si hanno reazioni cosi estreme, e questo mi sembra il caso del miele. Qualcuno in possesso delle conoscenze necessarie, che a me mancano, potrebbe anche calcolare l'entalpia e il tipo di reazione, partendo dai composti principali del miele. Se nessuno si offre volontario, quello che io posso fare, e farò appena avrò un po' di tempo, perché la cosa mi incuriosisce, è cercare di capire empiricamente come stanno le cose.
Un’ultima considerazione: se non sbaglio (questa è una delle leggi che non ricordo bene), l'entità della reazione non dovrebbe cambiare con la grandezza dei cristalli, cambia soltanto il tempo ma il risultato finale è lo stesso, mentre con il miele liquido diminuisce sia il tempo che l'entità del fenomeno. In pratica, la sensazione di fresco si dovrebbe avvertire con tutti i tipi di miele.

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19/07/2012, 23:18
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Colpa mia, ho usato termini errati.
Non si tratta del calore di FUSIONE ma del calore (o entalpia) di SOLUZIONE, ovvero il calore che una sostanza emette o assorbe quando entra in soluzione. Per gli zuccheri dovrebbe aggirarsi fra i -3 e i -4 Kj/mol.

Obombo ha scritto:
Un’ultima considerazione: se non sbaglio (questa è una delle leggi che non ricordo bene), l'entità della reazione non dovrebbe cambiare con la grandezza dei cristalli, cambia soltanto il tempo ma il risultato finale è lo stesso, mentre con il miele liquido diminuisce sia il tempo che l'entità del fenomeno. In pratica, la sensazione di fresco si dovrebbe avvertire con tutti i tipi di miele.

Sbagliato, puoi escludere subito i mieli liquidi in quanto gli zuccheri si possono considerare già in soluzione.
La grandezza dei cristalli è determinante non per la quantità totale di energia assorbita, (che come tu hai giustamente fatto notare è sempre uguale) ma è determinante per la velocità di reazione. con cristalli piccoli e quindi con più superficie disponibile a parità di peso la reazione è più veloce mentre con cristalli grossi la reazione è più lenta.
In altre parole i Kj assorbiti sono sempre uguali ma il tempo in cui la dissoluzione avviene è determinante per essere avvertita al palato


20/07/2012, 10:23
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Prendo il mio vasetto di miele e me ne mangio un cucchiaio.
Nel mentre assaporo il gusto e mi godo il mio miele, penso.......penso....... :?

Ora i cristalli, che speriamo non siano troppo grossi, mi si stanno sciogliendo in bocca provocando una reazione termica che mi porterà a comprendere il gusto forte e sincero di una fioritura decisamente importante..... :lol: :lol: :D

Quel senso di freschezza che ho in bocca mi ripaga degli sforzi fatti per raccoglierlo e lavorarlo.... :lol: :lol:

Ma fatemi il piacere!!!!! :shock:


Saluti

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Fernando Caivano
Skype: f.caivano

Dalle Terre Selvagge agli occidentali lidi,
Dai deserti del Nord ai colli verdeggianti,
Nel covo del drago e nei nascosti nidi
Egli camminò a lungo nei boschi ombreggianti.
Lament for Gandalf


20/07/2012, 10:43
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Formazione: Perito agrario , laurea in tecnologie alimentari
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raffo ha scritto:
Comunque per una questione così banale abbiamo discusso anche troppo :D

Visto romeo? Perchè continuare? :mrgreen:


20/07/2012, 10:55
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