Buongiorno a tutti!
Sono qui per chiedervi un consiglio.. allora..
Circa un paio di settimane fa o poco più ho preso uno sciame in un bosco, ed era pure grandicello.. l'ho preso tutto senza problemi e la sera l'ho portato verso casa... già dal giorno dopo, nel portasciami, hanno iniziato a lavorare senza problemi, tanto che su 5 telaini sono 4 quasi già completi di cellette.. da una settimana a questa parte ho visto diminuire l'attività, oltre al mal tempo, però pensavo fosse normale dato che ha piovuto quasi tutta la giornata.. Ieri invece ho notato alcune api che uscivano dalla porticina a rilento, quasi paralizzate e poi cadevano a terra facendo uscire qualcosa come fosse diarrea appunto come la malattia da titolo.. allora subito ho aperto e ho trovato una situazione raccapricciante.. forse erano l'80% quelle in quella situazione più avanzata o quasi morte.. tanto che ho estratto i telaini e quelle sul fondo le ho adagiate su una superficie per controllare, e mentre le appoggiavo alcune cacciavano quella sostanza.. poi ho fatto la ricerca su internet e la malattia compatibile con quei risultati è Nosema Apis..
Ora vorrei sapere se quelle poche rimaste, compresa la regina, possano sopravvivere o se devo rassegnarmi, quindi tolgiendo tutto da li dentro.. perché in "alternativa" avrei altri 2 sciami disponibili da prendere credo..
Scusate qualsiasi imperfezione nella scrittura o quant'altro.!

Il N. apis è quasi scomparso, anche se ultimamente sembra rispuntare fuori. Comunque, vista la situazione, non mi sembra il caso di tentare il salvataggio di un pugno di api e una regina molto probabilmente geneticamente deboli. Potrebbe anche trattarsi di un avvelenamento ma qualsiasi sia la causa, la situazione mi sembra irrecuperabile, conviene eliminare le api e disinfettare il materiale.

Vedendo quante ne sono rimaste, ero quasi convinto della risposta..
Devo eliminare anche la cera dai telaini oppure è recuperabile?

E' sempre un dispiacere eliminare una famiglia, o quel che ne rimane, ma è quello che succederebbe in natura in questi casi.
I favi si possono mettere nella sceratrice e la cera si può riutilizzare dopo la sterilizzazione oppure la si può scambiare con i fogli cerei.

Quindi ci vogliono per forza i fogli cerei.. allora farò così.
Grazie davvero per avermi risposto!!

Salve a tutti mi intrometto nella discussione.
Come si fa a disinfettare in maniera efficace il materiale in caso di nosema?
Come sopprimere le api?

Il metodo per la disinfezione è lo stesso per le tutte malattie ma io (e non solo ) lo faccio anche in assenza di malattie: quando mi ritrovo con un'arnia vuota, una pulita gliela do. Il procedimento è stato descritto varie volte nel forum: http://www.forumdiagraria.org/api-f53/restaurazione-arnia-t64544.html#p570490
Le api si eliminano con l'anidride solforosa; in pratica si accende un dischetto (o candela) di zolfo nel cassettino, la sera, dopo aver chiuso la porticina.

Ma tipo le celle in cui c'è la covata.. elimino tutto dalla A alla Z..?? Scusa se chiedo ancora.!

Visto che i favi sono imbrattati di feci, quindi pieni di spore, l'unica soluzione per evitare il contagio è la loro eliminazione.

Vi racconto cosa mi è successo con lo zolfo per uccidere una famiglia.
Ho ristretto l' ingresso in modo che ci potesse entrare solo un piattino rettangolare fatto co lamiera sopra di questo ho acceso lo zolfo e inserito nell' alveare, l' arnia era senza cassettino.
Dopo un pò sentivo ancora brusio, ritiro il piattino e trovo tante api bruciate ed il fuoco spento, ho ripetuto l' operazione altre 2 volte prima di arrivare alla fine e ho sempre trovato api che cercavano di spegnere il fuoco.
Le api hanno un solo comandamento "ama il tuo prossimo più di te stesso", riferito ai componenti della famiglia propria.
Ninno