ciao,
dopo una lunga ricerca, ho possibilità di posizionare il mio apiario.
ho trovato una persona anziana che mi ha concesso l'uso del suo terreno circa 8000 mq, in cambio mi ha chiesto di tenerlo pulito e di non avere rogne di alcuna sorta.
Ora il problema che mi pongo, posso denunciare l'apiario come stanziale o non avendo contratto devo dichiararlo nomade?
Ai fini fiscali risulterò come apicoltore senza terreno? o posso dimostrare di gestire questo terreno con una dichiarazione?

grazie e buon alvoro

Ma non penso che ci siano dei problemi,poi tu non lavori il terreno ma sei solo ospite penso poi se qualcuno ne sa di più

L'apiario è nomade se lo porti in giro, sennò è stanziale. Normalmente, al momento della denuncia, a quelli dell'ASL non dovrebbe interessare se il terreno è tuo, della zia o di chicchessia, a loro interessa sapere che sei un apicoltore e che possiedi un tot numero di alveari, anche se, ultimamente ho sentito più di qualcuno che ha avuto dei problemi, proprio a Roma (distretto 6, mi pare).

Ciao,
grazie per la risposta.
io dovrei posizionarlo in provincia di Roma nei pressi di albano, non so cosa intendi per distretto 6 e quali problemi.
E la smielatura semplificata la farò a casa mia a roma dentro il GRA

Fino adesso ho collaborato con un amico e nella sua zona l'asl ha preteso la comunicazione al sindaco e la posizione satellitare dell'apiario.
Inoltre dopo qualche mese sono venuti a verificare le coordinate gps.

Io vorrei partire subito con P.I e cciaa perche tanto già li ho devo solo fare l'aggiunta del codice apicoltura.
Il problema è che hai fini fiscali non avendo contratto di affitto pagò le tasse sulle numero di arnie.

Per rispondere a Pietrotoma si il terreno alla fine lo lavoro io tramite con terzista perche gli accordi sono che posso usare il terreno basta che lo tengo pulito e tengo il proprietario estraneo a qualsiasi problema.
Però non ha voluto mettere nulla per iscritto per timori vari sono persone anziane e che devi fà è troppo tempo che sto cercando una postazione

saluti

ma basta che scrivano che il terreno ti viene dato in comodato d'uso, e non ci sono problemi, almeno per quello che ne sò io

ASL Roma 6 e i problemi sono l'impossibilità di fare la denuncia degli alveari in mancanza di un contratto di affitto (o proprietà) del terreno dove si trova l'apiario, anche se la cosa non rientra nelle competenze del servizio veterinario. Ho incontrato due persone con questo problema proprio pochi giorni fa, con l'occasione del convegno organizzato dall'ARAL presso l'Istituto Agrario "Garibaldi".
Non esistono tasse sul possesso degli alveari.

Ne sei sicuro?

http://www.mieliditalia.it/index.php/fo ... =entrypage

Leggi l'ultimo paragrafo della prima risposta di Vanni Floris e anche il primo dell'ultima.

Devo ammettere che non ci avevo capito molto...

Obombo, ti chiedo una cortesia, per essere considerato imprenditore agricolo è sufficiente la partita IVA?

(Per rientrare nella tassazione basata sul reddito agrario come riportato in questo paragrafo:

"Venendo al problema posto, c’è da precisare che in agricoltura, e quindi in apicoltura, il sistema di tassazione basato sul reddito agrario, riferito ai terreni che sono condotti dall’agricoltore, può essere utilizzato solo dagli imprenditori agricoli, dai coltivatori diretti o dalle società di persone, cooperative o di capitali quando queste ultime possono essere qualificate come “società agricole”.")

Premetto di non essere un esperto in materia, quindi ti poso dire solo che la figura dell’imprenditore agricolo è definita dall’articolo 2135 del codice civile, modificato con il DL 228 del 18/05/2001:
E' imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine. Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall'allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell'attività' agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge.
E a proposito di esperti, uno dei massimi esperti, a mio avviso, si trova non molto lontano da te ed è il professor Pier Antonio Belletti, presidente del Consorzio degli apicoltori di Udine e Gorizia.