Ieri, dalle mie parti, la temperatura esterna da 0° del mattino ha raggiunto max gli 8°. Il sole splendeva ma una brezza sostenuta, da nord, accentuava la sesazione di freddo che sommata al brusco abbassamento delle temperature consigliava di restarsene al riparo: non però alle mie api. Mi sono posizionato nei pressi delle mie arnie e ho notato che il via vai era attivo e che le api rientravano lente ed, a mio parere, infreddolite. la loro attività, da un più attento esame, era volta all'apporto di polline. Mi chiedevo il perchè fossero spinte (visto il clima) a rifornirsi di questo prezioso alimento (fra l'altro ora non c' è covata) e dove trovassero i fiori per procurarselo: non ne vedo nelle vicinanze. Che ne pensate?
Penso che in 3 km di raggio qualche fiore l'abbiano trovato...
E che io sappia, sopra i 7 gradi le api escono. Se portano polline ci son 2 possibilità. Fanno scorte per ripartire in primavera oppure allevano covata già adesso.
Certo, i tre km sono il loro raggio d'azione e quindi fiori ne possono trovare: sono delle vere "macchine da lavoro". Mi domandavo appunto, se visto il clima (io ero rimasto a 10° come temp. min.) valeva la pena fare un tale sforzo per procurarsi un alimento che dovrebbero in parte già avere. Forse le mie arnie devono essere aiutate o .... è tutto normale?
Le api per istinto ed essendo delle grandi lavoratrici importano a più non posso non fanno due conti se vale la pena o meno importare in base alle scorte. ciao nicol