Salve a tutti!
Dopo il mio primo tentativo di arogmento, ritorno alla carica!
So che mi sto preparando con grande anticipo, ma questa fase preliminare mi sta parecchio appassionando!
Grazie alle vacanze estive ho studiato molto, soprattutto nella speranza di non essere cazziato da Maddmax!
A dire il vero ho studiato il forum approfonditamente al punto che mi pare di conoscere diversi dei più assidui frequentatori!
Mi sono letto il Contessi e un certo numero di forum e siti (molti inglesi/americani) e mi sono molto chiarito le idee.
Nel frattempo ho anche mosso i primi passi concreti.
Ho ricevuto due arnie DB10 da nomadismo da un amico di famiglia che le aveva in garage dagli anni '80 a seguito di una breve avventura apistica. Erano gli anni dell'arrivo della varroa e nessuno lo aveva messo in guardia, quindi dopo una sola stagione di raccolto le sue due famiglie non passarono l'inverno. Per sua stessa ammissione lui era completamente digiuno di apicoltura, quindi la cosa non mi stupisce affatto. Ricorda che all'epoca si escluse la peste americana, ma se riesco ho comunque intenzione di farle gammare.
Le casse sono sorprendentemente in buone condizioni considerata l'età e che sono state sotto una tettoia per 25 anni! Le ho scartavetrate a fondo e le rivernicerò con calma.
Ho esplorato qui (per "qui" intendo dove installerò l'apiario) intorno e ho saputo di un solo apiario nei pressi, a circa 1km da casa mia. A quanto pare c'erano una quarantina di arnie popolate, ma di recente falcidiate in massa. Attualmente ne ho viste 6, di cui solo 2 abitate. Non ho ancora avuto modo di parlare con il proprietario.
Nel paese vicino c'è un negozio di prodotti delle api, devo fare un salto anche lì a parlare con il proprietario per capire se ha le api qui vicino.
La collina qui è parecchio selvatica, con abbondanti fioriture di castagno, qualche acacia e alberi da fiore spontanei nel bosco. I campi sono lasciati interamente a fieno e molti sono spesso in fiore. A quanto pare ci sarà da mangiare per tutti!
L'idea è quella di partire con la minor spesa possibile. Visto che non so come andrà a finire, meglio partire leggeri!
Lista della spesa (per arnia)- Telaini (10 nido, 18 melario)
- 2 diaframmi
- Fondo antivarroa (le due che ho hanno il fondo in legno)
- Nutritori da soffitta
- Escludiregina
- Apiscampo (consigli sui modelli?)
- Leva
- spazzola
- forchetta
- Maschera di protezione (una la dovrei ereditare insieme all'affumicatore, ma una in più non guasta)
- Preparato a base di acido Ossalico di nota azienda chimica
- Materiale per un sublimatore fai-da-te / varroglass
- Maschera di protezione per acidi organici
- due o tre portasciami economici (consigli? Truciolare o polistirolo?)
Poi ovviamente LE API! Per questo sono ancora in cerca, ma un certo utente del forum che sta relativamente vicino potrebbe aiutare...
Non comprerò invece: fogli cerei, smelatore, maturatore, ca##i e mazzi (vedi sotto).
Dopo lunga meditazione sono intenzionato a gestire le mie operazioni in questo modo:
- due arnie DB senza fogli cerei da trattare con ossalico come da dottrina. Se non lo fanno da sole, eventualmente facilitare il transito alle celle naturali.
- una arnia top bar su cui sperimentare con la consapevolezza dell'alto tasso di mortalità che potrebbe avere, con l'opzione di sublimare (credo che gocciolare sia problematico in una top bar) l'ossalico per evitare di seminare Morte e Pestilenza. Appena avrò finalizzato i disegni li posterò sulla sezione autocostruzioni.
- alcuni portasciami per facilitare le operazioni ed eventualmente accumulare qualche sciame "di backup" in caso di morte invernale o dell'abbattimento della scure del boia (approccio alla Maddmax).
Di seguito i razionali dei miei ragionamenti.
1) favo naturale.
Pro:
- la cera dei fogli cerei potrebbe essere contaminata. Con tutti i trattamenti che vengono fatti per la varroa è probabile trovare residui?
- Non servono alcuni materiali (filo di ferro, zigrinatore, batteria)
- costano!
Contro:
- le celle da fuco non possono essere concentrate su un telaio trappola ed eliminate per il contenimento dell'infestazione a varroa. È vero? Questo mi sembra l'unico contro di una qualche importanza.
- più celle da fuco: verità o finzione? A quanto ho capito le api regolano la nascita di fuchi a prescindere, eventualmente deformando i preziosi fogli cerei.
- possibilità di costruzioni erratiche. Contessi sostiene che i favi vengano costruiti sempre nord-sud in natura. È vero? In tal caso basta un opportuno orientamento?
Bush sostiene che anche con il foglio cereo a volte le api costruiscono comunque come gli pare, quindi non mi sembra un grosso problema.
2) smelatura senza centrifuga.
Pro:
- niente smelatore, maturatore, banco disopercolatore (diverse centinaia di euro risparmiati)
- lo stoccaggio dei materiali e fumigazione per la tarma della cera non è necessario (e sarebbe per me complesso)
- compatibile con il favo naturale
- posso cambiare idea più avanti se mi allargo. Lo stesso Bush ne ha fatto a meno per 26 anni!
Contro:
- operazioni di smelatura meno efficienti (non un problema per chi pratica a livello hobbistico come me)
- maggior consumo da parte delle api per la fabbricazione. Su questo non ho trovato un riscontro unanime. Alcuni sostengono che le api ceraiole secernano cera a prescindere, sia che la usino per costruire sia che non lo facciano, e in questo caso le scaglie cadono sul fondo. I numeri si sprecano: per 1kg di cera, chi dice che ci vogliano 7, 8, 10kg di nettare & ambrosia.
In ogni caso posso permettermi una produzione ridotta.
3) celle piccole.
Pro:
- Efficace contro la varroa (controverso)
- Maggior densità di celle --> + api / volume
Contro:
- Complicato da fare. Se ho capito bene non è sufficiente non usare i fogli cerei, ma bisogna transitare per fogli da 5.1 o telaini in plastica.
Si accettano suggerimenti su come fare.La cosa strana è che ho letto molta opposizione e scetticismo, ma di fatto non sono riuscito a trovare un singolo buon motivo per NON farlo, se non la scarsa disponibilità di fogli cerei 4.9, che, volendo, ci si può fare in casa se proprio servono (ho trovato istruzioni da qualche parte su come farsi uno stampo).
4) sublimatore
credo che sia l'opzione migliore per trattare in un arnia top bar, anche se nella mia arnia kamikaze potrei decidere di non trattare.
Ho letto commenti su problemi con l'uso di varroglass per la mancanza di controllo della temperatura. È vero?
A parte il fatto che somiglia a una pipa da crack, sarebbe la mia prima scelta.
Potrei costruirmene uno elettrico, ma non ho trovato uno schema o una guida dettagliata (tanto per cominciare non so a che temperatura debba arrivare l'ossalico, ho letto 185C, ma non sono sicuro). Mi piace molto quello a "caffettiera" della sezione autocostruzioni, potrebbe essere una buona base di partenza da copiare.
5) Arnia top bar
Pro:
- Costa poco e si fa in casa, con l'aggiunta che mi piace lavorare con il legno
- Non necessita la movimentazione di pesi importanti (melari)
- non necessita stoccaggio di materiale (melari)
- l'ispezione arreca minimo disturbo alle api e non causa dispersione di calore tanto quanto una DB
- permette facilmente di osservare dall'esterno con l'uso di una finestra laterale
- mi da' l'idea di una collocazione più naturale per le api
Contro:
- I telai non sono intercambiabili con DB. Se serve rinforzare la famiglia non lo si può fare da un'arnia DB.
- È complesso fare trattamenti (tranne sublimare)
- le api possono incasinare i favi e rendere complessa l'apertura
- i favi sono più fragili e vanno movimentati con cautela
- produce meno di una DB
Di seguito alcune domande sparse a cui non ho trovato risposta:
- le celle da fuco possono essere sforchettate durante la visita all'apiario o la cosa genera furibonda incazzatura?
- con l'uso di favi naturali le celle da fuco si concentrano in zone precise o sono sparse su tutto il favo di covata?
- considerando che il mio apiario sarà a 850m sul water, che razza è meglio (if any)? Ligustica o Carnica? Se opto per una Carnica molto sexy, quanto è probabile che i fuchi ligustici fiacchetti del circondario me la infiocinino? (La cosa non mi dispiacerebbe, non sono un cultore delle razze pure, ma non vorrei spender soldi per niente).
- come si modificano delle arnie da nomadismo con il fondo fisso per la rete antivarroa? È possibile dotarle di cassettino o è sufficiente tagliare una finestra sul fondo e mettere la rete?
- È necessario un secondo melario?
- due arnie sono troppo poche per iniziare?
- sublimare Ossalico a distanza di 7gg è troppo poco? L'apiario sarà nella mia casa in montagna a cui vado nei weekend e non è semplice recarmici in mezzo alla settimana.
In fine una piccola WEBLIOGRAFIA con link interessanti. Faccio presente che non sono affiliato in nessun modo a nessuno dei siti citati, nè che concordo in pieno con quello che c'è scritto. Li ho trovati, in un modo o nell'altro, fonte di interessanti informazioni e spunti di riflessione.
APICOLTURA:
http://www.bushfarms.com/bees.htmhttp://www.honeybeesonline.com/lessons.htmlhttp://www.apicoltura2000.it/esperienze/foglicerei.htm (fabbricare fogli cerei)
http://www.mieliditalia.it/download/circ_20_1996.pdf (normativa regione Emilia Romagna)
http://www.mieliditalia.it/download/797_del_rer.pdf (normativa regione Emilia Romagna)
http://www.resistantbees.com/over_e.htmlhttp://www.bioapi.it/TOP BAR:
http://www.backyardhive.com/http://www.fortheloveofbees.com/ schemi costruttivi
http://biobees.com/build-a-beehive-free-plans.php http://www.preparednessfair2011.org/booth09b.pdfhttp://bbhb.blogspot.it/2013/02/les-crowder-top-bar-hive-plans.htmlhttp://topbarbees.wordpress.com/about/design/http://www.wasatchbeekeepers.com/top-bar-hive-plans-david-bench/VARROA:
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0022191011003556?np=yhttp://www.elgon.se/story-2008/Varroa_attacks.pdfPer ora è tutto, mi scuso per il luuuuuungo post e spero di aver fatto cosa gradita e di stimolare una interessante discussione.
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Il vostro Rischio.