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Neofita 
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Ciao a tutti ragazzi.

Mi chiamo Francesco, ho 50 anni e scrivo dalla provincia di Roma (a una decina di km dal GRA).

Abito in una bella casa di campagna, comprata venti anni fa insieme a mia moglie, con circa 3000 mtq di terreno intorno, praticamente tutti a prato (tranne gli orti e le zone mattonate) e con una ventina di piante di ulivo molto vecchie.

Dopo alcuni anni di permanenza all'estero per lavoro, siamo rientrati a Roma un paio di anni fa, e da allora (a parte i primi otto mesi passati a sistemare il trasloco, un incubo...) sono stato colto, come mai prima, dalla febbre del coltivatore diretto... dopo vari lavori, ora (subject to... approvazione del comandante in capo) vorrei mettere un paio di alveari. Ho letto varie pubblicazioni, in aggiunta all'indice degli argomenti di questo sito ed ho seguito un corso di apistica trovato su youtube, che mi è piaciuto molto. Per la parte normativa me ne occuperò dopo essermi organizzato operativamente.

L'obiettivo non è commercializzare alcunché. Mi interessa, nel tempo, autoprodurmi un po' di miele, che a casa consumiamo a tonnellate (ed anche propoli, polline e pappa reale, anche se ho capito che è parecchio più complicato), ma soprattutto mi piacciono molto questi insetti e mi interessa l'aspetto, per così dire etico/naturalistico. Osservando ad esempio il mio orto dei frutti rossi, ho notato per esempio l'esiguo numero di insetti impollinatori quest'anno. Sarà il clima inclemente, sarà il fatto che nella vicina casetta degli attrezzi questa primavera ho dovuto giocoforza eliminare 3 o 4 nidi di vespe, ma di insetti impollinatori ne conto veramente pochissimi. Mentre in un posto strapieno di fiori profumati (in una trentina di metri quadri, recintati, ho messo una decina di piante di lamponi, 7 mirtilli, 5 more ed altrettanti ribes, ed il suolo - pacciamato a plastica - è tappezzato da un centinaio di piante di fragola (rifiorenti varie, fragoline di bosco e fragoline di bosco varietà ananas). In un posto del genere, a giugno e con tutto in fiore, a rigor di logica e di ricordi ci dovrebbe essere quotidianamente un ronzio a diversi decibel. Invece niente, avrò contato nell'ultimo mese non più di una decina di bombi. Ed è solo un esempio.

Eppure, abitando in collina in una zona relativamente antropizzata, non ci son certo colture intensive o massiccio uso di insetticidi...

Questo è quanto. Passiamo alle domande: Premessa: ho un lavoro impegnativo, viaggio anche spesso, fortunatamente mai per più di tre o quattro giorni, e faccio a latere un sacco di cose, quindi tempo ne ho poco e la costanza che richiede la gestione di un alveare posso garantirla solo avendolo in giardino, a portata di mano.

Posizione. Ho due possibilità: mettere due o tre (o anche uno, da definire, anche se ho capito che voi consigliate tre) alveari all'angolo EST del giardino, o a quello SUD. Scarto il nord per evidenti ragioni, e all'angolo ovest c'è il cancello di ingresso a casa. La preferenza sarebbe all'angolo est (esposto a sud e sudest e coperto a nord da siepi e bosco). Ho vicini confinanti solo sul lato opposto, a SO (a NO e a SE confino con due uliveti, la casa più vicina sarà a un centinaio di metri, a NE un bosco demaniale in forte pendenza), quindi l'angolo E di sicuro per i vicini non è un problema. Il vantaggio dell'angolo est è dato dal fatto che, da un lato, confina con il bosco, e proprio in corrispondenza con il punto di posizionamento ha una radura molto ampia, che mi permetterebbe di piantare due o tre alberi di robinia pseudoacacia. Inoltre, lungo la rete che fa da confine, potrei piantare diverse robinie a cespuglio. Inoltre, quest'angolo è coperto dal fatto che, a circa due metri dai due lati e tre dall'angolo, c'è una compostiera in muratura di c.a. 6X3, alta circa un metro. (a cui devo aggiungere una copertura, appena ho tempo). I due metri di distanza dalla rete mi consentirebbero di schermarla con la robinia, lasciando l'ingresso agli alveari solo da un lato della compostiera (magari chiudendo, più che altro per i miei cani, che però penso che alla prima puntura imparerebbero a girare al largo). Ci sono però due problemi: il primo: la compostiera si usa (sia scaricando carriole o erba tagliata dal trattorino, facendo quindi anche un discreto bordello, sia quando si va con badile e carriola a prelevare composto). Secondo voi, a circa un quattro metri di distanza dall'alveare (schermato) tocca sbadilare in tuta da apicultore? Tra distanza e schermatura - oltre alla siepe in quel punto posso anche rialzare il muro - non penso che dovrei disturbarle più di tanto. Se si, devo scartare quella posizione...

problema numero 2: a distanza di una quindicina di metri dalla compostiera (quindi un 20/25 dagli alveari), c'è una piccola piscina interrata: la copertura che intendo mettere alla compostiera (oltre a evitare che il compost mi marcisca quando piove) mi consentirebbe, con grondaia e serbatoio, di avere quei litri d'acqua che potrei gestire per garantire acqua sufficiente agli insetti per tutto l'anno (con qualche abbeveratoio che devo inventarmi), quindi l'acqua della piscina non dovrebbe servirgli. Però, anche se non pericolosi, mi seccherebbe dover continuamente scacciare le mie api mentre mi faccio il bagno o mentre mi spaparanzo in piscina d'estate godendomi la mia oretta di riposo a settimana... Inoltre, mi seccherebbe ancora di più trovarmi tutti i giorni un sacco di cadaveri delle mie api che galleggiano sulla piscina.

A vostro giudizio, a queste condizioni, sè pò ffa? O è meglio pensare all'angolo SUD, che sarebbe più vicino al vicino (scusate il gioco) e su cui potrei piantare cespugli ma di certo non gli alberi di robinie (che comunque potrei piantare a bosco, nel punto precedente). sull'angolo sud, però, dovrei studiarmi il modo di fargli arrivare l'acqua, perché li non ce n'è.

Inoltre, se potete, mi date un consiglio su quale tipo di robinia a cespuglio piantare (di quelle che non cresce più di 3 o 4 metri, che annualmente poterei), che abbia a vostra esperienza la fioritura migliore ed il migliore potere mellifero?

Tenete presente che in giardino, oltre ai frutti rossi e agli ulivi (una ventina), ho un piccolo agrumeto di una decina di piante tra limoni arance e clementine, un orto di verdure, diverse piante aromatiche (le perenni sono salvia, rosmarino, timo e menta - di una decina di tipi). Annualmente metto poi anche vari tipi di basilico, prezzemolo, peperoni piccanti di vari tipi etc. Inoltre come alberi da frutto ho due cachi, due susini, un prugno, un nespolo, un melograno, due ciliegi e due albicocchi. Progetto per autunno prossimo (già supervisionato e sostanzialmente approvato dal "commander in chief"), vorrei mettere vari alberi da frutto (fichi, meli, peri e peschi, tutto per tre - una varietà precoce, una normale ed una tardiva, c'è tutto uno studio elaboratissimo...). Nel bosco, infine, ci sono querce, lecci e noci.

Scusate, volevo fare un paio di domande e mi sono accorto di aver scritto un papiro allucinante. Beh, spero che abbiate la pazienza di leggere tutto, e mi auguro possiate consigliarmi su come intraprendere al meglio questa splendida passione.

Un saluto, a risentirci


28/05/2019, 17:40
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Ciao Francesco e benvenuto. Il testo è un po' lunghetto e ho l'impressione che tu l'abbia scritto più per te stesso che per noi :D
A parte questo, ti stai facendo troppi problemi per quanto riguarda il posizionamento degli alveari e stai dando troppa importanza alle poche piante nettarifere che puoi piantare. L'unica cosa relativamente importante è l'abbeveratoio, che va messo in opera prima dell'arrivo delle api, per farle abituare subito. Una "pozzanghera" con acqua stagnante e piante acquatiche, sia per far appoggiare le api che per creare un sistema autosufficiente, potrebbe essere una buona soluzione.
Visto che sei di Roma, ti posso suggerire un incontro, questa domenica presso la sede dell'associazione regionale, dove si svolgerà una lezione pratica di apicoltura https://goo.gl/maps/1RzJMJLQW3vZK2PB9

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29/05/2019, 23:29
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Ciao Obombo,
grazie per il benvenuto, grazie davvero per la pazienza che hai avuto nel leggere il mio immane papiro e .... si, ottima lettura psicologica, credo: quando mi ronza qualche idea per la testa la maturo per qualche tempo, e poi ad un certo punto comincio a mettere tutto a getto su carta, mi serve per chiarirmi le idee: è una cosa che faccio da quando ero bambino... Scusate se stavolta ho condiviso le mie elucubrazioni...

Si, all'abbeveratoio avevo pensato, ma l'idea della pozzanghera non è l'ideale, ho paura che oltre alle api nei mesi caldi metto su anche un bell'allevamento di zanzare, che son soddisfazioni (come ti dicevo, l'arnia sarà in zona fortemente abitata... da me). A regime, dovrei avere a disposizione un 150/200 litri di acqua piovana: sto ragionando di organizzare un tronco tagliato a metà per il lungo e scavato per qualche millimetro lungo il midollo, fissato vicino alle arnie inclinato e con la parte tagliata verso l'alto, e al cui centro farei scorrere costantemente dell'acqua prelevata dal serbatoio (ove a fine giro torna, i serbatoi sarebbero messi più in basso) tramite pompetta da acquario (se ne trovano online a partire da 8 euri). Una sorta di torrentello in legno autocostruito. In questo modo potrebbero posarsi lungo tutto il tronco ed abbeverarsi al centro, tramite queste pompette è possibile regolare un flusso veramente minimo. Non so se si capisce ma ho una certa mania per li fai-da-te, e quando mi impegno in qualcosa mi piacciono le robe fatte bene...
Per le robinie a cespuglio, capisco dalle tue parole che quelle che trovo trovo metto, basta che non mi crescano troppo..
Davvero pensi che la piscina così vicino non sia un problema (ne per me ne, soprattutto, per loro)?
Infine: grazie per il consiglio per l'associazione. Questa domenica potrebbe essere un problema che ho i suoceri a casa, ma sapresti dirmi l'ora dell'incontro? sul sito non ho trovato nulla, solo il corso quello completo, impegnativo ma interessantissimo, magari il prossimo anno...

grazie ancora, e scusami di nuovo per la prolissità


30/05/2019, 12:46
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Va bene anche il recupero dell'acqua piovana ma calcola che più la esponi, più evapora e i duecento litri dureranno forse qualche settimana. i contenitori, a meno di non essere chiusi ermeticamente, saranno comunque attrattivi per le zanzare.
Per quanto riguarda l'incontro di domenica, non è pubblicizzato perché si tratta di una lezione pratica del corso che hai già visto ma possono partecipare anche non iscritti. Si inizia verso le nove.

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30/05/2019, 23:53
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