Ciao, in termini di pareri personali, sono contrario per due ragioni:
- che resista bene all'esterno dopo lungo tempo ho qualche dubbio, sospetto che perlomeno si deformi. - i collanti di solito non sono compatibili con le api, tanto e' vero che nelle arnie normali si evita anche la colla di falegname, preferendo la tenuta meccanica di viti e chiodi.
Detto questo, esistono in commercio arnie in multistrato, di sicuro per l'uniformita' della materia prima sono appetibili rispetto a tavole di abete con misure eterogenee.
Ciao Miche75, se usi il multistrato cosiddetto "marino" o "fenolico" in legno di conifera è sicuramente molto ma molto resistente e stabile nel tempo; per contro, a parità di spessore delle tavole di abete hai un peso di gran lunga superiore ed una coibenza minore probabilmente dovuti ai collanti sulla cui nocività per le api non ho notizie.
Personalmente propenderei per materiali naturali od inerti (polistirolo).
Se il tuo obiettivo è la durata nel tempo, sei uno stanziale (per cui il peso dell'arnia non rappresenta un problema) e hai la possibilità di costruirtele da solo potresti usare legni resistenti come il castagno, pino o larice.
honey75 ha scritto:Ciao Miche75, Personalmente propenderei per materiali naturali od inerti (polistirolo).
Il polistirolo e' controverso. In zone umide favorisce il nosema per mancanza di traspirazione nel periodo invernale, inoltre impedisce un efficace uso del fornelletto di sublimazione per l'ossalico. Per contro, ho sentito di grandi apiari austriaci basati su arnie di polistirolo.
il polistirolo lo uso per i cassettini da 6 telai che, a mio parere, offrono un'ottima coibenza per le piccole famiglie che devono svernare e il consumo di scorte è minore.
a fine inverno le famiglie che escono dal polistirolo sono più popolose e con covata estesa, parecchio diverse da quelle nel legno.
Pur essendo in zona umida, per il nosema ho solo dei rari casi ma non nel polistirolo.
l'umidità condensata cola sul pavimento che, se i cassetti sono ben fatti, è inclinato verso una feritoia chiusa con rete,che, oltre a fornire aerazione, fa uscire l'acqua di condensa.
Sono scettico sul fatto che la traspirazione del legno sia abbastanza veloce da abbassare efficacemente l'umidità prodotta in gran quantità da una buona famiglia.
Ciao, la cosa e' interessante, perche' stavamo per lasciare nel polistirolo vari nuclei nuovi di quest'anno. Abbiamo rinunciato (trasferendoli in arnie da 10 o da 6) per la impossibilita' pratica di trattarli col sublimato (c'e' si la retina sotto, ma il vapore va dove vuole), che e' l'unico trattamento antivarroa che pratichiamo. In effetti, il nosema e' un pericolo di cui si parla, ma in pratica (stando in montagna con clima secco) non l'abbiamo mai visto.
Mi chiedo pero' come fai a posizionare il candito nel caso di cassette in polistirolo. Anche questo e' un punto controverso, perche' ho notato che esiste il rischio di morte per fame nei casi di piccoli nuclei col candito sopra il coprifavo. In questo caso il problema e' il mancato riscaldamento del candito (glomere sotto soglia critica), che se e' troppo duro, le api non lo possono mangiare.
per il trattamento faccio il gocciolato o lo spruzzato propendendo per quest'ultimo anche se richiede + tempo.
per il nutrimento, in sincerità, uso molto raramente il candito. In preinvernamento, a settembre controllo che abbiano dei telai con buone scorte sufficienti per l'inverno e, se non ne hanno, nutro con sciroppo di glucosio attraverso il nutritore frontale in polistirolo (per le cassette che ce l'hanno) o con il baravalle in soffitta; per quest'ultimo caso, mi son costruito delle soffitte col foro x il nutritore ed il tetto che metto per il solo tempo necessario.
Se ho bisogno di mettere il candito "al caldo" e non ho il coprifavo coi bordi da poter posare al rovescio per creare una camera + ampia (o non voglio aumentare il volume che le api dovranno riscaldare), metto la pasta in un sacchetto di polietilene da freezer, la stendo col mattarello ad 1cm di spessore (giusto lo spazio che c'è fra stecche portafavo e coprifavo), gli faccio un po' di fori con un grosso punteruolo (grandi abbastanza perchè ci passi un'ape) e lo poso, con i fori in basso, sopra i telaini e richiudo normalmente col coprifavo.
ciao, scusate il ritardo con cui vi rispondo. Grazie per i consigli. Interessante anche la discussione sul polistirolo per piccoli sciami Si, si tratta di multistrato marino.... sinceramente pensavo fosse più leggero della tavola. ancora devo valutare se comprare l'arnia completa oppure mi costruirò qualche pezzo!!! Ciao Michele
ciao, il multistrato potrebbe andare bene: 1. costa molto di più rispetto al legno di abete. 2. non isola bene come il legno poichè contiene colle e resine che non permettono un interscambio interno esterno (si crea più condensa interna.
di sicuro è più facile costruirci un'arnia.....
lo consiglio solo per cassettini porta sciami
saluti antonio da cb
miche75 ha scritto:Ciao secondo voi posso costruire un'arnia con il multistrato?
Mio cognato... falegname dice che è ottimo per esterni chissà se è lo stesso per le api!!!
C'è un problema, dice, il multistrato viene prodotto anche con formaldeide... voi cosa sapete a riguardo?