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Miglioramento genetico per la resistenza alla varroa
Autore |
Messaggio |
Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Per una regina di quella famiglia ti metterei la lingua sotto i piedi e tu potresti anche ballare il flamenco. Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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02/10/2012, 0:05 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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La genetica della resistenza alla varroa comincia solo adesso ad essere esplorata. In realta’ si tratta della formalizzazione di concetti chiarissimi agli apicoltori eretici: chi si adatta sopravvive, gli altri si attaccano al … BEEp. Si riteneva che esistessero solo due “geni” responsabili ma le nuove nozioni mostrano come si tratti di un QTL (Quantitative Trait Locus) complesso e compost da almeno 7 loci. http://www.glenn-apiaries.com/genetics.html#anchor177465I meccanismi coinvolti sono molteplici e diversi e tra questi. 1) Comportamento igienico che e’ innescato da stimoli olfattivi (J Chem Ecol. 2009 Sep;35(9):1108-16. Epub 2009 Sep Odorants that induce hygienic behavior in honeybees: identification of volatile compounds in chalkbrood-infected honeybee larvae.Swanson JA, Torto B, Kells SA, Mesce KA, Tumlinson JH, Spivak M.) 2) Diminuita fertilita’ delle varroe che si nutrono su certi ceppi di api ( a)Ecol Evol. 2012 2(6):1144-50.Host adaptations reduce the reproductive success of Varroa destructor in two distinct European honey bee populations. Locke B, Conte YL, Crauser D, Fries I. –accesso gratuito online-.(b) Genome Biol. 2012 Sep 28;13(9):R81. [Epub ahead of print]Correlation of proteome-wide changes with social immunity behaviors provides insight into resistance to the parasitic mite, Varroa destructor, in the honey bee (Apis mellifera).Parker R, Guarna MM, Melathopoulos AP, Moon KM, White R, Huxter E, Pernal SF, Foster LJ 3) Grooming (J Invertebr Pathol. 2012 Jul;110(3):314-20. Epub 2012 Mar 23. Genotypic variability and relationships between mite infestation levels, mite damage, grooming intensity, and removal of Varroa destructor mites in selected strains of worker honey bees (Apis mellifera L.).Guzman-Novoa E, Emsen B, Unger P, Espinosa-Montaño LG, Petukhova T. Ora, mi rendo conto del fatto che ‘sta roba non e’ digeribile da tutti –ci mancherebbe- ma resta il fatto che i nostri alveari amatoriali hanno un potenziale genetico enorme, se smettiamo di confidare solo nell’ uso della chimica, comprendiamo l’ effetto negativi dell’ inbreeding (cioe’ dell’ allevamento in purezza) e ricominciamo a selezionare accettando le perdite. Tutto quanto sopra tiene in conto solo il potenziale genetico delle api senza considerare le tecniche apistiche: celle piccole, zucchero a velo, nutrizione adeguata, sciamatura, blocco di covata nelle sue molteplici varianti (*) … e, perche’ no? anche un po’ di chimica quando non se ne puo’ fare a meno. Maddmax (*) http://www.forumdiagraria.org/malattie-e-nemici-f99/un-alternativa-al-blocco-della-covata-t48506.html ... Dai, Ninno, sputa il rospo
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02/10/2012, 20:13 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Maddmax1 ha scritto: Per una regina di quella famiglia ti metterei la lingua sotto i piedi e tu potresti anche ballare il flamenco. Maddmax Esagerato. Anche perché, nonostante il possibile/probabile comportamento igienico, la resistenza alla varroa è ancora da dimostrare.
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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02/10/2012, 21:52 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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Good job Madd! Appena ho una serata tranquilla mi leggo tutto!
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02/10/2012, 23:12 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Certamente avevo letto il tuo messaggio sull' altro thread (non me ne perdo uno dei tuoi messaggi) , e infatti non mi decidevo se rispondere qui o la'. Avevo premesso che bisogna avere in mente la situazione generale. Nel corso dei mlioni di anni TUTTO cio' che diventa affamato sul globo terracqueo ha cercato di predare gli alveari ma le api sono sopravvissute. Cosi' come ogni carnivoro sulla faccia della Terra e del Cielo si farebbe uno spuntino con un coniglio. Ma i conigli sono ancora li'! Apis cerana ha sviluppato resistenza alla varroa ed alla vespa mandarina. Perche' mellifera non la puo' sviluppare? Nel corso dei milioni di anni di vespe mandarine sicuramente ne sono andate e venute un nastro ma le api sono ancora qui. La ligustica ha una buona resistenza agli acari della trachea, la caucasica ha una buona resistenza alla varroa nel giro di meno di 200 anni ... In California la varroa ha falcidiato olte il 90% delle colonie selvatiche ma alcune sono sopravvissute, cosi' come sono sopravvissute in altre parti. La sicula selvatica ha fatto la stessa cosa. Adesso qualche ditta chimica tirera' fuori un prodotto "sicuro" per le api che ammazza solo la velutina ( ) .. Quello che vorrei cercare di dire e' di fidarsi piu' della biologia e meno della chimica. Occorre ripensare all' apicoltura in termini globali e biologici. Quando si seleziona per api docili, che non sciamano, che non fanno propoli, si cerca di eliminare le celle da fuco, si allargano le celle perche' cosi' le api caricano piu' polline e fanno fanno piu' miele si va contro la selezione naturale. La quale selezione naturale seleziona per resistenza ai patogeni ed ai predatori NON per la produzione di 100Kg di miele a cassa). Poi si riempiono gli alveari di sostanze chimiche nel piu' totale disprezzo per il macroorganismo alveare (HB l' ha detta giusta: se fossi un batterio, vorrei vivere e nutrirmi in un alveare ...) che e' composto da api e da 8000 microorganismi "buoni" che consentono alle api di stoccare miele senza che altri microorganismi lo putrefacciano e ... le api ... muoiono. Maddmax
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21/07/2013, 20:31 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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In linea teorica non posso non essere d'accordo con te ma vediamo cosa comporta mettere in pratica questa teoria: è mia convinzione che, se all'arrivo della varroa in Europa gli apicoltori non avessero combattuto con ogni mezzo il parassita accettando invece perdite del ordine di, mettiamo, 90-95% dei loro alveari, a quest'ora avremo delle api tolleranti alla varroa e della varroa meno "aggressiva", cosa che vista col seno di poi sembrerebbe ottima, però, vallo a spiegare agli apicoltori di oggi che dovrebbero lasciare i lor alveari in balia della velutina e rinunciare al reddito per i prossimi decenni con la speranza di assistere all'instaurarsi di un equilibrio tra preda e predatore, cosa che si rivelerà molto utile per i loro pronipoti apicoltori. Sono sicuro che si offriranno tutti volontari .
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
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21/07/2013, 21:25 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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La smettete di leggere su Focus che si instaura sempre un equilibrio ospite-parassita? Non è scontato nel caso di specie alloctone!
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21/07/2013, 21:29 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Credo che un tale equilibrio sia possibile per quanto riguarda la varroa ma molto improbabile nel caso della velutina.
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
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21/07/2013, 21:41 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Obombo ha scritto: In linea teorica non posso non essere d'accordo con te ma vediamo cosa comporta mettere in pratica questa teoria: è mia convinzione che, se all'arrivo della varroa in Europa gli apicoltori non avessero combattuto con ogni mezzo il parassita accettando invece perdite del ordine di, mettiamo, 90-95% dei loro alveari, a quest'ora avremo delle api tolleranti alla varroa e della varroa meno "aggressiva", cosa che vista col seno di poi sembrerebbe ottima, però, vallo a spiegare agli apicoltori di oggi che dovrebbero lasciare i lor alveari in balia della velutina e rinunciare al reddito per i prossimi decenni con la speranza di assistere all'instaurarsi di un equilibrio tra preda e predatore, cosa che si rivelerà molto utile per i loro pronipoti apicoltori. Sono sicuro che si offriranno tutti volontari . Bene, vedo che siamo d' accordo al 95%. Innanzitutto, come ho sempre detto, occorre distinguere l' apicoltura professionistica da quella amatoriale. I professionisti sono legati al reddito, noi non lo siamo e ci possiamo permettere -NEL NOSTRO COMPLESSO- di sperimentare. E, come ho detto, in questo senso il forum e' uno strumento di ineguagliabile potenza per connettere gli apicoltori amatoriale che -NEL LORO COMPLESSO- le perdite nel breve e medio termine se le possono tutto sommato permettere. E comunque i nodi vengono al pettine e su questo non ci piove. Se qualcuno avesse dei dubbi, basta vedere (come giustamente dici tu) la situazione varroa -una specie alloctonissima- in cui, a fronte di un parassita sempre piu' aggressivo, si oppongono api sempre piu' deboli. 40 anni fa l' industria agrofarmaceutica ha fatto credere che avrebbe risolto il problema varroa mentre in retrospettiva la via biologica si e' rivelata percorribilissima ed avrebbe contenuto le perdite globali entro 5-15 anni. E adesso si sparge il terrore della velutina alla quale ... "non c'e' rimedio". Maddmax
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21/07/2013, 22:12 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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Maddmaxx non so se hai notato che gli animali che allevi sono insetti volanti. Questo fa si che non sia possibile sperimentare senza rischiare di danneggiare l'attività economica del proprio vicino. Il tutto poi nell'ottica di qualcosa che ho letto spesso e visto mai. Tu stesso hai ammesso che nemmeno i tuoi super ibridi cazzuti sopravvivono in totale assenza di trattamenti. Il forum sarebbe uno strumento ideale per trasmettere nozioni corrette ed è un peccato che venga usato per diffondere false speranze.
Tanto per puntualizzare, non ho notizie del fatto che la varroa sia più aggressiva o le api più deboli, semplicemente la pima ha sviluppato resistenza verso alcuni principi attivi. Gli alveari muoiono, se non trattati, entro 2-3 anni esattamente come 20 anni fa.
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21/07/2013, 22:39 |
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