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Miglioramento genetico per la resistenza alla varroa
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Marvel
Iscritto il: 08/07/2010, 14:44 Messaggi: 1090 Località: Taranto(lavoro), Terlizzi(abitazione)
Formazione: Ingegnere navale
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Dovresti fare la prova dello zucchero a velo sul bicchiere di api con cadenza mensile. Solo così puoi vedere come cresce la varroa nelle tue famiglie. Quelle che sono meno varroatizzate sono quelle che per un motivo x sono meno soggette al problema. A noi lo consigliano in associazione.
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17/12/2013, 23:27 |
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fioccodineve
Iscritto il: 31/12/2012, 18:42 Messaggi: 124 Località: colline Piacentine
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sì la prova dello zucchero a velo nel barattolo 'avevo fatta prima del trattamento tampone, per prova...per stimare quando trattare con Apibioxal...però erano alcoli in termini percentuali ed "a campione" per verificare l'infestazione dell'intero apiario (c'è una formuletta da applicare come calcolo). Come prova non mi aveva tanto convinta...poi, insomma, se posso evitare di stressarle anche con lo zucchero a velo preferisco...tanto i due trattamenti annuali li faccio anche con apparente caduta "zero" (si sa che con la varroa lo "zero" non esiste più)...e mi pare di riuscire a contenere nei giusti termini. questo scomodo parassita... Ho, però, la curiosità di controllare con la lente di ingrandimento, i fondi antivarroa, nei prossimi mesi, per vedere se nelle famiglie che si "spulciano" le varroe che cadono sono "intere" o "danneggiate"...questo mi incuriosisce...pare che le api che spulciano riescano a spezzarle... ciao!
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18/12/2013, 0:47 |
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Marvel
Iscritto il: 08/07/2010, 14:44 Messaggi: 1090 Località: Taranto(lavoro), Terlizzi(abitazione)
Formazione: Ingegnere navale
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Io dicevo di farlo 1 volta al mese per stimare la crescita di varroa durante l'arco annuale. Ci sono famiglie che vengono parassitizzate di più di altre e per capirlo bisogna fare la prova dello zucchero a velo nel barattolo ogni mese. Non stressi la famiglia. Solo 100 gr di api.
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18/12/2013, 19:30 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Leggendo la sottosezione "genetica" nella sezione "polli" nel thread genetica-f91/mantenere-una-razza-nel-lungo-periodo-t75000-10.html a pagina 2 il moderatore Pedru spiega esattissimamente quello che sto cercando di spiegare da due anni. Il procedimento che suggerisce (e che e' quello che tutti i genetisti dovrebbero essere capaci di capire e di fare) e' esattamente quello che ho fatto io con l' incrocio ligusticax russa con reincrocio a ligustica Le api sono l' unico animale da reddito per cui l' inbreeding e' visto come un fattore positivo (l' allevamento in purezza). Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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22/02/2014, 0:24 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Maddmax1 ha scritto: Le api sono l' unico animale da reddito per cui l' inbreeding e' visto come un fattore positivo (l' allevamento in purezza). Le api sono anche l'unico animale da reddito, non domestico, che vive in natura, quindi, l'allevatore non ha alcun controllo sulla diffusione dei geni. Nessuno mette in discussione il vigore ibrido ma visto che le api non sono polli e di conseguenza non possono essere rinchiuse nel pollaio, risulta impossibile impedire la dispersione di questi ibridi nell'ambiente. Basta guardare l'esempio dell'ape africanizzata: ci son voluti cinquant'anni e mezzo continente per iniziare a vedere una certa diluzione dei caratteri genetici di una manciata di regine. Mi pare chiaro che a lungo termine il risultato non po' essere che la scomparsa delle razze pure e l'impossibilità di ottenere nuovi ibridi ma a quanto pare questo non impensierisce nessuno. Dopo di noi il diluvio?
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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24/02/2014, 23:21 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Obombo ha scritto: Mi pare chiaro che a lungo termine il risultato non po' essere che la scomparsa delle razze pure ... Obombo, non hai chiaro il concetto "introgressione" tramite il reincrocio al parentale ricorrente accoppiato alla selezione (naturale o guidata dall' uomo). Se rileggerai con calma i miei post (che sono pallosissimi, lo so) ti accorgerai che esistono delle tecniche di incrocio che mantengono le razze ( in purezza ma non in inbreeding) ed allo stesso tempo sfruttano i caratteri utili di razze diverse. E' un peccato che questi concetti non vengano recepiti. Maddmax
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27/02/2014, 4:39 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Maddmax1 ha scritto: Obombo, non hai chiaro il concetto "introgressione" tramite il reincrocio al parentale ricorrente Vero, non mi è molto chiaro il concetto, visto che non riesco a spiegarmi come mai, dopo anni di importazioni di varie razze e ibridi abbiamo perso il 50% circa della popolazione di ligustica, senza, per altro, aver guadagnato in produzione o resistenza alle malattie. I misteri della sciiienza. Ma forse me lo spiegherai tu come si fa il reincrocio al parentale ricorrente spargendo in natura geni a casaccio.
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27/02/2014, 23:10 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Obombo ha scritto: il reincrocio al parentale ricorrente spargendo in natura geni a casaccio ... Questo e' quasi un ossimoro! Rispondi a questa domanda. Supponendo che esista UNA ligustica-tipo, la Madre di Tutte le Ligustiche, -e tu mi dici che non esiste perche' secondo te esistono GLI ECOTIPI (cosa sulla quale io ho molti dubbi)- una qualunque ape ligustica che fosse 90% o 95% identica alla Madre di Tutte le Ligustiche, tu la considereresti abbastanza ligustica da essere effettivamente classificata come ligustica? In altre parole, se accetti il concetto di ecotipi come compatibile con l' esistenza della specie ligustica, perche' non consideri il reincrocio al parentale ricorrente compatibile con la conservazione della ligustica? Ritorniamo ai discorso dei polli, delle vacche, dei cani, dei cavalli per i quali viene accettato che, in cambio di un certo vigore ibrido, esista una certa variabilita'. Non per questo la chianina e' sparita o il pastore tedesco e' sparito! Nessuno vuole far sparire la ligustica in favore delle russa o della carnica o della scutellata. Non reagire, prova a vedere sa il concetto ti e' piu' chiaro. Maddmax
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27/02/2014, 23:28 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Massimo, visto i paragoni che fai, anche tu non hai chiaro un concetto: l'ape NON è un animale domestico a riproduzione controllata. Continuando a immettere nell'ambiente ibridi e razze diverse dalla ligustica, a lungo termine il risultato non sarà la conservazione della razza ma la sua sparizione. Questo non è incrocio ricorrente, casomai è incrocio di sostituzione. Una ligustica "al 90%" credo che venga considerata ancora ligustica ma il problema è che il 50% delle api italiane non sono più ligustiche nemmeno al 90%. Se io mi ritrovo con delle api grige nei miei alveari non le considero ligustiche al x%, per me sono ibridi. Maddmax1 ha scritto: Non per questo la chianina e' sparita o il pastore tedesco e' sparito! Pessimo esempio . Due razze con grossi problemi (più la chianina che il pastore tedesco) dovuti alla selezione spinta e inbreeding.
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28/02/2014, 1:26 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Obombo ha scritto: Una ligustica "al 90%" credo che venga considerata ancora ligustica ... Una ligustica incrociata con caucasica/carnica ... e reincrociata a ligustica 4 volte e' gia' ligustica ben OLTRE il 90%. Maddmax P.S.I problemi di ibridazione indesiderata sono un' altra cosa e comunque il colore non e' necessariamente un indice affidabile del livello di ibridazione e l' allele "cordoba" ne e' la prova indiscutibile.
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28/02/2014, 16:24 |
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