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miele che si cristallizza 
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allora a mio modesto parere la cristallizzazione è dovuta al tiglio, che è un miele che cristallizza, mentre la parte liquida rimanente è dovuta al castagno, che è un miele che non cristallizza, ma con il passare del tempo essendo un millefiori lo vedrai cristallizzare tutto, poi la divisione è anche dovuta ai cristalli di "zucchero" più o meno fini diversi da miele a miele, che inducono una cristallizzazione in tempi diversi, per esempio, la colza, e il tarassaco cristallizzano molto velocemente, e il fenomeno dò tè descritto lo si vede nei vasetti, che richiedono tempo per cristallizzare completamente.

il saccheggio dipende da una scarsa reperibilità di nettare e fonti nettarifere nella zona, le famiglie più forti assalgono le più deboli, e le depredano, l'unico modo per limitarlo è mettere le porticine alle casse, magari già dal lato invernale, in modo che le api riescano a presidiare gli ingressi evitando intrusioni, poi se nutri fallo esclusivamente nelle ore serali, lo stretto necessario al consumo di ogni cassa

ma che intendi per messo la medicina? anche il fatto che si scateni dopo aver tolto i melari è indice di carenza di cibo, non viene fatto prima perchè possono alimentarsi dalle scorte dei melari

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Cristiano Lancini


12/09/2012, 15:52
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brigstone ha scritto:
Mi si è verificato in un barattolo di miele diciamo "millefiori" calcolando che le nostre arnie sono posizionate vicino al bosco dove ci sono anche castagne e quercia con altitudine di ca 600 mt slm, che mi ha cristallizzato ca al 40% e la parte rimanente è rimasta liquida, a tale riguardo mi è stata fatta un'osservazione da un "estraneo" che io avrei aggiunto qualche sostanza tipo zucchero o roba del genere al mio miele, vi assicuro posso garantire che è prettamente naturale, che generalmente va a ruba, quando ne produciamo, oltre il nostro fabbisogno.
Un altro "esperto" che non sa di cosa sta parlando, non ha la minima idea di cosa sia la cristallizzazione ma si atteggia a conoscitore del miele. Prova a propinargli sciroppo di glucosio aromatizzato spacciandolo per miele di mucurumba a 40 €/kg e te lo farai amico.
Purtroppo, la cristallizzazione grossolana come da te descritta non è soltanto antiestetica, portando la gente a pensare che si tratti di miele adulterato, come se uno falsificasse il miele buttandoci dentro lo zucchero semolato senza prendersi la briga di dargli una mescolata, ma potrebbe anche portare alla fermentazione della fase liquida come conseguenza dell'aumento della percentuale di acqua. Per evitare questo si pratica la cristallizzazione controllata, inseminando il miele, prima che inizi il processo di cristallizzazione, con un miele già cristallizzato a cristalli fini.

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12/09/2012, 23:57
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bene le risposte sono molto chiare, a questo punto dovrò specializzarmi in modo da aiutare mio padre al memento dell'invasettamento e praticare la cristallizazione controllata inseminando il mio "miele millefiori" con un miele già cristallizzato a cristalli fini, e scommetto che questa è tutta una procedura che prevede le varie % ecc ecc, adesso mi viene da pensare quale potrebbe essere un miele a cristalli fini? scusa l'ignoranza, e voglio sperare che non sarò costretto in futuro a specializzarmi nel produrre miele monoflora? grazie.


13/09/2012, 11:22
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Domanda, cristallizzato al 40% ma come? con la parte inferiore solida e la superiore liquida oppure misto con striscette non cristallizzate sparse per tutto il vaso?
Se fosse il primo caso potrebbe trattarsi di umidità non ottimale, controllare la cristallizzazione è una tecnica molto affascinante ma prima dobbiamo assicurarci di aver un miele di umidità adeguata. A mio parere se non lo possiedi il primo passo è un rifrattometro (35 € su *****)


13/09/2012, 11:54
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Voglio precisare che stiamo parlado di miele prodotto almeno 3 sicuramente 4 anni fà quindi parliamo di una rimanenza, tanto per cominciare un passo alla volta per evitare questo inconveniente, inizierò sicuramente a controllare l'umidità del miele nel momento dell'invasettamento, anche perchè sono sempre un modesto aiutante e non posso subentrare al metodo tradizionale abitudinale di mio padre 70enne.


13/09/2012, 12:17
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Raffo scusami, si voglio precisare che la cristallizzazione è avvenuta tipo deposito completamente sul fondo del vasetto lasciando in alto il miele liquido, se ricordo bene i cristalli sono anche molto evidenti granulosi.


13/09/2012, 12:20
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Formazione: Perito agrario , laurea in tecnologie alimentari
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L'umidità del miele va verificata prima di smielare, solo in quel momento è possibile intervenire in maniera piuttosto semplice con un deumidificatore d'ambiente. Dopo la smielatura se si hanno quantità veramente ma veramente modiche nell'ordine di qualche chilo si può tentare con un flusso di aria calda e secca per quantità più alte servirebbero attrezzature improponibili per un amatore.
c'è un topic dedicato.


13/09/2012, 15:03
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Ciao Brig,
alla prima domanda mi sono trovato spaesato , ho cercato nel mio vecchio cervello una giustificazione ma no la trovavo e non ti ho risposto.
Adesso che mi hai dato la data di raccolto, 3-4 anni fà ti posso rispondere, la tua è una liquefazione naturale parziale che segue la cristallizzazione completa.
A lungo andare il miele può liquefare completamente.
In sostanza il miele è vecchio e comincia a mettere i capelli bianchi.
Non posso dirti se miscele di mieli possono portare a questo fenomeno perchè non ho questa esperienza, le mie api raccolgo di tutto e non mi è mai successo.
Ninno


13/09/2012, 16:18
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Iscritto il: 18/11/2010, 19:37
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ninno ha scritto:
Ciao Brig,
alla prima domanda mi sono trovato spaesato , ho cercato nel mio vecchio cervello una giustificazione ma no la trovavo e non ti ho risposto.
Adesso che mi hai dato la data di raccolto, 3-4 anni fà ti posso rispondere, la tua è una liquefazione naturale parziale che segue la cristallizzazione completa.
A lungo andare il miele può liquefare completamente.
In sostanza il miele è vecchio e comincia a mettere i capelli bianchi.
Non posso dirti se miscele di mieli possono portare a questo fenomeno perchè non ho questa esperienza, le mie api raccolgo di tutto e non mi è mai successo.
Ninno

Sono d'accordo con Ninno, e posso aggiungere che la cristallizzazione avviene anche nelle miscele di miele, più o meno grossolane a seconda delle essenze, ma avviene, per cui penso che il tuo miele sia cristallizato per intero e con il tempo una parte si sia liquefatta, prova a prendere un cucchiaio del miele liquido e vedi la consisenza e la viscosità ;) .
Più sopra è stato detto che il miele di castagno non cristalizza, è errato : il miele di castagno cristallizza eccome :o
ciao nicol


13/09/2012, 20:04
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Capisco, o meglio cerco di capire e fare bottino delle nozioni che mi state dando come faccio di mio solito, sono stato sempre dell'opinione che il miele andrebbe consumato entro 1 o 2 anni al massimo come l'olio, posso garantirvi che la miscela dei due tipi di miele nel vasetto in esame è avvenuta naturalmente effettuata dalle api stesse, noi raccogliamo e invasettiamo tutto qui, forse dovrei smielare più volte in tempi di fioritura prestabiliti, cosa che noi nn facciamo, ammetto che mio padre a ragione quando spesso dice di improntare un laboratorio di smielatura o qualcosa di simile con tutti i requisiti attrezzatura all'inteno, adesso capisco a cosa si riferisce, voglio tenere a mente tutte le procedure da seguire adeguandomi alla mia realtà e produzione, collaborando e tenedo conto dell'esperienza trentennale che mi ritorvo in famiglia, anche se devo ammettere che la cristallzazione nn è un argomento di cui parliamo spesso almeno per ora, cmq posso dire che in questo forum cè materiale ed esperienza per lavorare e lavore bene se uno vuole, grazie, bigstone.


13/09/2012, 20:41
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