@nicol: come già detto, il tipo mi sembra una persona sincera (anche a quanto mi hanno detto altri che lo conoscono bene) ma un po' particolare: io ho provato diverse volte a dirgli "mi dica lei" ma non c'è verso! Il discorso mercati è ovvio, anzi x quello si è offerto di venire in giro con me per un paio di mesi in modo da fare anche abituare la vecchia clientela. Il discorso attrezzature infatti come ho già scritto sarà da valutare a parte, con la visita di un esperto. Girando con lui x un po' un'idea penso che si riesca a capire se le cifre sono attendibili, ovviamente supportate anche sulla carta.
Una cosa importante che non avevo detto e ti ringrazio x avermela messa in mente è che in due mercati è l'unico apicoltore presente, mentre negli altri due c'è anche un'altro, col banco però all'estremità opposta.
@ninno (che stasera ce l ha con me
): la penso al 100% come te. Ovviamente non ci conosciamo quindi la tua è un'osservazione più che legittima, ma vera solo per quanto riguarda la mancanza di conoscenza da parte mia.
Non ho mai fatto del tornaconto economico la mia ragione di vita, anzi! Giusto per fare un esempio, fino a due anni fa lavoravo per un'azienda che si occupa di controlli qualità all'interno di centri commerciali sparsi per tutta Italia e con il passare del tempo sono arrivato a gestire gran parte del centro e del nord est. Girare come una trottola da Bologna a Venezia, da Firenze a Vicenza, da Udine a Camerano e così via, comportava due cose: uno stipendio mensile che, al netto dei rimborsi spese, negli ultimi tempi sforava i 5.000 euro, e la mia assenza pressochè continua da casa. Ora, chi è quel matto che rinuncia ad un lavoro del genere, alle prospettive di carriera future e a tutti i benefit (devo aggiungere che lavoravo quasi esclusivamente a contatto con ragazze discrete e sotto i 30? no, meglio evitare
) che ne conseguono? Ecco, uno di quei pochi matti sono io, credo davvero di non voler "vivere per lavorare" ma "lavorare per vivere", anche se questo comporta il dover arrivare a fine mese stringendo un po' la cinghia e riducendo le spese per poter godere un po' di più della compagnia delle persone a cui tengo davvero. Per questo ho lasciato quel lavoro, dopo averne attentamente discusso con la mia a quell'epoca futura moglie (abbiamo appena festeggiato il 1° anniversario l'11/9), e ho ripreso l'attività precedente, moooooolto meno remunerativa ( ma molto eh)!
Avendo più tempo ho potuto dedicarmi anche alle api, piccolo sogno nel cassetto da anni.
Non sono partito con dieci o venti arnie ma con due proprio per fare esperienza e perchè lo faccio per piacere più che per interesse. Sapevo che poteva andare bene, così come poteva andare male... se le api mi fossero morte per un motivo x non avrei detto "Ca..volo ho buttato via 400 euro, ma vaff brucio tutto" ma le avrei sicuramente ricomprate, perchè sono avvenimenti da mettere in conto. Allo stesso modo, non è che avendo praticamente già ripreso le spese sostenute grazie al miele prodotto, ho iniziato a fare quei calcoli moltiplicatori che trasformano in slot machine con l'icona del dollaro gli occhi di Paperon de' Paperoni. E' solo che il tempo che passo attorno alle api me ne fa innamorare sempre di più. Di passione ne ho da vendere, la volontà non mi manca e non mi spavento di certo se c'è da faticare un po'.
Nella mia testa l'idea era quella di aumentare piano piano, e di aggiungere magari a primavera altre 3 o 4 arnie in modo da poter intervenire meglio in caso si presenti qualche difficoltà con una e al tempo stesso non arrivare come quest anno che siamo a Settembre e di 70 kg prodotti me ne sono rimasti solo 6, da difendere con le unghie dalle richieste di parenti,amici e ormai amici degli amici ...
Ero stato nei giorni scorsi alla Coldiretti per sentire quale fosse per il momento la soluzione migliore per mettersi "in regola", ma anche per iscriversi come imprenditore agricolo c'è un costo annuo INPS di circa 1800 euro, quindi per il momento avevo lasciato perdere, aspettando di vedere gli sviluppi sia x le api che x la richiesta di verdure che da quest'anno ho iniziato a coltivare sempre sullo stesso terreno.
Tutto questo per dire che quei 100.000 euro paradossalmente mi fanno più paura che gola, perchè penso a quanto allora adesso dovrei "indebitarmi" per subentrare nell'attività. Io che se devo comprare qualcosa a rate piuttosto non la compro e aspetto!
A conti fatti, gran parte del miele questo signore lo sta ovviamente comprando e rivendendo...io farei lo stesso inizialmente, con l'idea però di ridurre magari il giro in modo di arrivare CON L'ESPERIENZA, a produrre da me almeno tutto il miele necessario (e quindi si dovrebbe parlare di almeno 150-200 cassette, no?)
Il fatto è che so per certo di gente che DA ANNI va in questi mercati a fare "la spunta" senza essere ancora riuscita ad entrare, e di altri della zona che fanno mercati in posti molto molto più lontani . Se un domani volessi provare da solo a vendere in questo modo, troverei quindi sicuramente tante porte sbarrate. E' anche per questo che credo sia un'occasione da valutare, arrivata forse un po' presto per me ma non per questo da bocciare a priori.
Spero di non averti fatto addormentare, so di essere stato un po' prolisso ma spero tu abbia capito il senso dell'intervento!
A questo punto mi servirebbe quindi qualche fredda cifra che possa rappresentare un valore medio -o di quanto voi sareste disposti a pagare- per un'attività avviata da svolgere tutto l'anno in fiere e mercati così come descritto nel post iniziale. Facciamola riferita alla cifra detta, poi ovviamente chiarirò con il tipo, se interessato, che il tutto dipenderà dalle entrate effettive che andremo poi a verificare.