Maddmax, molto bene, sicuramente. Due cucchiai di buckfast, uno di ape nera e uno di carnica, un pizzico di caucasica, si mescola bene con la ligustica e si spolvera per bene con la siberiana, ottenendo cosi un'ape che, se tutto va bene, darà più o meno gli stessi risultati della ligustica ma non sarà più la ligustica, il che sembra essere un'ottima cosa.
Secondo me invece, l'ape buckfast va molto bene per le brughiere di Dartmoor e per altri posti simili mentre la vedo poco adatta al clima italiano. Inoltre, non mi risulta che dia dei risultati talmente superiori alla ligustica da meritare di essere introdotta nell'areale di quest'ultima, rischiando cosi di inquinare un'ottima razza. Produttività e mansuetudine, che sarebbero le peculiarità della buckfast (in determinate condizioni, non si tratta dell'ape universale), sono caratteri abbastanza facili da fissare con una selezione massale all'interno del proprio apiario.
@ Maddmax
Leggi meglio l'articolo, siete "voi" ad avere dei problemi:
"Gli USA si stanno confrontando con la scarsa variabilità genetica delle loro api”. Non so come ti sia venuta questa convinzione secondo la quale tutte le regine esistenti in Italia provengano dalla stessa madre ma ti posso assicurare che esistono apicoltori che non sospettano nemmeno l'esistenza degli allevatori di regine. Oltretutto ti stai anche contraddicendo quando affermi che importiamo regine da tutto il mondo. In questo caso saranno anche marce ma si tratterebbe pur sempre di un allargamento della base genetica
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Per quanto riguarda quelli che vorrebbero pagare 20 € per una regina, se ne trovi qualcuno gli allevatori te ne saranno grati, visto che loro faticano a venderle a 12-13 €.