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AntonioZangara
Iscritto il: 21/03/2011, 21:25 Messaggi: 67 Località: Serrone (FR)
Formazione: pochi titoli-tanti risultati
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Alexkidd ha scritto: Cita: Fate attenzione, l'apivar è regolarmente commercializzato in stecche rigide di materiale plastico, molti apicoltori si riferiscono a questo prodotto come "le stecche". Non dico in tutti i casi ma almeno in qualche caso probabilmente si riferivano a quelle Le stecche di cui parlo io e penso alle quali si riferiva anche Ninno e Marvel sono di legno di pioppo come le cassette della frutta quel legno li insomma, e penso (potrei sbagliarmi) erano intrise di un qualche acaricida di dubbia provenienza!! Questa è una mia ipotesi e potrei sbagliarmi. Se fosse così , io mi chiedo, come fa il miele di questi tizi ad arrivare nei supermercati?? le stecche le preparano gocciolando fluvalinate su delle assicelle di legno compensato.... ho chiesto ad un apicoltore anziano e ha detto che nel periodo in cui nn si sapeva ancora cosa fare per la varroa., nei consorzi apistici preparavano queste stecche per tutti.. poi questa pratica ha fatto nascere prodotti come APISTAN che sono delle striscette imbevute di tau-fluvalinate. detto cosi non sembra nulla di male.. e invece, essendo un medicinale sistemico, esagerando con le dosi o sbagliando le percentuali, si selezionano varroe farmacoreristenti.. appunto si sa com'è la storia dell' apistan... serve e non serve. alla fine anche se analizzi il miele prodotto, 9 mesi dopo, sembra di aver usato regolarmente le classiche striscette d'apistan, suppongo che gli esami in questione rilevino gli scarti metabolici di questi farmaci.. e forse sono gli stessi, ma non vorrei sparare una fucata
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26/11/2012, 19:49 |
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gcassetta
Iscritto il: 24/11/2012, 12:21 Messaggi: 8 Località: Cercemaggiore
Formazione: Agronomo
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Io penso che purtroppo la chimica abbia preso un pò troppo il sopravvento in tutto; basta pensare che ad esempio nella produzione di frutta e verdura si fa ampio usi di prodotti chimici per la difesa delle piante da insetti, batteri, funghi ecc... è paradossale che qui noi stiamo a discutere sull' illegalità dell'acido ossalico tal quale (peraltro presente naturalemnte in svariati prodotti!) e poi a tavola mangiamo appunto frutta e verdura piene di molecole chimiche! Personalmente concordo con chi dice che l'apibioxal sia un furto autorizzato, ma si sa, siamo in Italia e ne succedono di peggio! Per il discorso "stecchette di legno imbevute di chimica", posso dire che dalle mie parti è pratica ancora molto diffusa soprattutto tra gli apicoltori più anziani... spero che col tempo si arrivi a capire non solo i pro ma anche i contro di tali pratiche apistiche! Saluti Giuseppe
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26/11/2012, 21:52 |
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frankapi
Iscritto il: 28/10/2009, 17:39 Messaggi: 66 Località: Est Piemonte
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Cari Signori...io mi chiedo quante analisi avete avuto negli ultimi anni da parte degli organi di controllo sulle vostre produzioni....bene penso nessuna. La mia azienda solo nel 2012 ha avuto 10 campionature a sorpresa ....quindi non venitemi a dire che è possibile bleffare o pagare chi esegue le analisi....non diciamo idiozie. Chi deve vivere di apicoltura è molto più professionale e motivato a produrre senza residui perchè deve vendere centinaia di quintali di miele con in etichetta il proprio nome e non vasetti anonimi di nascosto.......a io non sono un pensionato con 10 arnie ma un apicoltore con 600 e il mio miele lo mangio senza remore.
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27/11/2012, 19:34 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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Ciao Giuseppe, togli quella foto perchè non è di un' ape ma di una sirfide che la maggioranza dei nostri giornalisti di riviste sul mondo degli animali scambia per un' ape. Ninno
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27/11/2012, 21:39 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Sono d'accordo con Frankapi, ma la mia opinione l'avevo già espressa, e non vorrei che questa discussione servisse a rinfocolare una vecchia polemica tra hobbysti e professionisti, non era questo l'intento.
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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27/11/2012, 23:22 |
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gcassetta
Iscritto il: 24/11/2012, 12:21 Messaggi: 8 Località: Cercemaggiore
Formazione: Agronomo
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ninno ha scritto: Ciao Giuseppe, togli quella foto perchè non è di un' ape ma di una sirfide che la maggioranza dei nostri giornalisti di riviste sul mondo degli animali scambia per un' ape. Ninno Grazie di avermelo fatto notare Ninno... io non ci avevo mica fatto caso!!! Provvedo subito! Saluti Giuseppe
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28/11/2012, 0:21 |
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alex30
Iscritto il: 09/10/2010, 23:21 Messaggi: 40
Formazione: Perito Agrario
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A proposito di legalità, qualche tempo fa leggevo su una famosa rivista di apicoltura un articolo di un noto apicoltore italiano che parlava dell'utilizzo di aceto di vino per ridurre il numero di spore di nosema. I metodi erano diversi, aggiungerlo alla nutrizione zuccherina, inserirlo in panni spugna sopra i favi e, se non ricordo male, spruzzarlo direttamente sulle api. Al di là della reale efficacia del metodo (si andrebbe off topic) mi chiedevo se fosse legale inserire nell'arnia aceto di vino o generalizzando qualsiasi altra sostanza non espressamente consentita.
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28/11/2012, 0:54 |
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humblebee
Iscritto il: 23/12/2011, 19:29 Messaggi: 528
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Caro Alex, la legge impedisce di usare qualsiasi (e per qualsiasi intendo anche aceto di vino, succo di limone, zucchero a velo, caponata di melanzane...) prodotto come farmaco se non è registrato! Il modo di aggirare la legge è semplicemente sostenere che non è utilizzato come farmaco ma come integratore!
Ps Frankapi sante parole!
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28/11/2012, 15:03 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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Ciao giuseppe, ho visto che hai provveduto a modificare la foto ma non ci siamo ancora , i colori della vespa sono giallo-nero mentre i colori dell' ape arancione-nero. Con simpatia, tanto per scherzare Ninno
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28/11/2012, 18:48 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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Ciao Frankapi, la maggioanza degli iscritti a questa sezione non ha tutta quella professionalità che si acquisisce dopo anni di duro lavoro sul campo , le strigliate e consigli di professionisti con 600 alveari sono ben accettate.
Oltre alla giusta strigliata avremmo il piacere di sapere quali trattamenti fai per riuscire a salvare tutti i tuoi alveari e produrre anche un miele al top della qualità altrimenti quelli come noi , pur di riuscire a salvare il salvabile e non avendo chi ci consiglia potremmo essere tentati di ricorre allo stregone e far parte della categoria degli untori. Ninno
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28/11/2012, 18:57 |
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