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Legalità in apicoltura 
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humblebee ha scritto:
No SIRIO non trovo, questa idea che gli hobbysti tengano le api meglio dei professionisti è tanto sbagliata quanto dura a morire.
Proprio perchè il loro business è limitato sono meno controllati e quindi più liberi di usare ogni sorta di porcheria.
Se c'è una persona da cui non comprerei mai miele (si, mi capita di usare i miei pregiudizi per districarmi tra i problemi della vita) è l'apicoltore pensionato con 10 alveari!
Concordo invece con te sul problema della mortalità invernale...

Ninno, pensionato di lungo corso si salva :lol: :lol: ha più di 10 arnie :lol: che culo
ciao nicol


23/11/2012, 19:44
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Humblebee, la mia non è rassegnazione ma realismo. Per fare una qualsiasi cosa servono gli strumenti adatti e quelli che proponi te non mi sembrano. Credi davvero che una cosa del genere possa succedere in Italia:
humblebee ha scritto:
...nel momento in cui si trovano (che siano denunciati o meno) si chiede il registro dei trattamenti --> non c'è perchè si è "arrangiato diversamente" --> vediamo come! --> analisi cera e miele dal nido --> residui nella norma --> ok
--> residui fuori norma --> sequestro delle api e questa persona ha finito di contaminare
?
Gli unici controlli che ho ricevuto io sono stati: due anni fa, credo, un paio di giri dell'elicottero della Guardia Forestale sopra il mio apiario e l'estate scorsa un altro paio di giri di un elicottero mimetico senza insegne. Cosa avranno visto non lo so, perché il codice dell'apiario si trova sui fianchi delle arnie e credo che sia difficile da vedere dall'alto, e anche se l'avessero visto non m'immagino cosa ne abbiano fatto, forse si sono accontentati di quello, dando per scontato che tutto fosse in regola, perché l'ultima volta che sono andato all’ASL per denunciare la variazione del numero degli alveari ho scoperto che si erano persi il mio incartamento, quindi si sono segnati il numero su un post-it con la speranza di ritrovarlo più tardi (sia il dossier che il numero :mrgreen: ), altro che controlli incrociati.
humblebee ha scritto:
questa idea che gli hobbysti tengano le api meglio dei professionisti è tanto sbagliata quanto dura a morire.
Proprio perchè il loro business è limitato sono meno controllati e quindi più liberi di usare ogni sorta di porcheria.
Su questo sono parzialmente d'accordo ma senza generalizzare e senza dimenticare che le mele marce si trovano dappertutto. E' più probabile che un "hobbysta" usi l'antipulci mentre è impensabile che lo faccia un professionista, d'altra parte sarei curioso di sapere quanti tra i professionisti che scoprissero un alveare con la PA il giorno prima di spostare l’apiario su una fioritura importante correrebbero all’ASL per denunciare la malattia.

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23/11/2012, 22:44
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SIRIO ha scritto:
... per quel che riguarda la denuncia credo sia d'obbligo farla, ma ragionandoci sù qui la facciamo entro fine gennaio, l'inverno non è ancora finito, e sappiamo tutti che i momenti più critici sono quelli della ripresa primaverile, io denuncio 10 casse e poi me ne muoino 3 ...

Non credo che sia poi così importante. Visto che i numeri dovrebbero servire per decidere a livello centrale le politiche del settore, le variazioni di questo genere sono ininfluente. Anche perché, se il tuo target e 10 alveari tenderai a mantenere il loro numero in torno a quella cifra, se invece l'apiario è in crescita, dopo un anno dichiarerai comunque un numero maggiore, indipendentemente dalle perdite.

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23/11/2012, 23:05
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Dalle mie parti ci sono molti apicoltori professionisti ed il loro miele è disponibile in molti supermercati e partecipano alle fiere nazionali importanti vincendo anche primi premi, servitevi pure poi vi dirò cosa ci mettonono in quelle famose stecche di pioppo.
Ninno


24/11/2012, 20:08
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ninno ha scritto:
Dalle mie parti ci sono molti apicoltori professionisti ed il loro miele è disponibile in molti supermercati e partecipano alle fiere nazionali importanti vincendo anche primi premi, servitevi pure poi vi dirò cosa ci mettonono in quelle famose stecche di pioppo.
Ninno


ancora le stecche de pioppo con Fluvalinate o Flumetrina da fattoria? poco ci credo, posso capire 20 anni fa ma ora....se sai che lo fanno perchè non compri un vasetto e lo fai analizzare.Dubito che apicoltori professionisti siano cosi ignoranti. Posso tollerare l'uso di ossalico sfuso, l'acquisto di prodotti equivalenti alle solite strisce di aspistan provenienti dalla spagna, posso tollerare quei pazzi che non effettuano blocco di covata e trattano con ossalico tutti i giorni dispari, ma che un'apicoltore sia rimasto fermo a quei rimedi neo-varroa.
Però ad alcuni convegni ho sentito , dai veterinari apistici, che quando ispezionano un apiario e trovano queste striscette di compensato sannò già che è un focolaio.


24/11/2012, 22:37
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ninno ha scritto:
Dalle mie parti ci sono molti apicoltori professionisti ed il loro miele è disponibile in molti supermercati e partecipano alle fiere nazionali importanti vincendo anche primi premi, servitevi pure poi vi dirò cosa ci mettonono in quelle famose stecche di pioppo.
Ninno


Anche io mi son rivolto ad un apicoltore delle mie zone lavorative chiedendogli l'apibioxal e m'ha risposto che lui usa le stecche che si mettono all'interno dell'arnia...
Credo che siano le stesse che ha citato Ninno...
Ovviamente non le ho prese perchè preferisco l'ossalico.


25/11/2012, 11:21
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Confermo che anche dalle mie parti un apicoltore professionista fino a 2 anni fa usava le famose stecche (ora spero di no) e il tizio aveva/ha tutte le carte in regola e il suo miele viene venduto nei supermercati!! :? :? Mi ricordo che io gli dissi: "Ma lei non usa l'ossalico??" e mi rispose
"Seeee ma quale ossalico" :o


25/11/2012, 14:03
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Fate attenzione, l'apivar è regolarmente commercializzato in stecche rigide di materiale plastico, molti apicoltori si riferiscono a questo prodotto come "le stecche". Non dico in tutti i casi ma almeno in qualche caso probabilmente si riferivano a quelle


25/11/2012, 20:09
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@Obombo, lo so anche io che in questo momento la mia proposta non è attuabile, mancano i mezzi..anzi "il mezzo"!
Il mezzo di cui parlo è la mentalità, in Italia le leggi sono consigli non obblighi e questo in apicoltura più che in altri settori.
Ciò non mi scoraggia dallo scrivere cosa sarebbe giusto fare, sperando che un giorno la tendenza cambi!

@ tutti gli altri...
La mia generalizzazione è in parte sbagliata ma l'ho pronunciata solo per ribattere all'altra generalizzazione (a mio parere ancora più lontana dalla realtà) di SIRIO.
Sono certo che quello che dite è vero e che le "stecche" di cui sentite parlare non sono di materiale plastico ma di legno...
Tuttavia penso che percentualmente questi individui tra i professionisti siano di meno perchè i controlli sono più rigidi...se poi all'italiana, si corrompe l'addetto alle analisi questo non lo posso sapere!


25/11/2012, 21:51
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Cita:
Fate attenzione, l'apivar è regolarmente commercializzato in stecche rigide di materiale plastico, molti apicoltori si riferiscono a questo prodotto come "le stecche". Non dico in tutti i casi ma almeno in qualche caso probabilmente si riferivano a quelle


Le stecche di cui parlo io e penso alle quali si riferiva anche Ninno e Marvel sono di legno di pioppo come le cassette della frutta quel legno li insomma, e penso (potrei sbagliarmi) erano intrise di un qualche acaricida di dubbia provenienza!! Questa è una mia ipotesi e potrei sbagliarmi. Se fosse così , io mi chiedo, come fa il miele di questi tizi ad arrivare nei supermercati??


26/11/2012, 17:08
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