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Inzio attività di apicoltura.Consiglio di esperti.Help!
Autore |
Messaggio |
Flavio90
Iscritto il: 31/01/2012, 23:12 Messaggi: 142 Località: Molise
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OK. Cambio un pò ragionamento per portare la vostra attenzione sulla varroa. Leggendo il libro LE API sono arrivato all'argomentazione malattie. Parlando della varroa pone varie possibilità come rimedi. Da quello che ho capito la chimica non và bene perchè non distrugge la covata. Poi c'è apistan. Come naturale c'è acido ossalico. Ecco chiedo a voi quale è il metodo meno costoso e più efficace per garantire un buon successo di remissione contro questa malattia? Attualmente il padre del mio amico usa apistan, però magari voi sicuramente sapete altre cose più efficaci. Gaazie.
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12/02/2012, 12:45 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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Guarda Flavio che non c' è bisogno di portare la nostra attenzione sulla varroa perchè da decenni non dormiamo la notte per questo dannato flagello. Ninno
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12/02/2012, 13:36 |
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Flavio90
Iscritto il: 31/01/2012, 23:12 Messaggi: 142 Località: Molise
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Con tutto il rispetto per le/la persona a cui è riferito questo messaggio. Io non sò se si ha difficoltà a capire il senso delle domande o se non si è per niente portati a tenere un ragionamento. Vi sto chiedendo consigli. A scuola mi hanno insegnato a dare risposte secche e precise alla frase che termina con questo simbolo "?".. Non capisco proprio perché si continua a sporcare il post dando risposte strettamente personale, quasi difensive. Allora riformulo la domanda: Chiedo a voi quale è il metodo meno costoso e più efficace per garantire un buon successo di remissione contro questa malattia? Grazie mille. P.S ci tengo a precisare che il 98% delle persone che si sforzano di rispondermi, lo fanno in maniera secca precisa e neutrale. Un grazie a queste persone.
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12/02/2012, 15:19 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Flavio90 ha scritto: Cambio un pò ragionamento per portare la vostra attenzione sulla varroa. Scusa Flavio, ma hai scelto un'espressione quanto meno infelice. Non c'è bisogno davvero che qualcuno riporti la nostra attenzione sulla varroa, come ti ha risposto Ninno, sono decenni che non si sposta da lì. Per quanto riguarda la tua domanda, ho paura che nessuno ti possa dare una risposta. Ti possiamo dire quello che abbiamo fatto nell'ultimo anno ma non è detto che faremmo la stessa cosa nella prossima stagione e non è neanche detto che sia la cosa giusta da fare per te. Io, per esempio, non ho fatto nessun trattamento tampone estivo ma ti sconsiglio vivamente di fare altrettanto. Il discorso è molto complesso e di sicuro non può essere affrontato in due righe. Se vuoi farti un'idea, leggi tutto quello che si è scritto sull'argomento sul forum e in giro per la rete ma anche sui libri e le riviste di apicoltura, guarda questa discussione Ai miei tempi ... per vedere come si è evoluta la varroa dai primi tempi ad oggi quando è impensabile che una famiglia possa sopravvivere con tali carichi di varroa. Decidi se vuoi dare la precedenza alla quantità di miele prodotto oppure ti interessa fare miele senza tracce di pesticidi e senza molecole di sintesi nella cera, valuta i metodi bio-meccanici e anche i rispettivi costi, insomma, chiarisciti le idee e poi fai delle domande specifiche.
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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12/02/2012, 17:23 |
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Flavio90
Iscritto il: 31/01/2012, 23:12 Messaggi: 142 Località: Molise
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O mio Dio 1 Mi scuso per la mia espressione tagliente. Mi dà l'impressione di uno che da del lucifero ad un cristiano con i paraocchi e lui risponde e dice: " Hoo per l'amor di DIO, luciferoo, noooo! Vade retro Satana" Un pò di umorismo non fà male. Grazie mille Obombo delle info! Cioè dici che il trattamento che hai fatto l'anno scorso potrebbe essere vano quest'anno. Ho capito. Però scusami se tè l'ho richiedo, non uccidermi. Ho letto il libro e ci sono svariati metodi e tra le notifiche finali vi era proprio quella di discutere con gli altri apicoltori sulle metodiche più efficaci ed utilizzate. Io l'ho fatto in buona fede! Comunque si potrebbe dire almeno in percentuale o in media, quale dei rimedi spesso ha la meglio? Grazie.
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12/02/2012, 20:12 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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Ciao Flavio, hai ragione quando dici che non ho capito il senso della tua domanda, sono nato quando si usavano i pannolini fatti con pelle di dinosauro e qualcosa inizia a sfuggirmi ma ache tu che sei giovane e con tutti i neuroni a posto non hai capito che siccome sono decenni che , per colpa della varroa, non dormiamo la notte vuol dire che non abbiamo ancora trovato la soluzione da affrirti su un piatto d' argento. Ninno
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12/02/2012, 22:06 |
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Flavio90
Iscritto il: 31/01/2012, 23:12 Messaggi: 142 Località: Molise
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Ciao nino, questo l'ho capito. Il corpo della domanda non dice, suggeritemi la tecnica per distruggere la varroa, ma bensì suggeritemi la tecnica che ha maggior successo di "remissione" della malattia In poche parole il palliativo migliore.
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12/02/2012, 22:36 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Al momento la situazione è questa: ci sono due molecole di sintesi autorizzate, il fluvalinate e l'amitraz, ma in varie zone d'Italia si sono sviluppate popolazioni di varroa resistenti, ci sono gli acidi organici ma ad oggi solo l'ossalico e stato autorizzato e viene utilizzato normalmente associato al blocco della covata, artificiale o naturale quando è possibile, ma dato che viene usato già da un bel po', non è da escludere la comparsa di ceppi di varroa resistenti, poi ci sono gli evaporanti a base di timolo, dipendenti dalla temperatura e con risultati incostanti. Oltretutto, in Francia è stata dimostrata ultimamente l'esistenza di ceppi di varroa resistenti al timolo. Ci sono anche metodi di lotta biomeccanici, il telaino trappola, lo spazio Mussi, l'asportazione della covata, e qui le opinioni sono divise. Questi sono i metodi "ufficiali" e tra tutti questi, quello che sembra aver guadagnato più consensi è l'ossalico gocciolato abbinato al blocco della covata o all'asportazione di questa oppure alla divisione della famiglia, tutti metodi trattati nelle apposite discussioni. Anche se, l'anno scorso questo metodo ha dato risultati deludenti. Oltre a questi metodi, ci sono quelli non "ufficiali": le trasparenze, le celle da 4,9, la possibilità di selezionare api resistenti alla varroa ma qui c’è da discutere a lungo.
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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12/02/2012, 23:08 |
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Flavio90
Iscritto il: 31/01/2012, 23:12 Messaggi: 142 Località: Molise
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ok.
Più o meno quante visite si fanno in inverno in n mese? Nel periodo che và da Novembre a Febbraio?
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13/02/2012, 17:38 |
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stefanoada
Iscritto il: 28/03/2010, 18:16 Messaggi: 22 Località: Appennino tosco-Emiliano 250 Mt slm
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Flavio90 ha scritto: ok.
Più o meno quante visite si fanno in inverno in n mese? Nel periodo che và da Novembre a Febbraio? Sinceramente ti direi nessuna se hai lavorato bene ( buon invernamento) nell' anno precedente, trovo non serva a nulla visitarle rompendo il glomere, raffreddando la covata ecc ecc. Se invece non si è lavorato bene, lo si scopre nelle prime giornate calde di marzo. In questo periodo si capisce molto osservando l' eventuale volo delle api nelle giornate calde e osservando il fondo varroa.
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13/02/2012, 19:48 |
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