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silvano68
Iscritto il: 20/02/2013, 18:08 Messaggi: 44 Località: treviso
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Anni or sono usavo anch'io il formico all' 85%, 25 cc (mi par di ricordare) di acido a temperatura di frigorifero, somministrati alla sera su un' assorbente. Il problema con le regine che avevo riscontrato io era un' anomala sostituzione autunnale (anche tardo autunnale) delle stesse, con ovvi casi di orfanità o mancata fecondazione.
Mi par di aver capito che hai usato una vaschetta apposita per un' evaporazione costante e controllata, giusto?
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24/11/2013, 18:27 |
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mimmo78
Iscritto il: 03/11/2013, 21:30 Messaggi: 122 Località: Enemonzo Udine
Formazione: Apicoltore
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silvano68 ha scritto: Anni or sono usavo anch'io il formico all' 85%, 25 cc (mi par di ricordare) di acido a temperatura di frigorifero, somministrati alla sera su un' assorbente. Il problema con le regine che avevo riscontrato io era un' anomala sostituzione autunnale (anche tardo autunnale) delle stesse, con ovvi casi di orfanità o mancata fecondazione.
Mi par di aver capito che hai usato una vaschetta apposita per un' evaporazione costante e controllata, giusto? Classico problema che si presenta usando l'acido formico. A mio parere un pò complicato da usare per il fatto dell'evaporazione che è data dalla tempertura esterna ovviamente. La regina viene sostituita in quanto và in blocco ed a volte fatica a riprendere la normale deposizione. Questo è l'unico dilemma. Dalle mie parti in friuli si usa pochissimo ma andando in Austria vedo che l'uso dell'acido formico prevale di molto sull'ossalico (quasi inesistente). Loro usano una pezza posizionata sul cassetto antivarroa, inumidita con 5 cc di formico ogni giorno per 25 giorni... Questo è il sistema usato in Austria. Non saprei quanto possa essere efficace o dannoso!!! Personalmente non adotterei il loro metodo. Meglio una vaschetta con dei fori ed un panno inumidito all'interno.
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24/11/2013, 23:23 |
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Ggiasone
Iscritto il: 23/05/2011, 15:38 Messaggi: 813 Località: Capannori, Lucca
Formazione: Perito Agrario
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Qui ci si addentra in un ginepraio, quindi mi limito a riportare la mia esperienza, senza per questo consigliare l'acido formico come panacea. Detto questo, preciso comunque che le informazioni mi sono state date da un apicoltore molto conosciuto a livello nazionale e che da anni ha sperimentato o egli stesso ideato tecniche di lotta alla varroa, con risultati di ogni genere. Lui stesso non mi ha consigliato il formico a priori, mi ha solo detto che questa può essere una valida via per arrivare all'autunno con famiglie poco parassitizzate.
Dunque, in commercio esistono dei contenitori per il formico a rilascio graduale e che permettono, grazie ad una scala graduata sul fianco, di controllare l'evaporazione giornaliera. Per risparmiare un po' ho utilizzato delle semplici vaschette da alimenti (250cc), bucandone la parte superiore e inserendo in un foro un po' di spugna da fioraio. Dopo 3 giorni ho ripesato le vaschette, inserite sopra i telai con coprifavo rovesciato, per assicurarmi che l'evaporazione giornaliera fosse compresa tra i 20 e i 35-40 grammi: al di sotto funziona poco, al di sopra c'è il rischio di provocare danni alla regina e alla famiglia stessa. Dopo alcuni giorni, prima che si svuotassero del tutto, ho riempito nuovamente le vaschette, facendo sempre estremamente attenzione a non provocare pericolosi schizzi mentre lo versavo (anche la maschera in casi come questi è più che opportuna). In più, anche se non mi è mai servito, mi ero portato dietro un secchio d'acqua, da usare in caso di bisogno (può corrodere anche i guanti).
Ho iniziato il trattamento abbastanza tardi, il 12/08, perché dopo il castagno avevo provato a rimettere i melari per vedere se raccoglievano un po' di melata, e ho tolto le vaschette il 9/09, constatando in tutte le casse la presenza della regina e la ripresa della deposizione, trovando comunque solo cellette non opercolate.
Le famiglie sono tornate velocemente in forze, sia per le prime piogge che hanno permesso la rifioritura di molte spontanee, sia per la successiva e abbondante fioritura dell'edera. Quest'anno però, avendo deciso di tenere per scelta tutte le famiglie su 7 telaini, non ho messo le trappole per il polline sull'edera, così da non ostacolarne la raccolta.
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25/11/2013, 18:43 |
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Andraboy
Iscritto il: 15/04/2013, 17:09 Messaggi: 40 Località: Veneto
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Ciao a tutti!! Durante questo inverno ho perso un arnia..all'apertura ho trovato un po di api morte sul fondo...telaini pieni di miele. Presumo che la causa sia la varroa.. la mia domanda è: quando si perde una famiglia durante l'inverno, quali possono essere le cause e come si riconoscono? In sostanza ho bisogno di sapere se i telaini con il miele prelevati dalla famiglia morta posso metterli in altre famiglie adesso. Cosa devo osservare? Non vorrei diffondere patologie a tutto l'apiario. Grazie mille
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13/03/2014, 23:24 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Ciao Andraboy, si da sempre la colpa alla varroa ma io ho l'impressione che il più delle volte si tratti di qualcos'altro. In questo caso è più probabile che si tratti di Nosema ceranae ma solo le analisi potrebbero confermarlo. In ogni caso, è sempre buona norma non usare le sorte o i favi di una famiglia scomparsa per cause ignote, per aiutare altre famiglie. Il miele te lo puoi mangiare, la cera si può recuperare e l'arnia va disinfettata prima di essere riutilizzata.
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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14/03/2014, 0:23 |
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Andraboy
Iscritto il: 15/04/2013, 17:09 Messaggi: 40 Località: Veneto
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Obombo ha scritto: Ciao Andraboy, si da sempre la colpa alla varroa ma io ho l'impressione che il più delle volte si tratti di qualcos'altro. In questo caso è più probabile che si tratti di Nosema ceranae ma solo le analisi potrebbero confermarlo. In ogni caso, è sempre buona norma non usare le sorte o i favi di una famiglia scomparsa per cause ignote, per aiutare altre famiglie. Il miele te lo puoi mangiare, la cera si può recuperare e l'arnia va disinfettata prima di essere riutilizzata. Grazie mille x la risposta! x favore mi puoi dire da cosa si puo riconoscere il nosema? Grazie
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14/03/2014, 8:27 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Il Nosema ceranae è asintomatico, quindi impossibile da diagnosticare senza analisi di laboratorio. L'unico sintomo è lo spopolamento, lo squilibrio tra il numero delle api adulte e la quantità di covata, ma questo può avere anche molte altre cause.
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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15/03/2014, 23:32 |
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Andraboy
Iscritto il: 15/04/2013, 17:09 Messaggi: 40 Località: Veneto
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Obombo ha scritto: Il Nosema ceranae è asintomatico, quindi impossibile da diagnosticare senza analisi di laboratorio. L'unico sintomo è lo spopolamento, lo squilibrio tra il numero delle api adulte e la quantità di covata, ma questo può avere anche molte altre cause. Può essere contagiosa la patologia in un apiaro? Puo trasmettersi da un alveare all'altro? Grazie
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16/03/2014, 20:33 |
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mimmo78
Iscritto il: 03/11/2013, 21:30 Messaggi: 122 Località: Enemonzo Udine
Formazione: Apicoltore
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Andraboy ha scritto: Obombo ha scritto: Il Nosema ceranae è asintomatico, quindi impossibile da diagnosticare senza analisi di laboratorio. L'unico sintomo è lo spopolamento, lo squilibrio tra il numero delle api adulte e la quantità di covata, ma questo può avere anche molte altre cause. Può essere contagiosa la patologia in un apiaro? Puo trasmettersi da un alveare all'altro? Grazie Ciao Andraboy, dato che il nosema ceranae è un fungo, purtroppo può contagiare gli alveari vicini si Come dice Obombo è una malattia che non manifesta sintomi... ma il suo massimo sviluppo e in primavera, da cui si nota questo squilbrio di api-covata.... che di solito è poca in caso di malattia!!! Ma diagnosticarla senza alcun esame di laboratorio non è possibile, solo la presenza di spore può confermare la malattia..... Comunque non fasciarti la testa, se hai dei dubbi e noti uno spopolamento anomalo rivolgiti ad un'esperto apistico della tua associazione e chiedi un parere!!! Ti ho risposto io in quanto Obombo sarà a letto ora Saluti da Mimmo
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16/03/2014, 22:41 |
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