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Il solito tormentone: Famiglie resistenti alla varroa 
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Salve a tutti,
e' da un pò di tempo che mi interesso di api e leggendo qua e là, ogni tanto spunta sempre la storia di quello che ha uno sciame nel sottotetto della nonna, un'arnia villica abbandonata, un bidone della spazzatura nel cortile del vicino in cui sopravvivono api da anni senza alcun trattamento antivarroa. Finora mi ero sempre chiesta quanto di vero ci fosse in queste storie e se le osservazioni non fossero più dettate dalla voglia di trovare sciami invincibili più che osservazioni realistiche (anche se mi è capitato di sentire queste storie anche da gente che sembra abbastanza seria, apicoltori che però pare abbiano annullato l'invincibilità delle famiglie semplicemente travasando lo sciame in un' arnia nuova).
Qualche giorno fa però sono andata a trovare un mio conoscente che ha un orto semi abbandonato e che non visita mai. Dato che mi interesso di piante gli ho chiesto se potevo fare un salto all'orto e ci ho trovato un' arnia razionale (tra l'altro poggiata per terra) con api che andavano e venivano. Tornata a casa ho chiesto informazioni e lui mi dice che quasi si era dimenticato e che non le tocca da dieci anni (lui peraltro non e' apicoltore e non sa niente di api). Io penso subito che si, vabbè, magari la famiglia muore ogni tot. di anni e poi l'arnia viene colonizzata di nuovo da nuovi sciami, ma una cosa mi fa riflettere. Lui sostiene che le api sono sempre li' e che anzi c'è un tizio che ogni tanto va a raccogliere gli sciami dal di fuori della recinzione.
Ora poichè conosco benissimo la persona in questione e so che non capisce nemmeno l'importanza di trovare uno sciame eventualmente resistente alla varroa e poichè so anche che non ha alcun interesse, sia esso economico o intellettuale a mentirmi, mi viene il dubbio che davvero quello sciame sia lì da dieci anni.

A questo punto, se fosse vero, e ripeto SE FOSSE, come diavolo fa a sopravvivere?

E perchè molto spesso queste storie si sentono su alveari "abbandonati" e mai su arnie razionali (che non siano quelle degli sperimentatori e selezionatori di professione che fanno i salti mortali a selezionare api per il groming ecc)?

Si e' mai pensato a una componente ambientale che ostacoli la varroa (dove con ambientale intendo quello dell'arnia) e che invece prescinde dalla genetica dell'ape (che tradotto vuol dire, magari l'alveare lasciato in pace ha delle caratteristiche migliori di quello razionale dal punto di vista antivarroa)?

Vi invito a buttar giù qualsiasi ipotesi, pur bislacca che sia e a scrivere se anche a voi è eventualmente mai successo qualcosa di simile.
Si accettano opinioni di qualsiasi genere, purchè fondate su dati oggettivi e non su partito preso tipo "le api sono onniscenti e indistruttibili" o viceversa "senza ossalico muoiono sicuro perchè me l'ha detto mio cugino".

Grazie, Dixie

PS:tra l'altro, voi di una famiglia così cosa ne fareste?


26/04/2015, 23:37
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Dimenticavo,
ovviamente con caratteristiche ambientali non intendo le già stra-discusse teorie sui favi "cella piccola, grande, media, 4,9, 5,1, 7,303029220" comprensive di spazi mussi ecc. Intendo qualcosa di cui realmente non si è ancora ampiamente discusso e che invece potrebbe avere un suo perchè (e basta leggere la nuova edizione del contessi per capire che di cose da scoprire ancora ce ne sono, e parecchie)

Dixie


26/04/2015, 23:50
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Gli sciami naturali si difendono benissimo dalla varroa sciamando. La loro unica difesa è la sciamatura naturale. Lo sciame nell'arnia "abbandonata" non è sempre lo stesso, la regina vecchia sciama e le restanti se ne fanno un'altra.
Io personalmente non lo vorrei uno sciame così, perché causa lavoro non ho sempre il tempo di correre appresso agli sciami.


27/04/2015, 11:19
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Alcune api hanno un comportamento igienico differente dalle altre e questo le porta a tenere sotto controllo le infestazioni, non so se per il cosiddetto grooming o per altre particolarità che tengono nella pulizia delle celle.


27/04/2015, 15:51
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In una fessura in un muro al mio paese c'è sempre stata una colonia di api, solo che all' inizio primavera non vi è nessuna attività di volo, che però riappare "miracolosamente" in periodo di sciamatura.
Secondo me se esistessero api resistenti alla varroa si sarebbero riconquistate in natura lo spazio che avevano un tempo.


27/04/2015, 18:00
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Località: SouthWest Montana
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Le api che sopravvivono alla varroa si possono selezionare. La loro esistenza e’ anche ben documentata nella letteratura scientifica. In ambienti fortemente antropizzati (come quasi dappertutto in Italia) entrano in gioco anche altri fattori tra cui gli insetticidi e la mancanza di cibo in larghe zone del territorio cultivate a monoculture.
Quello che apparentemente NON si puo’ fare e’ di avere le api in consanguioneita' spinta, buone-buone, docili-docili, che non sciamano mai-ma-proprio-mai, che producono decine di kili di miele in cambio di sciroppo marcio … E RESISTENTI! alla varroa.
Io alleverei api resistenti alla varroa, bastarde, poco produttive e sciamarole al posto di api in continuo bisogno di trattamenti a occhi chiusi, sempre e comunque.
Maddmax

_________________
Termopili 480 AC
Poitiers AD 732
Vienna AD 1683


27/04/2015, 18:34
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io non ho selezionato le api ma ho iniziando prendendo sciami naturali trovati nelle mie zone o di apicoltori hobbisti. Questi ultimi spesso sono contadini che si sono ritrovati sciami naturali nel proprio cortile. mi ricordo fin da ragazzo quando andavo con mio padre a prendere il miele in anfratti naturali o in qualche cavo d'albero sacrificando l'intera famiglia. ne ho presi a decine ma solo oggi mi pento di non averne lasciati. Mi ricordo di famiglie che duravano anni e forse proprio perchè la varroa non era ancora cosi diffusa. Comunque oggi mi trovo con famiglie che riescono a controllare l'infestazione (o forse è troppo presto per dirlo visto che ho smesso da tre anni con l'ossalico) e sto provando a somministrare solo lo sciroppo con succo di limone che male non fa. tengo continuamente monitorate le famiglie sforchettando la covata di fuco e non ho mai visto situazioni disastrose dove sicuramente prenderei provvedimenti tornando all'ossalico. le mie api sono mediamente aggressive e una famiglia in buona salute tende a sciamare un paio di volte in primavera (cosa che controllo spostando o cambiando la regina a CR opercolate). Non ho mai comprato regine per produrre piu miele o per ammansirle...anche se ci ho pensato...


27/04/2015, 20:28
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ora mi tirerò dietro un bel pò di critiche :D ma non voglio che passi il messaggio che senza ossalico si possa stare, dico solo che dove le api riescono a far da sole è meglio per loro e per noi.


27/04/2015, 20:44
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asterixxx ha scritto:
ora mi tirerò dietro un bel pò di critiche :D ma non voglio che passi il messaggio che senza ossalico si possa stare, dico solo che dove le api riescono a far da sole è meglio per loro e per noi.
nessuna critica, anzi da parte mia ti meriti un grande encomio. Solo una domanda: perché sforchetti covata maschile?
(Ho avuto uno scambio di battute su di un'altra piattaforma, dove mi è stato detto che è inutile. Ma non so se sia per lo stesso motivo).


27/04/2015, 21:18
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mi serve per farmi un idea se e quanto sono infestate le famiglie. nel cassettino ne trovo di morte ma essendo le reti di fondo propolizzate la conta non è mai affidabile. ho provato anche a mettere telaini da melario nel nido per dare spazio alla covata maschile ed eliminarla come da metodo campero e simili. ma in realtà non ho mai avuto infestazioni importanti e per questo ora mi limito a controllare nelle aree periferiche dove si concentrano i fuchi. ci sono dei video dove sforchettando le celle si vedono le larve invase da varroe a limiti allarmanti, se ne trovassi anch'io a tali livelli non esiterei a passare l'ossalico..


27/04/2015, 22:26
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