28/04/2015, 23:32
28/04/2015, 23:51
29/04/2015, 13:02
Obombo ha scritto:Io avrei alcune cose da dire sull'argomento ma essendo pigro per natura, scrivere mi costa fatica... mi servirebbe una segretaria
@ Asterixxx, dai tuoi scritti è nato un equivoco, non trattare significa... non trattare, quindi niente timolo in estate, anche se non funziona più come una volta e niente succo di limone: per quanto sia blando l'effetto, sembra che qualcosa faccia e allora potrebbe esser quel 1% in più che fa la differenza tra la morte e la sopravvivenza.
Obombo ha scritto:@ Dixie, visto che la varroa in fase foretica rappresenta circa il 20% (percentuale variabile a seconda del momento) la sciamatura assicura la sopravvivenze dello sciame, quindi, della specie, non della famiglia madre. Le api del progetto Gotland, intese come popolazione, sono sopravvissute nella fase iniziale proprio grazie alla sciamatura.
Le api in natura possono resistere per più anni, e di questo ne ho le prove, come possono anche soccombere subito, il che succede abbastanza spesso ed è logico, visto che si tratta generalmente di sciami sfuggiti agli apicoltori, con regine di allevamento.
Oltre al grooming e ancora più importante, c'è il comportamento igienico, quello che permette alle api di individuare e disopercolare la covata infestata. Esistono negli states le api VSH selezionate per resistere alla varroa e si tratta di ligustiche, non ibride o bastarde, con buona pace di Maddmax.
Per quanto riguarda le malattie della varroa, non ci sperare troppo: visto il loro meccanismo di riproduzione, è inevitabile l'autoselezione di popolazioni resistenti alle malattie e anche ai trattamenti.
29/04/2015, 14:10
29/04/2015, 14:27
30/04/2015, 22:48
01/05/2015, 18:01
02/05/2015, 23:52
Obombo ha scritto:non trattare significa... non trattare, quindi niente timolo in estate, anche se non funziona più come una volta e niente succo di limone: per quanto sia blando l'effetto, sembra che qualcosa faccia e allora potrebbe esser quel 1% in più che fa la differenza tra la morte e la sopravvivenza.
Obombo ha scritto:visto che la varroa in fase foretica rappresenta circa il 20% (percentuale variabile a seconda del momento) la sciamatura assicura la sopravvivenze dello sciame, quindi, della specie, non della famiglia madre. Le api del progetto Gotland, intese come popolazione, sono sopravvissute nella fase iniziale proprio grazie alla sciamatura.
Obombo ha scritto:Oltre al grooming e ancora più importante, c'è il comportamento igienico, quello che permette alle api di individuare e disopercolare la covata infestata. Esistono negli states le api VSH selezionate per resistere alla varroa e si tratta di ligustiche, non ibride o bastarde, con buona pace di Maddmax.
Obombo ha scritto:Per quanto riguarda le malattie della varroa, non ci sperare troppo: visto il loro meccanismo di riproduzione, è inevitabile l'autoselezione di popolazioni resistenti alle malattie e anche ai trattamenti.
Obombo ha scritto:Tornando ai trattamenti, quando iniziai ad allevare le api, nel lontano 1990, essendo giovane ed utopista, per tre anni di seguito non feci alcun trattamento eppure le api sopravvissero. Nel frattempo, trattando a dismisura, spesso con le peggio schifezze, abbiamo selezionato un'ape poco resistente alla varroa mentre l'acaro è diventato molto più aggressivo.Partendo da questa mia esperienza ho deciso di tentare un metodo di selezione che fosse una via di mezzo tra quello di Kefuss e quelli più macchinosi che evitano la perdita delle api (tipo Walner), quindi sono quattro anni che non faccio più trattamenti in estate, limitandomi al solo trattamento invernale
Obombo ha scritto:Le api in natura possono resistere per più anni, e di questo ne ho le prove.
04/05/2015, 21:37
Con l'ultimo numero di L'Apis è uscito un dossier che tratta l'argomento e che verrà pubblicato prima o poi sul loro sito.Dixie ha scritto:A tale proposito comunque vi prego di segnalarmi qualsiasi articolo o documentazione sulle vhs e simili, vista la mia ancora enorme ignoranza in materia.
Purtroppo, non ci sono molti strumenti per stimare il livello di infestazione. Né la "conta dei morti" né il metodo dello zucchero a velo, né la conta delle cellette infestate offrono risultati molto precisi. Per conoscere con esattezza il numero delle varroe che infestano una famiglia... bisogna sterminarle.Dixie ha scritto:Trovo solamente piuttosto bizzarro, o magari in alcuni casi un pò approssimativo, contare i morti per calcolare il numero dei vivi.
La seconda che hai dettoDixie ha scritto:Cosa successe dopo i tre anni? Morirono tutte o cambiasti strategia per altri motivi?
Ci sono colonie insediate nello stesso posto da più anni e che nel periodo della sciamatura... producono sciami. Che mi cascassero le orecchie se non è cosi Con alcuni amici avevamo pensato di organizzare un programma di monitoraggio di queste famiglie ma per mancanza di tempo il progetto è stato abbandonato... bé, diciamo temporaneamente sospeso. Per quanto riguarda il barattolo di pelati , credo tu abbia avuto un esempio simile, anche se le api sono sopravvissute solo per quattro ani (ma sono morte, presumibilmente, per colpa dei pesticidi)Dixie ha scritto:E facci un esempio di queste esperienze dai..questo chiedo, niente di più. Fatti, scrivetemi fatti.
04/05/2015, 22:28
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