Ciao Maddmaxx,
non sono io che gioco alla semantica, sei tu che giochi a fare il bastiancontrario.
Non ha assolutamente senso usare metodi diversi quando UN SOLO metodo funziona già abbondantemente.
Se poi ti diverte giochicchiare con le api e sperimentare un pò (ammetto che diverte molto anche me) non c'è nulla di male, ma non venirci a raccontare che è questo approccio globale che salva le tue api.
Gli ACARICIDI (non solo ossalico mi pareva di avere inteso) salvano le tue api.
Riguardo ai ceppi resistenti...se tutti smettessero di trattare forse (con ingenti perdite) si riuscirebbe a selezionare ceppi vagamente resistenti alla varroa.
Ma prendendo api resistenti (sempre ammesso che esistano, e per resistenza intendo che se la cavano senza acaricidi come la cerana non che fanno cadere mezza varroa in più nel cassettino) e portandole in un ambiente con api che non lo sono, in mancanza di una pressiona selettiva a riguardo la resistenza si perde.
Touchè sulla scutellata
Il discorso sull'inbreeding non lo devi fare a me, io sono il primo a cui non interessa ligustica, carnica, mellifera mellifera ecc.
Mi interessa un'ape ben adattata al clima, produttiva e con cui sia semplice lavorare, dove abbia preso i geni per compiere tutto ciò non mi interessa affatto.
Infine smettila di tirartela perchè tieni le api a 1500 m, non ti devo spiegare io che prese singolarmente sono eterotermi ma il superorganismo è omeotermo.
Con un minimo di selezione basata sull'adattabilità al clima e abbondanti scorte sopravvivono a climi ben più rigidi.
Cmq Madd se ripassi dall'Italia ti offro volentieri una birra, chissà che a voce non riusciamo a trovare un punto di incontro!
Marvel ha scritto:
Non mi definisco eretico. Sono all'inizio dell'apicoltura. Tutto qui. ...
... Sono dicerie. L'ossalico è una certezza. ...
... Permettetemi di "sbagliare". ...
Effettivamente hai ragione, quando si è principianti conviene fare di testa propria invece che fidarsi.