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Re: Il favo allargato

19/09/2013, 23:58

Obombo ha scritto: ... Anzi, per quanto riguarda la resistenza alla varroa di alcuni ceppi di ligustica, c'è qualche novità in vista. Forse (spero), a breve (relativamente) ne sapremo di più ....


Vabbe', se ci anticipi qualche dritta subito, ti diamo un salvacondotto, e non ti bruciamo vivo.
Maddmax

Re: Il favo allargato

19/05/2014, 0:58

Torno sull'argomento perché incuriosito da tutta questa pubblicità ho voluto provare questo metodo. Ovviamente, è ancora presto per vedere i vantaggi, mentre qualche svantaggio è già venuto fuori. Come si vede dalle immagini, tra il legno dei telaini c'è abbastanza spazio non solo per costruire dei bei ponti ma anche per fare celle da fuco. C'è spazio sufficiente anche in basso, per costruire favetti intermedi. Come bonus, le larve distaccate, che probabilmente c'entrano poco con lo spazio allargato ma ne ho trovate un bel po' e solo in questa famiglia.
Devo anche dire che questa è una famiglia sfigata che è passata dall'esperimento con l'arnia trasparente a quello con lo spazio allargato.
Allegati
P1060658r.JPG
P1060662r.JPG
P1060663r.JPG

Re: Il favo allargato

15/03/2015, 14:31

Ciao a tutti,
ciao Obombo :D
per quanto riguarda le casse usando i melari posso dire la mia in quanto me ne sono costruite due ed ho utilizzato distanziatori da melario in arnie normali: quindi ho in totale 4 arnie con dist. da melario.

http://apicosco.com/2013/12/16/arnia-autocostruita/

Per basi e coprifavi mi sono basato su materiali di recupero, pannelli, cornici ecc...
Se le arnie non si ha necessità di spostarle si può anche evitare di collocare maniglie o placche che saldino i due livelli poichè le api propolizzando il tutto lo rendono un "blocco" unico.
Per quanto riguarda la aggressività sinceramente non vedo differenze. Le api non costruiscono sotto i telai (cosa che con mio stupore ho notato invece in arnie normali).
Ho notato migliore svernamento, probabilmente poichè riescono meglio a fare glomere anche se riportano piano piano le distanze da favo a favo. Per la produzione devo dire che se la sono cavata egregiamente forse meglio delle altre, ma devo avere conferma anche quest'anno.
La nota dolente, se vogliamo, è che è impossibile fare scambi di favi tra queste arnie e le standard per ovvi motivi. Altro lato negativo è il peso dei favi che aumenta non di poco durante le visite...altra nota dolente è che se si colloca un cereo tra due favi "vecchi" e quindi bombati questo rimane costruito più da un lato o viceversa....ma ovviamente sono problemi per l'uomo non per le api.
Per la varroa sinceramente non saprei....faccio a tutte il blocco con apibioxal e uno sgocciolato invernale.

Re: Il favo allargato

15/03/2015, 23:57

Ciao Luca,
gli aspetti negativi che hai riscontrato sono più o meno quelli in cui mi sono imbattuto anch'io, tranne quello riguardante il miglior invernamento, anche se avevo già letto pareri positivi per quanto riguarda lo spazio allargato. Questo semplicemente perché la famiglia non è mai arrivata all'inverno, guarda caso, per colpa della varroa, pur avendo io delle api mediamente resistenti.
E' vero che non ho i numeri per affermare che il metodo non funziona ma considerando gli svantaggi, non ho nemmeno tanta voglia di portare avanti l'esperimento. L'ideale sarebbe, credo, convertire un intero apiario.

Re: Il favo allargato

16/03/2015, 19:46

io non credo molto in effetti a spazio stretto, spazio largo...le api alla fine modellano e si adattano a tutto...ora sta prendendo piede la permaapicoltura per cui la cassa deve avere un certo rapporto aureo ecc....ecc...nella mia breve esperienza ho notato soprattutto negli sciami selvatici che le api si adattano a tutto...spazi stretti., larghi..spazi stretti e lunghi....luce solare ecc...
mussi sicuramente ha ragione sull'aceto...ma qui siamo ot

Re: Il favo allargato

17/03/2015, 1:30

http://www.forumdiagraria.org/api-f53/la-permapicoltura-di-oscar-perone-t32788.html
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