|
Gennaio Temperature moderate.. Nutrimento preventivo.
Autore |
Messaggio |
ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
|
Sono del parere che il successo della nuova stagione che inizierà fra meno di 2,5 mesi dipenderà dal buon invernamento dei nostri alveari fatto in autunno. E' in quel periodo che ci dobbiamo preoccupare della quantità e qualità sia delle api per l' inverno che delle relative scorte. Gli interventi di nutrizione che facciamo da questo momento in poi daranno all' alveare delle false notizie sulla fioritura che c' è all' esterno. La deposizione della regina è funzione dell' apporto giornaliero di nettare e questo è in funzione del clima della zona dell' alveare, anticipi o ritardi di primavera di ben 20 gg è cosa normale e le api si adeguono per arrivare con il massimo dell' esercito al momento di massimo raccolto. Con i nostri interventi falsiamo tutto ciò. Chi ha un apiario avrà sicuramente alcuni alveari più bisognosi ed altre più ricchi per cui si potranno scambiare i favi vuoti con quelli pieni e ricordiamoci che se le scorte ci sono e alimentiamo andiamo ad intasare i nidi e da questo momento in poi le api hanno bisogno di spazio per la covata. Ninno
|
17/01/2014, 20:02 |
|
|
|
|
rosina
Iscritto il: 18/04/2012, 9:42 Messaggi: 160 Località: Carceri (PD)
|
Condivido le affermazioni di Ninno e le “allusioni” di Maddmax, tendenzialmente vorrei agire con tale logica, ma non sempre si hanno preparazione e condizione mentale sufficienti per agire in tale direzione . Giustamente mettere da parte dei telaini nei momenti di abbondanza è la cosa migliore ma in primavera (la mia prima) non ho resistito ad un assaggio …… . E’ il mio secondo inverno in veste di apicoltore e se anche questo passerà positivamente le mie api me ne saranno per sempre riconoscenti: “il fine giustifica i mezzi ….” Ma quanto candito dovrò ancora dare? Grazie!
|
18/01/2014, 10:26 |
|
|
SIRIO
Iscritto il: 05/09/2012, 9:51 Messaggi: 529 Località: alfianello (Bs)
Formazione: diplomato
|
devi valutare le scorte interne, e ridimensionare, la fornitura, è normale che le api preferiscano il candito, sono abituate ad immagazzinare , per fortuna, ma anche se hanno scorte, e se riescono a salire prenderanno il candito, a discapito dello spazio per la covata, un controllo veloce ti potrà dare un'idea di cosa devi fare
_________________ Cristiano Lancini
|
18/01/2014, 10:50 |
|
|
Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
|
Ninno ha completamente ragione nel proprio contesto apicolturale. Quello che dice non e' una verita' assoluta. Nel contesto apistico dell' Italia centrale costiera, una famiglia che finisce le scorte a fine gennaio "sente la primavera", qualche cosa nelle giornate belle riesce a ravanarla ed alla peggio deve stringere la cinghia. In altri contesti apicolturali la primavera non e' nell' aria per altri 2-3 mesi e le api fanno altri "ragionamenti", inoltre le api rischiano seriamente di morire di fame (soprattutto le ligustiche che tipicamente invernano con un glomere enorme, a meno che non siano state decimate dalla Nosema). Quello su cui non sono d' accordo e' che l' apicoltura dell' Italia centrale costiera sia diventata il paradigma de "LA APICOLTURA". Ninno fa benissimo a non mettere il candito ma chi ha le api a LaThuile o L'Aquila deve fare conti diversi. Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
|
18/01/2014, 19:13 |
|
|
ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
|
Ciao Maddmax1, non voglio assulutamente imporre il mio modo di fare apicoltura anche perchè, come giustamente dici, stiamo parlando di un territorio che và da Pantelleria alle alpi e non tutti hanno le api sotto l' ombrellone al mare per cui tutti devono adeguare le proprie tecniche al proprio territorio. Per quanto riguarda le scorte, nella mia posizione geografica e di fioritura un alveare a 10 favi è più che sufficiente per contenere scorte per l' inverno e la ripartenza primaverile. Non posso dimenticare che gli apiari di 30 anni fà della mia collina , tra i 600 e gli 800 mt, avevano arnie da 12 favi e ricordo di aver letto che negli Usa ,nei paesi con un lungo e freddo inverno, invernavano con 2 corpi di arnia per cui anche lì non avevano bisogno di nutrire. Oggi abbiamo standardizzato il tutto con arnie a 10 favi e per la mia zona và benissimo e forse , in zone più fredde, bisognerebbe dare la possibilità di accumulare più scorte. Se oggi abbiamo alveari con scorte insufficienti la causa può essere duplice, poche raccoglitrici in autunno colpa varroa oppure poca fioritura in autunno ed è per questo che invito gli amici a nutrire in autunno. Ninno
|
18/01/2014, 22:39 |
|
|
Flavio90
Iscritto il: 31/01/2012, 23:12 Messaggi: 142 Località: Molise
|
Sono il genere di persona che troppe pippe mentali non se le fà,che legge tanto ma che crede anche poco e ripete anche poco quello scritto sui libri, anche se qualche volta come questa volta ho voluto sentire il parere dei molti. Sono quel tipo di apicoltore che crede ancora nella grande capacità degli animali ( in questo caso parliamo di api) di saper decidere di testa loro cosa fare e cosa non fare! Nel senso se deve morire muore e se deve vivere vive!. Credo di aver fatto discreto-necessario lavoro ,sia a fine estate che adesso a dicembre, di cura e accertamento delle scorte delle famiglie. Per giunta ho anche nutrito a ottobre o con il bisogno o non . Ho lasciato tutti i telaini nelle casette e non ho ristretto lo spazio anche perche l'anno scorso ho notato prima di tutto che l'umidità è lontana dal glomere ed è spinta dal loro calore verso i telaini più esterni i quali in alcune famiglie sono sempre ammuffiti. Quindi più stretto è lo spazio più l'umidità si comprime verso di loro. In quanto alle scorte ho preparato 15 lt di acqua e 40 kg di zucchero. A loro andrà mezzo nutrite equivalente a quasi un kg di sciroppo, ma nemmeno. In quanto all'immagazinamento non credo siano così stupide da andarlo a mettere nei telaini di scorta. Penso lo metteranno vicino a loro alla temperatura di 35 °C. Quindi con i problemi di umidità non sò, quando siano letali da poterle uccidere Inoltre seguo un nonnetto apicoltore dove dò consigli più che altro sulle tecniche di cura innovative, che a fine gennaio nutre con soluzione 1:1 in arnie 12 dodici telaini al completo.. mai successo nulla alla maggioranza.. Dire che non nè muore nessuna è una bugia.. Il 90% resta in vita. P.s Sono osservazioni personali vissute sul campo, Vi chiedo per favore di non attaccarmi con filosofie strane.
|
19/01/2014, 14:58 |
|
|
ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
|
Ciao Flavio, non capisco cosa vuoi dire con "per favore di non attacarmi con filosofie strane" ?. Non ho letto frasi che ti attacano. In un forum come questo è gentilezza rispondere alle domande che si fanno, ognuno di noi esprime un proprio parere in base alle proprie conoscenze, di conseguenza se chiedi ti verranno date delle risposte che dovrai valutare, accettarle per buone o scartarle. Se prendi tanto poco in considerazione gli scritti e rispetti poco quello che scrivono aggiungendo anche un certo disappunto per aver fatto la domanda sul forum perchè ci chiedi il nostro parere?. E poi visto che sei così fortunato da avere un "nonnino apicoltore" disposto ad insegnarti tutto sulle api segui le sue istruzioni e se sei così bravo come ci vuoi far credere ci aggiungerai i risultati delle tue sperimentazioni. Ninno
|
19/01/2014, 21:55 |
|
|
mimmo78
Iscritto il: 03/11/2013, 21:30 Messaggi: 122 Località: Enemonzo Udine
Formazione: Apicoltore
|
ninno ha scritto: Ciao Flavio, non capisco cosa vuoi dire con "per favore di non attacarmi con filosofie strane" ?. Non ho letto frasi che ti attacano. In un forum come questo è gentilezza rispondere alle domande che si fanno, ognuno di noi esprime un proprio parere in base alle proprie conoscenze, di conseguenza se chiedi ti verranno date delle risposte che dovrai valutare, accettarle per buone o scartarle. Se prendi tanto poco in considerazione gli scritti e rispetti poco quello che scrivono aggiungendo anche un certo disappunto per aver fatto la domanda sul forum perchè ci chiedi il nostro parere?. E poi visto che sei così fortunato da avere un "nonnino apicoltore" disposto ad insegnarti tutto sulle api segui le sue istruzioni e se sei così bravo come ci vuoi far credere ci aggiungerai i risultati delle tue sperimentazioni. Ninno Concordo pienamente con ninno... Se vuoi andare di sciroppo fallo pure Flavio, ma non chiedere consigli se poi non ti vanno bene le risposte... Ogni apicoltore ha il suo metodo,in base alle esperienze soprattutto e ninno ne ha da vendere. Saluti mimmo
|
19/01/2014, 22:40 |
|
|
rosina
Iscritto il: 18/04/2012, 9:42 Messaggi: 160 Località: Carceri (PD)
|
Vorrei dire a Flavio che quello scritto sui libri e in questo forum è frutto di studi , esperienze , e sperimentazioni che, ovviamente adattate alla nostra realtà, possono evitarci spiacevoli conseguenze. Quindi , a mio parere, il “trucco” sta nell’adattare le varie tecniche apistiche rispettando la natura e le sue leggi, ma anche le nostre attitudini, i nostri obiettivi, sentimenti ...... . Ciao!
|
20/01/2014, 10:34 |
|
|
Flavio90
Iscritto il: 31/01/2012, 23:12 Messaggi: 142 Località: Molise
|
Certo sicuro. Non è mi intenzione sottovalutare nessuno.. Anzi se qualcosa và storto mi ripresenterò sù questo stesso post per umiliarmi se l'esperimento fallisce.. Del resto sperimentiamo anche perchè bisogna utilizzare la tecnica a seconda del clima dove si vive! P.s Il preparato ho una consistenza molto densa, molto simile alla pasta raffreddata post'candito.. Grazie dei consigli.
|
20/01/2014, 15:52 |
|
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Nessuno e 16 ospiti |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
|
|