Dunque, dopo aver detto ieri sera con tanta sicurezza che il periodo della sciamatura era finito (
http://www.forumdiagraria.org/malattie-e-nemici-f99/sciamatura-in-arrivo-t82399.html), questa mattina, verso le sei e mezza sette meno un quarto, vengo svegliato da un fastidioso ronzio. Apro un occhio e mi guardo in giro: un'ape intrappolata nella tenda della finestra mezza aperta. Una stronza mattiniera. Richiudo l'occhio ma non c'è verso, quindi mi alzo, la butto fuori mandandola cordialmente a quel paese e mi rituffo nel letto. Passano pochi minuti e risento il ronzio: questa volta sono in due intrappolate nella tenda. Ora sono sveglio. Faccio mente locale: non ho dimenticato la sceratrice aperta ne ho lasciato altra roba in giro, quindi si tratta di una sciamatura.
Vado a controllare e trovo lo sciame che finiva di posarsi in cima a un ulivo, a circa tre metri di altezza, su un ramo grosso. Difficile da scrollare, poi sotto c'è un intrico di rami che arrivano quasi a terra, anche se le scrollo si fermano prima. Ideona! Visto che il ramo è quasi orizzontale, prendo l'avvitatore e una tavoletta, improvviso un supporto per il polistirolo e lo fisso al ramo con una cinghia con l'apertura proprio in testa allo sciame. Fatto! Ormai ho risolto, faranno da sole.
Vado a vedere da dove sono partite. Alveare con regina giovane, forse poco più di un mese, che avevo riunito un paio di settimane fa, prima del tiglio, con uno sciame che guarda caso... era sciamato. Probabilmente la regina aveva frainteso le mie intenzioni: io volevo più miele non più api. Va be'.
Torno a controllare dopo un paio di ore. Le api reggono praticamente il polistirolo sulle spalle ma è come se non lo vedessero. Cerco di spingerle con un po' di fumo e iniziano a entrare... e a uscire. Quante ne entrano, tante ne escono. Cambio tattica: prendo un paio di telaini di covata e li piazzo al centro, in corrispondenza della porticina. Adesso entreranno. Ma che... li ignorano sdegnosamente. Riprovo col fumo. Entrano... ed escono. Insisto un po' troppo... e lo sciame si alza e parte.
Si riposa su un'altro ulivo, a una decina di metri di distanza in una posizione più comoda, un metro e mezzo di altezza. Tiro giù il polistirolo, lo alzo più possibile sotto lo sciame e incomincio a recuperarle, un po' tagliando i rametti, un po' scrollandole finché non rimangono relativamente poche e a quel punto scrollo tutto nel portasciami... e loro ripartono.
Altro ulivo a dieci metri di distanza. Questo è l'ultimo, poi c'è la siepe e la strada. Posizione non molto comoda. Prendo la scala, lo spruzzino e le forbici e incomincio la potatura. Le innaffio per bene, taglio i rametti e li appoggio sui telaini. Quando si libera un po' di spazio metto sotto il secchio e recupero qualche manciata di api, bagnandole prima e dopo. Alla fine avrò usato un tre litri di acqua ma prima dell'una avevo finito, quindi sono andato a gustarmi il meritato pranzo dopo una dura giornata di lavoro.
Le stronze:
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