Ciao Alerm770,
fai una visita fra 7-8 gg e verifica che la covata opercolata sia di tipo femminile perchè se mi dici che la regina depone ma è troppo snella potrebbe anche non essere riuscita a fare il volo di fecondazione.
Conviene aspettare e verificare.
Ninno

grazie ninno,

allora ricontrollerò tra qualche gg magari è cresciuta un pò!!!
e soprattutto vedo se la covata è femminile!!

la regina è stata fecondata e sembra comportarsi bene..ha fatto una bella covata compatta e non sembra dare problemi. certo che è piccola, è grand come una normale operaia...solo un pò più lunga e mi viene il dubbio che possa passare l'escludi regina. cosa mi consigliate? la lascio fare quest'anno (visto che non andrà a melario) e poi nella prossima primavera la sostituisco??

grazie

alessio

Cosa ne pensate di questo?
Ieri sono andato a dare una controllatina alle api. Mentre aprivo un'arnia che ospita una famiglia ex fucaiola sento il canto di una regina. Sulle prime sembra che arrivi dall'alveare vicino, sulla sinistra, che avevo appena visitato, poi dal polistirolo sulla destra che ospita uno sciametto tardivo e sfigato. Avvicino l'orecchio alla parete e sembra che la regina canterina sia proprio lì dietro. Mah.
Inizio a tirare fuori i telaini; la famiglia occupa otto telaini, covata molto soddisfacente per il periodo, scorte discrete e una regina di quest'anno sul terzo telaino impegnata a farsi gli affari suoi. Nel frattempo il canto continua, sempre da una direzione indefinita. Controllo altri due telaini e al terzo mi ritrovo con il canto sotto il naso.
Inizio la ricerca, perché, anche se in teoria le api sanno quello che fanno, non posso lasciare che una regina vergine mi faccia fuori un'ottima regina dell'anno proprio in questo periodo, quando non trovi un fuco manco a pagarlo oro.
Il favo e ben coperto e le api tengono bene, quindi la ricerca è difficile. Il canto si sposta e io lo seguo senza riuscire a individuare la fonte, passa sull'altro lato e io giro il favo, poi torna indietro e io appresso. Mi scervello per trovare una soluzione ma non mi viene in mente niente; se scuto le api, facile che una regina vergine voli via, se le faccio passare attraverso l'escludiregina più che sicuro che passi anche lei, quindi continuo la ricerca, la devo trovare e togliere.
Dopo un po' di tempo non me ne frega più niente di toglierla per salvare la "vecchia" o la famiglia, la devo trovare e basta, è diventata una questione di principio, non posso farmi fregare da una stupida regina vergine che oltretutto non ci dovrebbe nemmeno essere. E il tempo passa, non so quanto ma il sole va giù e si alza un venticello freddo. Probabilmente più di mezz'ora e meno di tre quarti. Più o meno. A guardare sempre lo stesso favo.
Poi il canto si sposta nella parte posteriore del telaino, in basso, dove ci sono meno api, e finalmente la vedo. Corre per un po', si ferma e si attacca al favo, canta, cioè fa vibrare le ali e poi riparte. Il tipico comportamento di una regina vergine, insomma. Solo che si tratta di un'operaia. Forse con un disturbo della personalità.
Avvicino la leva, lei sale sopra, la allontano dal favo e la guardo. Mentre sto pensando se ammazzarla o farmi due risate, vola via per i fatti suoi come se niente fosse.

Questo non mi è mai capitato, ma pensa te anche una operaia canterina.
Le stagioni non sono più le stesse o forse è colpa del governo.
Ciao a tutti.
Ninno

a mè è capitato sabato nel controllareuna famiglia, solo che fino ad ora non sapevo che quello fosse il canto della regina, ma qui mi metti in panico a questa famiglia manca la regina, avevo inserito una cella reale ai primi di agosto poi sono partito per le ferie, al rientro ho cominciato a controllarne un paio per sera, fino a quando ha cominciato a piovere e mi erano rimaste 6 casse da controllare tra cui questa, sbato controllo, niente covata, niente uova, nessuna cella opercolata, e niente regina, dopo averlo fato passare per tre volte, non vedendo regine decido di mettere un favo di covata, avendo visto la presenza di qualche fuco e di covata maschile in altre casse, ma la cosa che mi ha lasciato perplesso erano 4 api sul bordo di un telaino di questa cassa che sembravano fare salotto, e da cui veniva questo ronzio particolare, quasi il canto di una cicala ma molto più lieve, quindi se questa si crede una regina, sabato aprendo non troverò nessuna cella reale, speriamo che sia solo perchè era sbronza

Ciao Sirio,
è buona regola, quando si visita un apiario, iniziare dalle famiglie piccole, povere, bisognose oppure in attesa di nuova regina così quando arrivi a quelle forti puoi sottrarre i favi che ti interessano per aiutarli.
Il canto delle regine lo trovi su youtube cercando "canto ape regina.mov", da non confondere con il chiacchierio o brusio tipico dell' alveare spesso accompagnato da rumori più forti.
Il canto di una regina è unico "twiii ti ti ti, twii ti ti".
Ninno

ciao ninno grazie del consiglio sicuramente, da ora è quello che farò, ma non mi preoccupavo per questa famiglia era piuttosto forte, e oltre alla cella che avevo inserito avevano abbozzato altre celle, quindi pensavo male che vada se la prima non torna, ci saranno le altre che nascono dopo, invece nulla

Dunque, dopo aver detto ieri sera con tanta sicurezza che il periodo della sciamatura era finito (http://www.forumdiagraria.org/malattie-e-nemici-f99/sciamatura-in-arrivo-t82399.html), questa mattina, verso le sei e mezza sette meno un quarto, vengo svegliato da un fastidioso ronzio. Apro un occhio e mi guardo in giro: un'ape intrappolata nella tenda della finestra mezza aperta. Una stronza mattiniera. Richiudo l'occhio ma non c'è verso, quindi mi alzo, la butto fuori mandandola cordialmente a quel paese e mi rituffo nel letto. Passano pochi minuti e risento il ronzio: questa volta sono in due intrappolate nella tenda. Ora sono sveglio. Faccio mente locale: non ho dimenticato la sceratrice aperta ne ho lasciato altra roba in giro, quindi si tratta di una sciamatura.
Vado a controllare e trovo lo sciame che finiva di posarsi in cima a un ulivo, a circa tre metri di altezza, su un ramo grosso. Difficile da scrollare, poi sotto c'è un intrico di rami che arrivano quasi a terra, anche se le scrollo si fermano prima. Ideona! Visto che il ramo è quasi orizzontale, prendo l'avvitatore e una tavoletta, improvviso un supporto per il polistirolo e lo fisso al ramo con una cinghia con l'apertura proprio in testa allo sciame. Fatto! Ormai ho risolto, faranno da sole.
Vado a vedere da dove sono partite. Alveare con regina giovane, forse poco più di un mese, che avevo riunito un paio di settimane fa, prima del tiglio, con uno sciame che guarda caso... era sciamato. Probabilmente la regina aveva frainteso le mie intenzioni: io volevo più miele non più api. Va be'.
Torno a controllare dopo un paio di ore. Le api reggono praticamente il polistirolo sulle spalle ma è come se non lo vedessero. Cerco di spingerle con un po' di fumo e iniziano a entrare... e a uscire. Quante ne entrano, tante ne escono. Cambio tattica: prendo un paio di telaini di covata e li piazzo al centro, in corrispondenza della porticina. Adesso entreranno. Ma che... li ignorano sdegnosamente. Riprovo col fumo. Entrano... ed escono. Insisto un po' troppo... e lo sciame si alza e parte.
Si riposa su un'altro ulivo, a una decina di metri di distanza in una posizione più comoda, un metro e mezzo di altezza. Tiro giù il polistirolo, lo alzo più possibile sotto lo sciame e incomincio a recuperarle, un po' tagliando i rametti, un po' scrollandole finché non rimangono relativamente poche e a quel punto scrollo tutto nel portasciami... e loro ripartono.
Altro ulivo a dieci metri di distanza. Questo è l'ultimo, poi c'è la siepe e la strada. Posizione non molto comoda. Prendo la scala, lo spruzzino e le forbici e incomincio la potatura. Le innaffio per bene, taglio i rametti e li appoggio sui telaini. Quando si libera un po' di spazio metto sotto il secchio e recupero qualche manciata di api, bagnandole prima e dopo. Alla fine avrò usato un tre litri di acqua ma prima dell'una avevo finito, quindi sono andato a gustarmi il meritato pranzo dopo una dura giornata di lavoro.

Le stronze:

E caso mai faceva pure un caldo boia .
ciao nicol