L'unica chiarificazione che faccio è quella naturale, per sedimentazione, ma io l'idromele lo faccio per me e per gli amici e a chi non piace l'aspetto non se lo beve. Discorso diverso se l'intento è la commercializzazione, è chiaro che i requisiti sono diversi.

Leggendo alcuni trattati di enologia, si evince che la chiarificazione naturale per sedimentazione delle fecce è quella consigliata in quanto qualsiasi prodotto usato tende a togliere aroma all'idromele. In fase di maturazione e affinamento la chiarificazione non perfetta potrebbe influire sul risultato organolettico del prodotto?

A mio parere l' idromele parzialmente chiarificato ed affinato correttamente nel fermentatore secondario per 1-2 anni con un velo di lieviti sul fondo guadagna moltissimo in termini di complessita' di aroma e gusto.
Maddmax

Cosa intendi come"fermentatore secondario"?

Caro Massimo (Maddmax1),
dopo molti mesi riesco finalmente a collegarmi, per segnalarti che grazie alle tue indicazioni e chiarimenti sono giunto (dopo circa 9 mesi) ad imbottigliare il mio primo idromele.
Te ne sono grato! perchè come hai scritto nel tread c'è tutto (o moltissimo).
Ne ho fatto circa 60 bottiglie, utilizzando 4 lieviti diversi (due montrachet: quello rosso e giallo e i due lalvin).
I miei familiari e amici hanno avuto delle forniture che mi sono servite da test: tutti contenti e mai immaginando che si trattasse di idromele , chi pensava ad un passito aromatizzato, chi a qualche altro distillato. poichè il miele di partenza era un millefiori autunnale scuro, l'idromele è color ambrato, come un vino passito.
Due travasi nelle dame (rigorosamente di vetro da 5 lt) e infine l'imbottigliamento, assaggiato durante ho sentito il sapore fenolico divenire via via un retrogusto e poi sparire all'imbottigliamento finale, oggi assente. Comprendo quando mi hai scritto che per taluni idromele occorreva un anno, minimo 6 mesi per bere qualcosa....
Concludo dicendo ancora il mio grazie a te e agli altri amici del forum che hanno condiviso le loro esperienze!
Antonio

Okkei ... ma non dimenticare che hai un debito a pagare in baccala' allo zafferano ...!!

Maddmax

Si ricordo benissimo della promessa fatta... anche se non era baccalà allo zafferano, ma stoccafisso alla messinese, alias un sugo di pomodoro con capperi olive ecc. ecc.
Caso mai capitassi in zona ovviamente preparati ad una "generosa" degustazione!

Salve.

Oggi mi hanno venduto il Bayanus come lievito x fermentare l'idromele (un panetto da mezzo Kg, solo quello ho trovato) .
Insieme a questo mi hanno venduto un attivante di fermentazione composto da dal 99,8% da Diammonio fosfato e dallo 0,2% da tiamina dicloroidrata.
Solo che di questultima non ho capito come usarla.
Leggendo la conversazione ho visto che alcuni usano succo d'uva o altro come nutimento x i lieviti, ma non ho capito in quali quantità. Li vorrei usare, anche se ho visto che molti li omettono.
Obombo nella sua ricetta usa il succo di tre limoni. Servono anche come nutriente o solo per acidificare il mosto?

Per quanto ne so, il succo di limone serve solo per acidificare, non come nutrimento, che tra l'altro non ho mai usato eppure il risultato è stato sempre accettabile. Cioè, non mi è mai capitato di buttare via l'idromele .

Buongiorno,
Qualcuno ha mai provato ad usare il lievito MYCOFERM CRU 31,se si con quali risultati?
Grazie e saluti
Carlo G.