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eretici 
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Maddmax1 ha scritto:
Frammentiamo I nidi per controllare la sciamatura mettiamo il surplus in casse fatte con legno di scarto e lo portiamo nei boschi ... Ci si mettono le api, qualche telaino (50cent. l' uno) e un candito e ...

A volte capita di catturare uno sciame esageratamente inkazzoso nel qual caso sostituiamo la regina ma teniamo I fuchi.
Maddmax

Maddmax


Scusa l'ignoranza, ci metti solo le api operaie in eccesso, senza la regina?
E come fanno a riprodursi senza uova?

Ma se sotituisci la regina, le operaie non la uccidono?

E poi due domande che mi sono sempre posto, quando muore una regina l'alveare muore?
E quando sciamano, se non sbaglio vola via la regina vecchia; ma se è "vecchia" non morirà di li a breve?

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La vera conoscenza è sapere i limiti della nostra ignoranza (Confucio)


17/05/2012, 16:00
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Maddmax1 ha scritto:
L' idea e' di creare colonie selvatiche nei nostri boschi dove la selezione naturale feroce dovrebbe ricreare ceppi di api resilienti.


Il punto è questo, se ci sono le condizioni affinchè le api esistano allo stato selvatico ci saranno già, se non ci sono metterne di domestiche non migliorerà la situazione,semplicemente moriranno queste e il numero di selvatiche sarà sempre zero.
Se anche il trantran funzionasse poi, qual'è il senso di sostituire animali domestici con selvatici?
Passi il discorso di selezionare per la resistenza alla varroa (ammesso che sia possibile) ma perchè complicarsi la vita con api incazzose, tendendi alla sciamatura ecc ecc?


17/05/2012, 16:12
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Anche io comunque sono alla ricerca dell'unicorno ;)


17/05/2012, 16:23
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Ma scusate, dalle vostre parti, ci sono sciami sevatici, intendo famiglie presenti in natura da almeno 2-3 anni??
Dico questo perchè dalle mie parti, sono moderatamente certo che non ce ne siano, ci sono famiglie insediate l' anno di una eventuale sciamatura di un allevatore, magari ci sono anche l' anno dopo, poi KO .....

Non so cosa darei per trovarne, anche se di certo non vorrei recuperarlo, mi limiterei ad osservarlo, fotografarlo, e documentare l' eventuale andamento.


17/05/2012, 19:32
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La caccia alle api selvatiche.
Innanzitutto vorrei enunciare per l’ ennesima volta il concetto eretico che gli sciami evasi non sono api selvatiche. Per colonia selvatica si intende una colonia che sia sopravvissuta per almeno 2-3 anni senza cure. Perche’ 2-3 anni? Perche’, quando una colonia sciama, interrompe il ciclo di covata il che le da respiro in termini di attacchi da patogeni e parassiti. Se una colonia potenzialmente debole o condannata sciama nella primavera 2012, probabilmente passera’ il 2012 in relativa tranquillita’, d’ inverno si ferma tutto, in qualche modo entra nella primavera 2013 e poi si estingue. Se, invece, alla fine del 2013 e’ ancora viva e prosperosa, allora si e’ guadagnata la qualifica di colonia selvatica. A conferma di quanto detto basta andare a guardare I dati di mortalita’ di colonie infestate artificialmente con la varroa o infettate con la peste americana: la stragran parte delle perdite si ha il secondo anno. Piu’ a lungo una colonia resta allo stato selvatico e piu’ la pressione selettiva dell’ ambiente locale affina la selezione.
L’ idea di catturare le api selvatiche puo’ sembrare ridicola soprattutto a chi ignora il problema del restringimento della base genetica e crede che il materiale che compera nei negozi o da altri apicoltori sia il meglio del meglio, concetto peraltro smentito da molti post di questo stesso forum.
Non molto tempo fa, quando le api erano una ricchezza, c’era gente che si guadagnava da vivere catturando le api selvatiche. Come si catturano le api selvatiche? Esistono molti metodi ma il principio di base e’ sempre lo stesso, peraltro gia’ conosciuto dalla maggior parte degli apicoltori ma non messo in pratica perche’ il libro di Pistoia non lo esplicita in termini applicativi. Le bottinatrici zigzagano a destra e a manca ma, quando hanno la panza piena, volano in linea diretta verso casa ... ;)
Maddmax

P.S.

Fra, con i telaini ci va anche la covata fresca. Le api hanno allevato le proprie regine per milioni di anni.

Stefanoada, si', ci sono. Alle volte le rintracciamo nel giro di qualche ora, a volte passiamo un fine settimana senza trovare niente. Alle volte lasciamo le "esche" per qualche giorno e ritorniamo anche se la maggior parte delle volte vengono depredate da animali selvatici.

Humblebee, le api selvatiche, pur con tutti i loro difetti, sono state selezionate dall' ambiente. Niente ossalico, niente nutrizione artificiale, niente fluvalinate ... niente! Survival of the fittest! Selezione a costo zero per l' apicoltore. Non ho una risposta precisa alla tua successiva obiezione ma le api selvatiche possono esistere: perche' non le trovate? Se si sono estinte, perche' non vengono reintrodotte come l' avvoltoio sulle Alpi o i lupi nello Yellowstone?

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17/05/2012, 20:21
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Maddmax, concordo con te su come dovrebbe essere uno sciame selvatico, assolutamente deve avere colonizzato un tronco, o una " grotta" da due-tre anni, il mio problema è che dalle mie parti non ne ho mai visti, ti garantisco che il mio " areale" lo conosco bene, batto i boschi della mia zona in tutt i mesi dell' anno, per cogliere prugnoli, piuttosto che porcini o ovuli, li batto in primavera per l' asparagina, li batto in inverno per il tartufo bianco, e ogni tanto per i cinghiali o i caprioli, posso dirti dove è meglio non passare per non correre il rischio di pestare una bomba di mortaio o una bomba a mano dei tedeschi con la spoletta in legno, della famigerata linea gotica, eppure non ho mai, e dico mai visto uno sciame che non fosse insediato da più di un anno....

Certo che se lo trovassi, lo osserverei o lo tratterei con più cure di una palla di bianco da gr 200 :D


17/05/2012, 20:58
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Maddmax1 ha scritto:
L’ idea di catturare le api selvatiche puo’ sembrare ridicola soprattutto a chi ignora il problema del restringimento della base genetica e crede che il materiale che compera nei negozi o da altri apicoltori sia il meglio del meglio, concetto peraltro smentito da molti post di questo stesso forum.

Ridicola no di certo, pensa che per un periodo mi ero messo in testa di distribuire questionari per trovare qualche alveare selatico(come mi pare abbia fatto Le Conte in un suo studio sulle api resistenti alla varroa).
Solo che vista l'oggettiva difficoltà mi sono messo in testa di allargare la base genetica in modo diverso, comprando/scambiando api con altri apicoltori, possibilmente fidati.

Maddmax1 ha scritto:
Non molto tempo fa, quando le api erano una ricchezza, c’era gente che si guadagnava da vivere catturando le api selvatiche. Come si catturano le api selvatiche? Esistono molti metodi ma il principio di base e’ sempre lo stesso, peraltro gia’ conosciuto dalla maggior parte degli apicoltori ma non messo in pratica perche’ il libro di Pistoia non lo esplicita in termini applicativi. Le bottinatrici zigzagano a destra e a manca ma, quando hanno la panza piena, volano in linea diretta verso casa ... ;)


L'idea di base non fa una grinza ma da queste parti se ti metti a seguire una bottinatrice ti trovi sicuramente da qualche apicoltore.

Maddmax1 ha scritto:
Humblebee, le api selvatiche, pur con tutti i loro difetti, sono state selezionate dall' ambiente. Niente ossalico, niente nutrizione artificiale, niente fluvalinate ... niente! Survival of the fittest! Selezione a costo zero per l' apicoltore. Non ho una risposta precisa alla tua successiva obiezione ma le api selvatiche possono esistere: perche' non le trovate? Se si sono estinte, perche' non vengono reintrodotte come l' avvoltoio sulle Alpi o i lupi nello Yellowstone?


Credo ci sia una contraddizione in termini che ci impedisce di trovare un punto d'incontro.
A mio parere esistono due categorie di animali (sebbene nel caso delle api il confine sia più sfumato)
-Animali selvatici -->la cui pressione selettiva è l'ambiente naturale e il cui scopo è riprodursi
-Animali domestici --> la cui pressione selettiva è l'uomo e il cui scopo è produrre
Non vedo il motivo di glorificare gli animali selvatici e denigrare quelli domestici, entrambi hanno risposto alle pressioni selettive e si sono adattati al meglio delle loro possibilità.
La selezione che pratichi tu è si a costo zero, ma per caratteri che all'apicoltore non interessano (ti ricordo che per definizione l'apicoltore è colui che alleva api per sfruttare i prodotti dell'alveare).
Non voglio criticare il tuo metodo, ognuno fa con le sue api ciò che crede più opportuno e almeno la tua condotta non mette nei guai i tuoi vicini!
Tuttavia il tuo tipo di apicoltura è figlio del fatto che le api non sono per te fonte di reddito ma fornitrici di regali natalizi.
Come glielo spieghi ad un apicoltore che lo fa di mestiere che le sue api sono sciamate prima dell'acacia perchè sono le "fittest"?

Venendo al ripopolamento a mio parere, il vostro tentativo di ripopolare non è diverso dal liberare large white per ottenere cinghiali o introdurre beagle per ottenere lupi.
Se a tratti ti sono sembrato aggressivo credimi non è assolutamente voluto, rendere il tono su un forum non è facile ma non mi piace usare le faccine.


17/05/2012, 22:30
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Qua ti becco in castagna!
Durante l 'amministrazione Clinton vennero tagliati i finanziamenti agli allevatori di suini il che li mise fuori dal mercato. Gli allevatori del Mid-West, per vendetta e perche' non valeva nemmeno la pena di macellarli, liberarono i maiali anziche' abbatterli. Beh, oggi i discendenti di quei maiali si sono inselvatichiti nell' aspetto e nel comportamento e prosperano oltre ogni dire. I maiali selvatici sono un grave problema (non vedo perche' le api dovrebbero esserlo) ma questo ti dimostra che i large whites possono tornare liberi e selvaggi.
Se non mi credi cerca su google "feral hogs"
Maddmax

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17/05/2012, 22:41
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Marvel ha scritto:
Ma chi sarebbe quell'apicoltore "professionista" che farebbe una pazzia del genere mettendo a repentaglio il proprio "patrimonio economico"?
Penso nessuno...
Be', qualcuno c'è. Qui avevo riportato un articolo su John Kefuss, pubblicato dalla rivista L'Apis: http://www.forumdiagraria.org/post210885.html
danguerriero ha scritto:
Hey Mad!
come si rintracciano le colonie inselvatichite?
pare un argomento interessante. Puoi dire qualcosa in più?
Grazie
Di come fare (tentare) si è parlato anche qui: http://www.forumdiagraria.org/post114431.html?hilit

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http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura

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17/05/2012, 23:19
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stefanoada ha scritto:
Ma scusate, dalle vostre parti, ci sono sciami sevatici, intendo famiglie presenti in natura da almeno 2-3 anni??

io conosco almeno 3 famiglie insediate da tre anni (memoria mia, magari son lì da di più...), una in particolare da 4. tutte però hanno scelto costruzioni umane rispetto a grotte e tronchi. la mia base di fecondazione regine più per comodità che motivazione particolare è vicina alla famiglia nel muro più vecchia. ogni anno incrocio le dita sperando di recuperarne almeno lo sciame, non mi è ancora mai capitato, il recupero completo è risultato impraticabile. per ora mi accontento dei fuchifichi che mi producono


17/05/2012, 23:24
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