SergioE ha scritto::D
Nel link si fa giustamente riferimento a presuntuosi
lo stesore delle osservazioni direi che è uno di questi.
Sono d'accordo, l'arnia Langstroth non ha niente di innovativo così come la DB non "ha fatto il suo tempo". La scelta dell'arnia, nomadismo a parte, va fatta in base alle condizioni climatiche e alle fioriture del posto, quindi, in ultima istanza, tenendo conto dello sviluppo e dell'andamento delle famiglie ma anche in base alle proprie potenzialità fisiche: ultimamente vanno tanto di moda le arnie da 8 che possono andare bene per chi ha problemi di schiena come anche per le apicoltrici, oppure sono più adatte ai territori poveri.
Si può anche scegliere le Langstroth, tenendo conto però del fatto che in Italia sia le arnie che i telaini sono difficili da trovare e nel più dei casi bisogna farseli fare su misura e inoltre i telaini non sono intercambiabili con quelli DB e anche lo smielatore deve essere in grado di accoglierli. A parte questo, anche le regine devono spingere ed essere anche propense a scendere o salire nei due moduli che normalmente compongono i nidi, cosa che dalle mie esperienze sia con le Langstroth che con le Warrè non succede sempre, il che frena fortemente lo sviluppo delle famiglie. Le regine dovrebbero anche essere poco propense alla sciamatura, perché controllare il doppio dei telaini per ogni alveare alla ricerca delle celle reali è improponibile.
Indubbiamente, però, quest'arnia, oltre ai lati negativi presenta anche molti vantaggi.