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Dove vendete il vostro miele?
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Mellifera
Iscritto il: 09/02/2012, 23:51 Messaggi: 38 Località: Torino
Formazione: Perito agrario
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Ok, lasciamo perdere la svalutazione prodotto. A quanto dite i prezzi reggono. Ma si può vendere avendo una P.iva non agricola? Io di lavoro faccio il legatore. Posso vendere comunque il mio prodotto in esubero? Voi sarete mica tutti apicultori professionisti? Come si fa? Non mi dite in nero che non si fa... Abbiate pietà del povero Mortis Monti.
_________________ Le api pungono il viso di coloro che piangono sempre
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07/09/2012, 22:53 |
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improntatribale
Iscritto il: 07/07/2012, 23:41 Messaggi: 101 Località: Pieve Tesino - TN
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...pienamente d'accordo sul puntare sulla qualità, e andrei oltre... valorizzare il prodotto significa valorizzare le zone di produzione! Sono stato a Landeck (in Austria) dove c'è un cooperativa di apicoltori che porta avanti la razza mellifera mellifera e produce miele di ottima qualità. Ebbene loro riesco a venderlo a 20€ al kilo! e non parlo di monoflora d'alta montagna o qualche pregiata monocoltura; parlo di millefiori derivato dal raccolto dei piccoli soci. Bisogna passare dalla produzione monoflora alla produzione zonale e valorizzare territorio e gusto! Allora si potrà andare al mercatino del sabato mattina e acquistare miele tipico di una zona, con le sue peculiarità organolettiche!
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07/09/2012, 23:05 |
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nicolsp
Iscritto il: 18/11/2010, 19:37 Messaggi: 2627 Località: la spezia
Formazione: diploma superiore
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improntatribale ha scritto: ...pienamente d'accordo sul puntare sulla qualità, e andrei oltre... valorizzare il prodotto significa valorizzare le zone di produzione! Sono stato a Landeck (in Austria) dove c'è un cooperativa di apicoltori che porta avanti la razza mellifera mellifera e produce miele di ottima qualità. Ebbene loro riesco a venderlo a 20€ al kilo! e non parlo di monoflora d'alta montagna o qualche pregiata monocoltura; parlo di millefiori derivato dal raccolto dei piccoli soci. Bisogna passare dalla produzione monoflora alla produzione zonale e valorizzare territorio e gusto! Allora si potrà andare al mercatino del sabato mattina e acquistare miele tipico di una zona, con le sue peculiarità organolettiche! Non capisco cosa tu voglia dire : passare dalla produzione monoflora alla produzione zonale . Se la mia zona produce monoflora (acacia e castagno) non capisco come potrei avere un altro tipo di produzione. . Il discorso vendita del miele è molto complesso . In Italia di base non c'è una cultura corretta riguardo l'uso di tale prodotto per cui il consumo rispetto ad altri paesi è molto limitato. Il pensare comune è quello che il miele fa bene per la tosse e raffreddore e viene usato a tale scopo nei mesi invernali con un consumo pro capite veramente insignificante. Queste sono componenti che portano il consumatore a prendere dagli scaffali dei super il primo barattolo che gli capita sotto mano, anzi quello che costa meno, senza andare alla ricerca di un prodotto degno di chiamarsi MIELE. Per esperienza personale posso dire che in media alle persone a cui fornisco ( a titolo di amicizia) miele il 20% circa ne consuma un discreto quantitativo ( diciamo un kg. al mese) gli altri si limitano ad un kg. annuo con un picco di richiesta nei mesi di novembre - dicembre . ciao nicol
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08/09/2012, 12:03 |
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Alexkidd
Iscritto il: 26/01/2012, 13:41 Messaggi: 132 Località: Provincia di CS (650 m s.l.m)
Formazione: Perito Informatico
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Cita: Ma si può vendere avendo una P.iva non agricola? Io di lavoro faccio il legatore. Posso vendere comunque il mio prodotto in esubero? Voi sarete mica tutti apicultori professionisti? Come si fa? I problemi maggiori sono quelli di tipo sanitario e non quelli legali (p.iva etc...) perchè per poter etichettare e vendere il miele bisogna avere il laboratorio di smielatura a norma!! Cita: Non mi dite in nero che non si fa... Bhè....diciamo che molti di noi lo "regalano" ad amici e parenti in cambio di un contributo
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08/09/2012, 14:51 |
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improntatribale
Iscritto il: 07/07/2012, 23:41 Messaggi: 101 Località: Pieve Tesino - TN
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Cita: Non capisco cosa tu voglia dire : passare dalla produzione monoflora alla produzione zonale . Significa non seguire le fioriture con il nomadismo ma piuttosto produrre millefiori o monoflorali zonali. Come ben sai basta un 20% di acacia per definire un miele di acacia, e il restante 80%??? è quello che da al liquido il suo sapore! e che caratterizza quel miele prodotto in quella zona rispetto allo stesso miele di acacia prodotto a 100km di distanza... altrimenti cosa potrebbe far preferire ad un consumatore acquistare l'uno o l'altro??? Cita: Il pensare comune è quello che il miele fa bene per la tosse e raffreddore e viene usato a tale scopo nei mesi invernali con un consumo pro capite veramente insignificante. Queste sono componenti che portano il consumatore a prendere dagli scaffali dei super il primo barattolo che gli capita sotto mano, anzi quello che costa meno, senza andare alla ricerca di un prodotto degno di chiamarsi MIELE. Il miele è un alimento, non un medicinale, e questo il consumatore deve saperlo! e noi dobbiamo spiegarlo e non trarre in inganno con false credenze... Il consumatore prende il miele che capita perchè è ignorante... nel senso che non conosce il valore del miele che acquista, e sta a noi apicoltori spiegarlo e valorizzarlo! pensi che il miele che producono a Landeck sia meglio del tuo? no di sicuro, ma loro lo vendono a più del doppio, perchè lo sanno valorizzare! siamo noi, in generale, che sottovalutiamo il nostro (delle nostre api, del nostro territorio) prodotto svendendolo a poco in una logica di mercato perversa che fornisce miele extracomunitario non ben definito e non normato... (mi raccomando prendete le mie parole sempre in chiave propositiva! non intendo demolire nessuno )
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08/09/2012, 23:09 |
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ninno
Iscritto il: 17/04/2010, 20:01 Messaggi: 2236
Formazione: perito industriale
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ciao a tutti, quando si vuole confrontare il prezzo di un prodotto all' estero con il prezzo fatto in Italia non fate come i nostri politici , complici i giornalisti, che ci vogliono far credere che il prezzo della benzina è allineato con quello europeo perchè, i nostri operai, se lavorano, guadagnano 1.000 euro mentre il tedesco 3 volte tanto. Ninno
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09/09/2012, 19:02 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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improntatribale ha scritto: Come ben sai basta un 20% di acacia per definire un miele di acacia, e il restante 80%??? Non è proprio cosi. Un miele con 20% di acacia e 80% di altro non si può definire miele di acacia bensì miele di altro, quando non è un millefiori. Il 20% si riferisce alla quantità minima del polline della specie raccolta, presente nella quantità totale di polline nel rispettivo miele monoflora. Se non sbaglio, nel caso dell'acacia può essere anche più bassa, vista la scarsa produzione di polline di questa.
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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09/09/2012, 22:47 |
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improntatribale
Iscritto il: 07/07/2012, 23:41 Messaggi: 101 Località: Pieve Tesino - TN
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il riferimento come sottolinea Obombo è proprio la quantità di polline presente.
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09/09/2012, 23:15 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Mellifera ha scritto: Ok, lasciamo perdere la svalutazione prodotto. A quanto dite i prezzi reggono. Ma si può vendere avendo una P.iva non agricola? Io di lavoro faccio il legatore. Posso vendere comunque il mio prodotto in esubero? Voi sarete mica tutti apicultori professionisti? Come si fa? Non mi dite in nero che non si fa... Abbiate pietà del povero Mortis Monti. Tornando in argomento, qui troverai le risposte che stai cercando: http://www.forumdiagraria.org/api-f53/vendita-miele-t4477.html
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
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09/09/2012, 23:35 |
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SIRIO
Iscritto il: 05/09/2012, 9:51 Messaggi: 529 Località: alfianello (Bs)
Formazione: diplomato
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grazie obombo per il benvenuto, il problema grande è come dice improntatribale che molti non sanno cosa comprano, e che considerino il miele un medicinale e non un'alimento, siamo noi che dobbiamo valorizzare e spiegare a chei acquista il nostro prodotto, insegnamo come consumarlo, e in secondo piano che fà anche bene, che può aiutare contro determinati sintomi, è importante valorizzare il nostro prodotto il mio miele di acacia è diverso da quello prodotto da un'altro già a 15km figuriamoci a 100. ninno è vero che noi italiani prendiamo molto meno dei tedeschi, ma non per questo devo svendere il mio lavoro e il mio prodotto, quel che penso è che chi lo assaggia e segue i miei consigli su come mangiarlo, poi torna a comprarlo, pensa che mia sorella compra il miele da un'altro apicoltore, perche dice che il mio costa di più, dal canto mio, io sò e spiego che nel mio miele oltre a tanto amore nella cura e nella produzione, non finisce nient'altro, neanche i prodotti legali per la lotta alla varroa, oltre all' ao non uso altro, quindi visito una volta in più piuttosto, e se lo vuoi lo paghi quel che ti dico, naturalmente sulla quantità un pò di sconto lo si fà ma se non ti và bene amici come prima, me lo mangio io mellifera, come dice alexkidd lo regaliamo con un piccolo contributo , anche perchè il vero problema è il locale di smielatura e invasettamento
_________________ Cristiano Lancini
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10/09/2012, 9:38 |
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