Billa ha scritto:
Molti mi han detto che un veterinario non puo' sperare di campare lavorando solo in questo settore ma vorrei altri pareri.
Se ti riferisci alla libera professione, è vero, da una parte le problematiche sanitarie non sono tante da impegnare un veterinario in modo continuativo e dall'altra non ci sono nemmeno tanti alveari nel suo "raggio di azione". E per dirla tutta, nemmeno tanti apicoltori disposti ad affidarsi a qualcuno che possiede soltanto (o prevalentemente) conoscenze teoriche.
Per quanto riguarda il tecnico apistico, la figura istituzionale è prevista soltanto da alcune regioni mentre per il resto si tratta di apicoltori designati dalle proprie associazioni per offrire supporto (spesso a titolo gratuito) agli iscritti. L'assistenza riguarda sia le tecniche e la pratica apistica, sia l'aspetto sanitario, anche se quest'ultima affermazione è quasi una bestemmia per la FNOVI e ogniqualvolta la sentono dissotterrano l'ascia di guerra, il che sarebbe anche giusto se in Italia ci fossero sufficienti veterinari pubblici con competenze nel settore, cosa che non è, anzi succede pure che alcuni di quei pochi esistenti vengono ostacolati proprio dalle ASL.