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Re: Diario apicoltura Ale&Alberto

10/03/2013, 1:03

Se vuoi essere sicuro di quello che dici devi far fare l'analisi melissopalinologica. Così, in base al contenuto di polline e le sue percentuali sai se il miele ottenuto può essere dichiarato come monoflora o no.

Il costo dell'analisi si aggira sui 60 euro

Re: Diario apicoltura Ale&Alberto

10/03/2013, 15:48

Grazie delle vostre opinioni!

Non sono d'accordo con Sapiens però.. In effetti ho letto che l'analisi melissopalinologica è nata in realtà per identificare con certezza l'origine geografica di un determinato miele. Cioè se io dico che questo miele "X" è della Bassa Padovana, allora lo spettro pollinico derivante dall'analisi del miele stesso darà come esito che i pollini contenuti in quel miele appartengono a specie vegetali e floreali che hanno come habitat la Bassa Padovana, ma questo indipendentemente dal tipo di pollini contenuti nel miele. Poi l'analisi melissopalinologica è stata estesa, direi però forzatamente, anche alla determinazione dell'origine botanica del miele, ma questo a mio avviso non è possibile. Ho letto infatti che per esempio l'acacia contiene un numero di pollini per gr. di miele molto basso rispetto ad altre fioriture. Per cui per esempio se le api avessero bottinato per il 90% fiori di acacia e per il 10% colza, che ha un contenuto di pollini per grammo elevattisimo, dall'analisi melissopalinologica potremmo dedurre che il miele è di colza mentre in realtà è praticamente quasi del tutto di acacia.

Secondo me la realtà è che non esiste una risposta univoca perchè la legge non è chiara. Per cui il tutto sta all'osservazione del proprio miele e al confronto di questo con il "miele tipo"; per esempio penso di aver fatto miele di acacia perchè la stagione è quella giusta, perchè il sapore del miele è delicato, perchè non cristallizza, perchè il colore è molto chiaro.. Caratteristiche queste che combaciano con il "sentimento comune" del miele di acacia, quindi è acacia. Se guardiamo lo spettro pollinico probabilmente non arriveremmo alla stessa conclusione.

Un saluto a tutti!

Alessandro

Re: Diario apicoltura Ale&Alberto

10/03/2013, 23:17

buonasera alessadro
la tua osservazione sulle percentuali di polline necessarie a determinare l'origine botanica non ha motivo d'essere .
come ben dici esistono pollini iperrappresentati , iporappresentati o normorappresentati rispetto al nettare della stessa pianta.
le percentuali necessarie per la classificazione uniflorale variano in conseguenza a questo parametro e sono diverse da miele a miele. (a memoria mi sembra per l'acacia il 35% , il castagno 97 o 99%)

tuttavia e' vero che quest'analisi da sola potrebbe non bastare.
faccio un esempio limite,
miele d'acacia con piccole quantita di melata puo' prendere una colorazione che esce dalla variabilita' prevista per quel tipo di miele e quindi non puo' essere definito '' miele d'acacia'' in etichetta
da considerare infine che tutti i mieli anche i cosiddetti uniflorali sono composti anche da nettari provenienti da altre piante e questo giustifica l'ampiezza della variabilita' dei parametri ,es sempre sul colore dell'acacia si va' dal trasparente cristallino al leggermente ambrato

Re: Diario apicoltura Ale&Alberto

11/03/2013, 0:30

Avevo capito che il dubbio fosse di poter dire, una volta raccolto il miele (che tu sapevi essere o di tiglio o di acacia o castagno ecc...) che è miele di tiglio monoflora o castagno monoflora ecc....invece che solo un miele con prevalenza di un certo tipo di miele.
Come dice obombo tu sai cosa raccolgono le api, su per giù, ma non sai se dichiararlo a prevalenza di..... o monoflora. In questo caso l'indagine melissopanologica ti risolve il problema. da quello che ho capito io, se hai un miele che corrisponde alle caratteristiche esterne dell'acacia e che contiene il 35% di pollini di acacia, può essere dichiarato di acacia, anche se contiene il 65% di polline di colza.

Se invece cerchi un'indagine che alla cieca ti dichiari che tipo di miele hai in questione le cose si complicano. Allora è l'insieme delle analisi, operata dai più esperti, che ti da una risposta. ma comunque, una volta osservato, degustato e quindi riconosciuto come un miele o un'altro, si va vedere la percentuale dei pollini ed in base a questo si dichiare il monoflora o no.

Resta da dire che io non sono un esperto e ho detto quello che ho capito io della cosa, quindi le cose potrebbero essere diverse.

Ciao

Re: Diario apicoltura Ale&Alberto

17/03/2013, 19:02

Buonasera a tutti!

domenica prossima poseremo (tempo permettendo) le nostre prime due arnie.!

Premesso che la persona che ci fornisce gli sciami ce li fornisce su 6 telaini per ciascuna delle due famigle e che la regina è nata ad agosto 2012 e dunque giovane chiedo:

secondo voi, operando una buona e corretta conduzione, sarà possibile arrivare a settembre con una o due famiglie in più rispetto alle due di partenza?

Chi mi fornisce le famiglie, persona molto esperta e nel settore da sempre, mi dice che dovrei iniziare con 5 famiglie perchè così facendo da aprile in poi potrei prelevare almeno un telaino al mese da ogni famiglia di origine per dar vita a nuovi nuclei che col passare delle settimane diverrebbero famiglie da invernare in sicurezza. Mi dice però che iniziando con 2 sole famiglie non posso fare ciò..

Io dico: poniamo che a fine aprile/primi di maggio, diciamo appena finita l'acacia, abbia due famiglie belle forti e dunque anche a forte rischio di sciamatura (considerando peraltro il periodo propizio), posso pensare di togliere su ciascuna arnia (da 10 telaini) un telaino di covata + 1 di scorte e di mettere questi telaini (dunque 2 di covata + 2 di scorte + una nuova regina) in una terza arnia vuota?

Se facessi così, e sempre ponendo che le 2 famiglie di partenza siano forti ed in salute, indebolisco troppo le prime due famiglie? E infine, ultima domanda, è troppo debole una nuova famigliola con 2 soli telaini di covata + 2 di scorte? Potrei pensare di comprare una regina giovane in maniera tale che (se viene accettata...) mi deponga comunque un 2.000 uova al giorno... E in pià magari di sostenere il nuovo nucleo con sciroppo per rafforzarla..

Cosa ne pensate?

Grazie!

Alessandro

Re: Diario apicoltura Ale&Alberto

17/03/2013, 23:21

Ciao Alessandro,
se il tuo amico apicoltore ti consiglia di partire con 5 alveari e togliere da questi un solo favo per famiglia è perchè pensa a fare raccolto e contemporaneamente anche nuclei.
Quando parli di fine aprile inizio maggio (fine fioritura acacia) rimango perplesso perchè l' acacia , dalle mie parti, inizia a fiorire i primi di maggio.
Con 2 alveari si possono fare tante cose , non mi soffermo sull' allevamento regine perchè ho capito che le vuoi comperare e comunque un mini nucleo non è in grado di allevare una buona regina, ma i nuclei di 3 favi hanno bisogno di avere una buona fioritura per almeno 2 mesi e non pensare che con lo sciroppino risolvi il problema, le api non si nutrono di solo pane.
Normalmente ai giovani alle prime armi suggerisco di approfittare della sciamatura, se ci sarà, di racogliere lo sciame , di posizionarlo nel posto dove era e di rimettere anche i melari che aveva e di suddividere i favi del ceppo sciamato in 2-3 nuclei e aspettare la fecondazione.
Se non sciamano, dopo il grande raccolto puoi prelevare i favi (2 di covata e 1 di scorta), spostarlo nella nuova postazione e fornire una regina ingabbiata.
Nel fratempo gli alveari costruiranno i telaini e dopo un certo tempo continuare a fare nuclei.
Puoi anche far arrivare 3 regine per ogni alveare, lasciare nell' alveare la regina con un solo favo con tutte le bottinatrici e fare 3 nuclei di 3 favi con regina ingabbiata, in questo caso ti conviene cercare il favo con la regina e di metterlo in un arnia vuota insieme a3-4 telaini da costruire, spostare l' alveare da dividere e nel pom , dopo che le bottinatrici sono tornate a casa loro fare le divisioni.
Ninno

Re: Diario apicoltura Ale&Alberto

17/03/2013, 23:24

Potreste spaccare a metà le famiglie dopo l'acacia, rinunciando così al raccolto successivo ma ottenendo quattro nuclei che in condizioni ideali potranno diventare quattro famiglie forti prima dell'inverno, e ottenendo magari anche un raccolto estivo o autunnale in presenza di fioriture abbondanti.
E ovvio che utilizzando regine fecondate si avranno risultati migliori, perché si riducono i tempi morti che possono variare da poco più di una settimana a un mese e oltre, nel caso si utilizzino celle reali o l'orfanizzazione.

Re: Diario apicoltura Ale&Alberto

18/03/2013, 0:07

Grazie.. Le vostre risposte sostengono le mie idee. Il mio obiettivo è quello di creare uno o due nuclei dalle prime due famiglie e il mio dubbio era duplice: se il tempo era sufficiente (ipotizzando di "creare" nucleo a maggio) e se mettere due telaini di covata era troppo poco. Ma da quel che ho capito si può fare. Effettivamente anche leggendo alcuni libri avevo visto che si poteva fare ma poi il ragionamento fatto ieri con l'amico apicoltore mi aveva fatto venire dei dubbi.
Bene, ci proverò..!

Un'altra cosa su cui ho un po' di confusione in testa.. Quando tolgo un telaino di covata da un alveare e uno dall'altro + 1 di scorte e li posiziono nella nuova casetta, è opportuno che porti la casetta nuova ad almeno 3 km di distanza dall'apiario originario..? Mi sembra di aver capito di si..

Grazie mille.

Alessandro

Re: Diario apicoltura Ale&Alberto

19/03/2013, 19:35

Buonasera a tutti..!

Riporto una mia domanda fatta il 17/03/13: ...."Quando tolgo un telaino di covata da un alveare e uno dall'altro + 1 di scorte e li posiziono nella nuova casetta, è opportuno che porti la casetta nuova ad almeno 3 km di distanza dall'apiario originario..? Mi sembra di aver capito di si.."

Cosa dite in merito a quanto sopra?

Grazie!

Alessandro

Re: Diario apicoltura Ale&Alberto

19/03/2013, 21:41

La differenza tra un metodo e l'altro sta nel fatto che spostando i nuovi nuclei questi non perderanno le bottinatrici mentre lasciandoli nello stesso apiario bisognerà nutrirli, con tutti i problemi che ne derivano.
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