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Diario apicoltura Ale&Alberto
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Alessandro81
Iscritto il: 01/12/2012, 0:16 Messaggi: 63 Località: Stanghella (PD)
Formazione: Laurea economia applicata e delle istituzioni internazionali
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Buonasera a tutti! nell'ottica di iniziare ad aprile con le nostre prime 2 arnie stiamo iniziando a lavorare per il calcolo del potenziale mellifero della nostra zona. Stamane abbiamo fatto visita ad un boschetto di circa un ettaro sito a circa 300 mt in linea d'aria dal posto in cui collocheremo le arnie. Da una prima occhiata (ma torneremo e col consenso del proprietario faremo un preciso censimento delle piante esistenti) abbiamo visto essere presente tiglio, oppio, frassini, ciliegi, noccioli, robinie e qualche pioppo qua e la. Ho consultato il libro "fiori e api in europa" e sembra che l'oppio (acero campestre) e il frassino (ma direi anche il nocciolo) non abbiano sostanzialmente importanza apistica, salve x della melata sull'oppio. Però guardando qua e là in internet ho trovato anche un sito di cui ora non ricordo il nome in cui si scriveva che nel periodo di fioritura della robinia fiorisce anche il frassino il quale è visitato dalle api x nettare e polline. Sulla base delle vostre conoscenze il frassino, l'oppio e il nocciolo hanno potenziale mellifero e se si quanto? Grazie.. Alessandro
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13/01/2013, 20:09 |
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SIRIO
Iscritto il: 05/09/2012, 9:51 Messaggi: 529 Località: alfianello (Bs)
Formazione: diplomato
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IL NOCCIOLO è molto importante come polline essendo se non la prima tra le prime fioriture, ma niente nettare o comunque pochissimo, qui puoi trovare diverse indicazioni in merito http://www.apicoltura2000.it/flora.htm, ma l'oppio sei sicuro che serva alle api e non a te
_________________ Cristiano Lancini
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15/01/2013, 18:46 |
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Alessandro81
Iscritto il: 01/12/2012, 0:16 Messaggi: 63 Località: Stanghella (PD)
Formazione: Laurea economia applicata e delle istituzioni internazionali
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Buongiorno a tutti!
stamane io e mio cognato siamo stati da un amico di un nostro conoscente che da tanti anni alleva api, per hobby. Attualmente ha 5 arnie ma ha tanta esperienza. Avrà sui 55 anni ed ha imparato l'arte dell'apicoltura ancora da suo padre.
Naturalmente, dovendo partire tra un paio di mesi, ne abbiamo approfittato per fare un bel po' di domande e ne è saltato fuori che lui la griglia escludi regina non la usa mai (o fatto salvo casi eccezionali) perchè ha notato che, posizionandola "per default", le api passando e ripassado di lì si fanno del male (ad es. si danneggiano le ali).
Ora, noi prima di questo incontro, avevamo pensato di posizionare la griglia escludi regina su ogni nostra arnia perchè ci sembrava una cosa molto utile e pratica.
Voi cosa ne pensate?
Grazie!
Un saluto!
Alessandro
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03/02/2013, 17:53 |
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romeoadriatico
Iscritto il: 08/12/2011, 19:44 Messaggi: 225 Località: macerata
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buongiorno anche a voi
sulla domanda ti assicuro che il vostro conoscente sta sbagliando ho letto il post precedente , mi sembra un ottimo posto per la partenza primaverile , oltre ai noccioli e ai ciliegi , gli aceri sono piante molto bottinate e ricche di fiori , ad avere estensione di bosco e famiglie forti si farebbe perfino miele , fioriscono appena prima dell'acacia
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03/02/2013, 18:18 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Quoto Romeoadriatico, l'escludiregina, quello fatto con i tondini zincati, non arreca alcun danno alle api, o se c'è è trascurabile rispetto ai benefici, e lo dico pur non essendo io un integralista dell'escludiregina. Romeotirrenico
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)
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03/02/2013, 20:43 |
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Alessandro81
Iscritto il: 01/12/2012, 0:16 Messaggi: 63 Località: Stanghella (PD)
Formazione: Laurea economia applicata e delle istituzioni internazionali
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Tornando all'apicoltore che abbiamo incontrato domenica scorsa, egli ci ha detto che le sue arnie hanno si il cassettino mobile, dunque estraibile, per la lotta alla varroa, ma poi hanno il fondo chiuso. Nel senso che lui ha creato un "sotto fondo" inchiodato al normale fondo dell'arnia e questo allo scopo di proteggere in inverno le api dal freddo e dall'umidità. Effettivamente le nostre zone (pianura padana) sono molto umide in inverno (anche in estate in realtà solo che ad agosto invece della nebbia c'è l'afa ); e l'umidità penetra nell'arnia. Allora lui dice che chiudendo con un fondo di legno la parte bassa della casetta riesce a proteggere meglio la famiglia d'api. Non so se seguire questo consiglio oppure no. In inverno mi sembra una buona idea. Ma poi in estate? Non vorrei che le api soffrissero di mancanza di ricambio/corrente d'aria fresca. Cosa ne pensate? Un saluto! Alessandro
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08/02/2013, 20:30 |
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Fast92
Iscritto il: 28/03/2011, 19:01 Messaggi: 191 Località: Brescia
Formazione: Tecnico elettrico ed elettronico
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Secondo me il fondo con rete antivarroa e con cassettino estraibile e molto utile rispetto al fondo chiuso, 1 perche in estate puoi areare meglio l'arnia diminuendo anche le cosiddette barbe,2 puoi controllare la caduta di varroa sia al naturale sia dopo i trattamenti,3 in inverno puoi contare le strisce nel cassetto in modo da vedere quanti telai occupano le api.
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08/02/2013, 20:48 |
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romeoadriatico
Iscritto il: 08/12/2011, 19:44 Messaggi: 225 Località: macerata
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vedo positivamente la cosa la realizzerei semplicemente ritagliando a misura l'isolante da 2 cm e appoggiandoci l'arnia sopra
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08/02/2013, 22:53 |
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Obombo
Sez. Api
Iscritto il: 07/04/2010, 20:30 Messaggi: 3917 Località: Cisterna di Latina
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Alessandro81 ha scritto: ... lui ha creato un "sotto fondo" inchiodato al normale fondo dell'arnia e questo allo scopo di proteggere in inverno le api dal freddo e dall'umidità. Facendo cosi si rinuncia a una funzione ancora più importante di quella antivarroa, il miglioramento dell'aerazione d'estate. Il freddo d'inverno non è un problema, in quanto all'umidità, c'è chi lascia il cassettino parzialmente aperto o lo toglie del tutto.
_________________ http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura
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10/02/2013, 20:18 |
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Alessandro81
Iscritto il: 01/12/2012, 0:16 Messaggi: 63 Località: Stanghella (PD)
Formazione: Laurea economia applicata e delle istituzioni internazionali
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Buongiorno a tutti!
Sto seguendo un interessantissimo corso di apicoltura tenuto dalla ns. associazione apicoltori di Padova. Tra i vari ragionamenti fatti, in particolare parlando dei trattamenti da fare per il controllo dell'acaro varroa, ne è emerso che praticamente il melario viene tolto ai primi di luglio, così da poter fare un trattamento ad agosto.
Così stando le cose praticamente la produzione di miele "utile" ai fini dell'uso umano (quindi da melario) si riduce ai mesi di aprile (forse), maggio e giugno.
E' corretto quanto scritto sopra? Mi date un'indicazione di ciò ke avviene nelle vostre realtà in merito a questo discorso sulla produzione?
Grazie a tutti!
Alessandro
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26/02/2013, 17:29 |
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