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giobarton ha scritto:
per me non c'è per questo settore una chiara interpretazione nero su bianco.

Sono d'accordo, ma credo che non sia chiaro niente in nessun settore. Purtroppo siamo nel tempo della "mannaia", si cala e basta e si colpisce la qualsiasi.
Per esempio, che rischio potrei correre (e far correre agli altri) se vado a curare il mio orticello per "autoconsumo", dove il primo essere umano è a 400 metri e sono completamente solo? Nessuno! Però non sembra che sia permesso, e nel dubbio resto a casa sperando che quel poco che ho piantato vada avanti comunque!
Non resta che appellarmi a manitoo per far piovere e innaffiare! :D


22/03/2020, 11:23
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Premettendo che per api e altri animali si é autorizzati sta noi dare più indicazioni possibili per l'identificazione e a loro controllare.

Io parlavo per agricoltori hobbysti. Bisogna insistere per avere una deroga al più presto.

Per la multe e le spese i legali dicono di non pagare subitol'ammenda perché viene registrata l'infrazione sulla fedina penale.
Di seguire la via di ricorrere all'avvocato e poi oblazione.

Pensavo che alla fine tra avvocato e oblazione ti costa di più. Se non interessa la storia della fedina p. si può pagare l'ammenda.

Adesso si stanno accorgendo che si prepara il blocco dell'attività dei Tribunali per cui s'invoca una "sanzione".

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Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'é un campo. Ti aspetterò laggiù. (Jalaluddin Rumi XIII s.)

Cosa importa se g'ò le scarpe rote - mi te vardo e me sento il cor contento. (La Ceseta de Transaqua)


22/03/2020, 11:47
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Mi é arrivato questo


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Non è necessario capire le cose per poterne discutere – Pierre Beaumarchais
22/03/2020, 13:30
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Questa non è una buona notizia..... :evil:
....

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22/03/2020, 13:54
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Sebaseba ha scritto:
pantagruele ha scritto:
la vostra dichiarazione deve essere verificabile da un pubblico registro, il suggerimento è che apriate una partita iva agricola


Basta essere iscritti al bda, che è consultabile.
Io (hobbista) oltre al modulo dell'autocertificazione ne presento un altro, sempre in autocertificazione, dove dimostro la mia iscrizione alla BDA, il mio codice identificativo e l'ubicazione degli apiari, oltre ai dati personali.
Inoltre le api sono "animali che richiedono accudimento" e non si possono abbandonare.
Spiega meglio la faccenda della partita iva che non costa nulla, anche se in esonero penso che un costo lo abbia comunque.


C'è poco da spiegare: la partita iva agricola è gratuita, vai all'agenzia delle entrate (credo si possa richiedere on line con l'abilitazione fisconline, ma è da verificare)
Fiscalmente non ci sono conseguenze: se il fatturato è minimo non è richiesta contabilità, eventuali prodotti devono essere venduti al consumatore direttamente, presso la sede dell'azienda o sul fondo, non essendo tenuto a movimentare la partita iva può rimanere lì anche per sempre senza oneri, e la puoi cancellare in qualsiasi momento, non sei tenuto all'iscrizione alla camera di commercio se il fatturato è sotto i 7000 euro annui (figurarsi se è zero).
Senza l'iscrizione non puoi beneficiare di agevolazioni e finanziamenti, ma non mi sembra il nostro caso.


22/03/2020, 17:43
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giobarton ha scritto:
Mi é arrivato questo


Il solito "professionista" che è disposto a dire bischerate quando si tratta di dare addosso agli amatori: se le api fanno tutto da sole, e considerato che adesso di produzioni di miele non è che ci sia granchè, cosa vanno a fare in giro i professionisti? Se ne stiano a casa che le api si arrangiano, cosa consumano carburante a fare?
Eh, santa pazienza, considerato che i professionisti seguono perlopiù le grandi fioriture, la funzione degli hobbisti, disseminati sul territorio con piccoli apiari, che assicurano una funzione di impollinazione diffusa e un sistema id allarme contro le contaminazioni, dovrebbe essere salvaguardata (di fatto sono salvaguardate le loro api, se non altro)


22/03/2020, 17:51
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Grazie x il buon indizio della partita iva. Ciao

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22/03/2020, 19:34
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Proprio questa mattina ci hanno tagliato ulteriormente le alucce :mrgreen:

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23/03/2020, 12:43
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giobarton ha scritto:
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la legge 313/2004 equipara l'apicoltura a tutte le altre attività zootecniche.
per conto mio non c'è nessuna distinzione tra chi lo fa per lavoro e chi no, perché la necessità di spostamento deriva dall'accudimento di animali. mi stupisce leggere certe dichiarazioni.
faccio un esempio: se io tengo quattro galline nel comune vicino al mio dove ho l'orto...cosa faccio le lascio morire?

con questo tempo non accudire le api significa per alcune famiglie anche andare verso morte certa: vedi nuovi nuclei, famiglie orfane, deboli ecc.
certo che se esco per comprare dieci arnie nuove da hobbysta non lo farei, non sarei giustificato, ma l'accudimento deve essere garantito.

io vado il meno possibile, (una volta alla settimana) ma vado. ho con me un'autocertificazione con la dicitura copiata da un sito di apicoltura,(non so se posso mettere il nome) oltre alla copia dell'iscrizione in bda.
per ora nessuno mi ha fermato, ma con le ultime restrizioni il rischio aumenta. se mi becco una denuncia ve lo faccio sapere, ma di sicuro non infetto nessuno: macchina senza fermarsi fino all'apiario situato al limitare del bosco a 1km dalla prima casa.
la mia associazione proprio stamattina ha consigliato agli hobbisti come me di sospendere le visite in attesa di chiarimenti. spero che la situazione si chiarisca, ma dopo tutto il lavoro e i soldi spesi non lascio andare tutto alle ortiche proprio ora.


23/03/2020, 15:29
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Se può essere utile la mia associazione apistica ha divulgato questo che dovrebbe essere la linea di condotta di tutte le associazioni al momento, io a chi può consiglierei di aprirsi partita iva agricola in regime di esonero,dico chi può perchè moti dipendenti a tempo pieno tipo quelli pubblici devono chiedere autorizzazione al datore di lavoro, comunque ha un costo molto basso di gestione, io ad esempio l'anno scorso con 13 casse ho versato circa 120 euro di tasse a giugno, oltre al fatto che ti autorizza a vendere il miele in maniera legale e non solo "agli amici", se poi uno ha solo una famiglia, forse non ne vale la pena, ma da 5 in su potrebbe essere un'aiuto in più e l'eventuale vendita di miele ne pagherebbe le spese più che bene
Io quando vado in apiario mi porto dietro oltre l'autocertificazione anche la stampa del codice apistico, la stampa dell'elenco apiari con ubicazione geografica da bda e il certificato della camera di commercio con partita IVA, non mi hanno mai fermato, ma sono abbastanza tranquillo.

"Sospensione nel mese di Marzo fino a data da destinarsi delle attività formative per Covid-19
e spostamenti per visite agli apiari
In ottemperanza a quanto stabilito dal Governo sono sospese TUTTE le attività formative dell'Associazione fino al 3 aprile 2020. Restiamo in attesa degli sviluppi e vi preghiamo di seguire le indicazioni date dagli organi preposti.

I tecnici e le segreterie sono a disposizione per assistenza tecnica telefonica. Appena possibile saranno riprogrammate le attività annullate.

Il decreto del 22 marzo chiude molte attività produttive e limita ulteriormente la possibilità di movimento impedendo lo spostamento da un comune all'altro, consigliamo per questi primi giorni di non andare dalle api a chi non ha partita IVA, stiamo lavorando, a livello regionale e nazionale per chiarire l'interpretazione del decreto.

Le misure restrittive non si applicano in alcun caso alle aziende apistiche con partita iva che rientrano nella filiera agricola (codice Ateco che inizia con 01) che prosegue l'attività.

La legge 313/04 descrive l'apicoltura come attività zootecnica e chiunche detenga le api è considerato apicoltore, inoltre non andare dalle api potrebbe portare problemi sanitari, sciamature incontrollate e proprio in questi giorni il rischio di sofferenza per fame.

Ribadiamo però, per gli apicoltori in autoconsumo, di evitare al momento di muoversi per andare dalle api a meno che non sia assolutamente necessario e urgente;

nel caso utilizzare il modulo di autocertificazione in vigore dal 17 marzo inserendo la dicitura: "dichiaro di esercitare l’attività di apicoltore ai sensi degli Articoli 2, 3 e 6 della legge n. 313/2004 per la “Disciplina dell’Apicoltura” e in tale veste ho la necessità di recarmi in Apiario per l’accudimento e gestione degli animali come previsto dalla nota del Ministero della salute n. 5086 del 02 Marzo 2020 e a tal fine allego certificato comprovante l’iscrizione alla Banca dati dell’Anagrafe Apistica Nazionale, comprensivo del codice di allevamento, dei miei dati personali e delle postazioni di Alveari", quindi di stampare il pdf "attività apicoltura" dall'anagrafe apistica che riporta l'ubicazione degli apiari in modo da poter dimostrare l'effettiva necessità di spostamento verso le postazioni.

Si raccomanda comunque di seguire le indicazioni degli organi competenti e spostarsi solo se realmente necessario."


24/03/2020, 8:11
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